Festa italiana sui vertiginosi saliscendi di Spa Francorchamps. Si sono viste macchine eccezionali, tra cui un’Alfa “158” del ’38, una Maserati “250 F” del ’54 conservata e una Ferrari “712 Can Am” del ’73 esemplare unico. Tanta la pioggia.
Esordio stagionale dello Shell Historic Challenge sulla pista di Spa Francorchamps, in Belgio. Pista che, fra salite e discese mozzafiato, mette a dura prova freni e frizioni, oltre che la bravura dei piloti. Per questa quinta edizione del challenge le oltre cento vetture iscritte sono divise in tre categorie: Griglia A, vetture monoposto a motore anteriore; Griglia B, monoposto e Sport con freni a tamburo; Griglia C, vetture Sport con freni a disco costruite fino al 1972.
A Spa, fanno il loro esordio la Maserati “250 F” di Gigi Baulino (vettura costruita nel ’54 e successivamente dotata del motore della “250 Aerodinamica”) e l’Alfa Romeo “158” dell’elvetico Carlo Vogele.
Tra le monoposto a trazione anteriore, la pole position è siglata da Thomas Bscher su Maserati “250 F” 12 cilindri, che però non riesce a schierarsi in gara per problemi meccanici sorti durante le qualifiche. Al via, sul bagnato, è primo Robert Fink, con l’Alfa Romeo “Tipo B” guidata nel ’32 da Tazio Nuvolari, che deve poi cedere il passo alla più moderna Maserati “250 F” del ’57 di Burkhard Von Schenk. Le vecchie regine della velocità danno comunque spettacolo, con duelli serrati. Vogele tenta una staccata al limite alla variante Bus Stop, ma finisce in testacoda nella ghiaia. Stessa sorte per la Maserati “250 F” di Heuberger. Come nelle corse del periodo eroico, i meccanici di Von Schenk non chiudono occhio tutta la notte del sabato per aprire il motore della sua Maserati e sostituire l’albero a camme, arrivato al volo dalla Germania. Permettono così al pilota tedesco di bissare il successo della prima giornata.
Nella gara della Griglia B, Thomas Bscher (Maserati “450 S”) prende subito il comando e vola verso il successo, mentre per la seconda piazza Von Schenk (Maserati “300 S”) ha la meglio su Plinio Haas, al volante della Ferrari “250 GT Tour de France” che nel ’59 vinse la Garessio-San Bernardo con Gigi Taramazzo. La domenica, il podio è tutto di Bernd Hahne (anche lui su Maserati “450 S”), che supera in staccata all’Eau Rouge il poleman Bscher. La Griglia B è dunque dominata dalla Maserati che, per la prima volta nella storia del challenge, piazzano sei vetture ai primi posti della classifica.
L’ultima categoria, Griglia C, con 21 vetture in pista, è invece monopolizzata dalle auto del Cavallino. Sabato, pole position per la Ferrari “712 Can Am” di David Franklin, una vettura nata come “512 S”, che vinse la 9 Ore di Kyalami del ’71 con la coppia Ickx-Giunti; al suo fianco la Ferrari “312 P” che nel ’71 corse con Ickx e Regazzoni. Le due vetture tagliano per prime il traguardo davanti alla Ferrari “512 S” di Jean Guikas, che corse a Le Mans. Christian Glasel (Ferrari “312 P”), assente il giorno prima per problemi elettrici, si prende una bella rivincita la domenica, superando di stretta misura la “712 Can Am” di Franklin.