A richiesta con Ruoteclassiche di novembre, oggi in edicola, trovate il nuovo numero di Motoclassiche, il nostro appuntamento annuale dedicato agli appassionati delle due ruote. Il costo è di 4,90 euro in più rispetto al prezzo della rivista, che è di 6,0 euro. In copertina, due Harley-Davidson d’eccezione: la Hydra-Glide Revival e la CVO Street Glide. Sempre per gli amanti delle moto cruiser, ripercorriamo la storia della Moto Guzzi California in sella a quattro modelli, dalla V850 T3 (1978) alla California 1100 (1994). A testimoniare l’importanza del design, ecco l’Aprilia Motò, la Ducati Paso e la Norton Commando Fastback.
Tante candeline per Harley-Davidson. Difficile rimanere indifferenti davanti alla copertina di Motoclassiche. Protagoniste sono due Harley-Davidson con le quali la Casa motociclistica americana celebra due anniversari importanti. Con la Hydra-Glide Revival, modello della gamma Icons, si ricorda l’omonimo modello uscito nel 1949, con il quale per la prima volta veniva adottata la forcella idraulica telescopica. Una riedizione speciale, caratterizzata da una verniciatura particolare, che riprende lo schema “slash” del model year 1956, uno dei più amati della Hydra-Glide, prodotta fino al 1957. Non meno “significativa” la CVO Street Glide, che festeggia i 25 anni del reparto Custom Vehicle Operations; una moto con soluzioni all’avanguardia, a partire dalla fasatura variabile del possente motore di 121 pollici cubi (1.997 cm³) da 115 CV, senza dimenticare la ricca dotazione di apparati elettronici di assistenza alla guida, tra cui Abs cornering, controllo della trazione e dello slittamento in rilascio, assistenza alla partenza in salita e così via.
Viaggiare all’italiana. Il nome California rimanda subito al sogno americano, a viaggi infiniti percorrendo nastri di asfalto che si perdono all’orizzonte. Moto Guzzi prende a modello le Harley-Davidson, ma le interpreta in modo più sobrio e più adatto alle strade del Vecchio Continente. Tutto prende vita nel 1965 con la V7, equipaggiata con un bicilindrico a V di 90°, accoppiato a una trasmissione finale ad albero cardanico. Motore e telaio sono disegnati da Giulio Cesare Carcano, padre delle migliori Moto Guzzi da Gran Premio. La V7 desta subito l’attenzione dell’importatore americano, che intuisce la possibilità di vendere la moto alle forze di polizia di Los Angeles. La fornitura va in porto, ma non solo per la California. La notizia fa scalpore e suscita l’interesse anche della clientela europea. La prima California arriva nel 1971 e monta la meccanica della V7 Special con motore di 757 cm³. Ripercorriamo la saga di questa iconica motocicletta in sella a quattro versioni: la 850 T3 California del 1978, la California II del 1982, la California III del 1991 e la California 1100 del 1994.
Oggetto di design. Compie trent’anni una delle motociclette più controverse, un oggetto di design che non seppe conquistare il mondo dei rudi motociclisti. Nel 1994 debuttò infatti l’Aprilia Motò, disegnata dal celebre stilista francese Philippe Stark. La gestazione fu piuttosto complessa: creare le linee tonde ed ellittiche del telaio in modo da poter ospitare la meccanica fu impresa non di poco conto per l’ufficio tecnico della Casa, che dovette sudare per dare corpo a un progetto stilistico definito senza tenere in alcuna considerazione la reale ergonomia motociclistica. La Motò fu un flop commerciale. I centauri non apprezzarono quel design a tutto tondo, fin troppo sofisticato ed elegante; a far battere loro il cuore era la muscolosa Ducati Monster. Oltretutto la creatura di Stark presentava notevoli problemi nel comportamento su strada, ai quali si cercò di porre rimedio, senza ottenere peraltro un pieno successo. La produzione si interruppe dopo circa due anni, totalizzando 6.200 unità.
Dalla Norton alla Ducati. Motoclassiche, però, è ricco di moltissime altre chicche. Tra queste, la Norton Commando Fastback, che al debutto nel 1967 fu grandemente apprezzata per l’innovazione tecnica del sistema Isolastic smorza vibrazioni, per il nuovo telaio e per le prestazioni superlative. Non a caso venne definita “l’Aston Martin a due ruote”. Nel 1969 vinse il premio Ferodo per le sue innovazioni e si aggiudicò per cinque anni consecutivi, 1968-1972, il titolo Moto dell’anno: un’impresa mai realizzata prima, o dopo, da nessun altro costruttore. E che dire della Ducati Paso, prodotta in tre serie a partire dal 1985 e distinta da un’estetica inedita per i canoni stilistici della Casa bolognese?
Innocenti contro Piaggio. Per gli scooteristi ecco un appassionante confronto fra due acerrime rivali: la Lambretta X 200 Special e la Vespa Rally 180. Rimanendo in ambito Vespa, siamo andati a visitare il Museo Piaggio, ristrutturato completamente sei anni fa. Attualmente, l’esposizione si sviluppa su cinque mila metri quadri, con più di 350 pezzi presenti e numerose collezioni (oltre a Piaggio, anche Gilera, Moto Guzzi e Aprilia).