Con queste parole sir Charles Rolls si presentò, il 4 maggio del 1904, nella hall del “Midland Hotel” di Manchester a colui che sarebbe diventato il suo socio per la vita. In quell’incontro fu gettato il seme dal quale, due anni più tardi, sarebbe nata la prima Rolls Royce.
Compie 100 anni la prima stretta di mano fra Henry Royce e Charles Stewart Rolls. Una vetturetta costruita da Royce, elettrotecnico di origini modeste, aveva destato l’attenzione di Rolls, ricco uomo della Londra bene, per la semplicità costruttive e per la silenziosità di marcia.
È del 1906 la prima Rolls Royce vera, la “Silver Ghost”, presentata al Salone di Parigi. Inconfondibile per quel suo radiatore a timpano dorico, era anche tecnicamente evoluta: sistema a lubrificazione forzata e motore a sei cilindri di 7 litri da 48 CV, con una velocità massima di quasi 110 km/h. La Casa forniva solo gli autotelai, per lo più “vestiti” elegantemente da Barker di Londra. Forte della sua filosofia costruttiva basata sulla semplicità, la Rolls Royce diventò diffidente verso qualsiasi novità, mentre, precorrendo i tempi, offriva un’assistenza continua alla clientela per fidelizzarla verso il marchio.
Nel 1910 Rolls perì in un incidente aereo, mentre il suo socio si era ritirato nel Sud della Francia, da dove continuava a coordinare la progettazione. La “Twenty”, un modello del 1922 più accessibile con un sei cilindri di “soli” 3 litri, non ebbe successo. Ben altra sorte toccò alla “Phantom”, che sostituì la “Ghost” nel 1925. Con la seconda serie arrivarono anche le novità, come il cambio con terza e quarta marcia sincronizzate, un inedito chassis con sospensioni a balestre semiellittiche e una trasmissione finale a coppia ipoide.
Gli anni 50 videro la Casa britannica riproporre vetture classiche, forse troppo. Mentre la “Phantom” rimaneva il simbolo dell’aristocrazia, sulla “Silver Cloud” si sperimentarono i primi cambiamenti, come la carrozzeria in acciaio stampato. Negli anni 60 arrivò la “Silver Shadow”, la prima Rolls a scocca portante, prodotta per 16 anni in 34.000 esemplari, che però non riuscì a trarre d’impaccio la Casa quando, nel 1971, un disastro finanziario connesso a disavventure in campo aeronautico (la Rolls Royce si distinse infatti anche per la produzione di motori aeronautici), la condusse sull’orlo del fallimento, da cui fu salvata dal governo inglese.
Gli anni 80 e 90, con la “Silver Spirit” e la “Silver Spur”, videro un netto calo delle vendite. Il provvidenziale intervento di BMW salvò la Casa da un definitivo fallimento.