C’era il telaio, mancava il motore. La salvezza è arrivata dal mare: un V8 di 6,5 litri da 580 CV impiegato su un “racer”, identico come architettura al “4500” originale. Dopo due rotture, il transaxle Colotti è stato sostituito con un gruppo costruito ex novo.
La carrozzeria in alluminio fu battuta a mano da Medardo Fantuzzi nel 1956. Il cambio ha rapporti linghissimi pensati per i circuiti molto veloci. In prima si arriva a 130 km/h. Dopo gli interventi di restauro le prestazioni sono superiori a quelle d’origine.