La vettura più riuscita, e anche l’ultima prodotta, fu una Fiat “1500” coupé caratterizzata dalla presa d’aria asimmetrica sul cofano motore.
Carrozzeria Monterosa, via Cesare battisti 3, Moncalieri (Torino), telefono 693218. Così è scritto sul retro delle vecchie foto in bianco e nero che abbiamo trovato nel nostro archivio e che si riferiscono alle prime vetture prodotte da questa piccola azienda piemontese attiva tra i primi anni del dopoguerra e il 1960. Ma poco o nulla si sa d’altro, perché, nel panorama dei carrozzieri di quel periodo, costellato non solo di nomi prestigiosi come Pinin Farina, Ghia o Vignale ma anche di realtà più modeste come Motto, Francis Lombardi, Colli, la Monterosa viveva un po’ in sordina. Solo in occasione del “Salone dell’Automobile” di Torino i responsabili della Monterosa si mostravano al pubblico: non solo di persona ma anche e soprattutto attraverso la loro produzione.
Una delle prime vetture a essere realizzate da questa carrozzeria fu una Fiat “1100” giardinetta, interamente metallica, dalla linea completamente nuova rispetto al modello di serie. A questa seguì, qualche anno dopo, una Lancia “Aurelia” familiare, non particolarmente attraente, costruita prendendo come base l’autotelaio della berlina a sei luci “B 15”.
Decisamente più riuscite dal punto di vista estetico le vetture costruite negli anni successivi, come una Fiat “1800” cabriolet simile a un piccolo motoscafo con tanto di pinne posteriori e ampio parabrezza panoramico. Ma forse la vettura più riuscita, e anche l’ultima prodotta, fu una Fiat “1500” coupé caratterizzata dalla presa d’aria asimmetrica sul cofano motore.
Di nessuna di queste vetture è noto il numero di esemplari prodotti, così come non è ufficialmente conosciuta la data esatta di chiusura dello stabilimento. Un fatto è certo: dopo la presenza al Salone di Torino del 1960, la carrozzeria Monterosa non riservò più uno spazio per esporre la produzione e svanì nel nulla.