La Saab 9000 è la prima del gruppetto “Tipo 4” – questo è il nome del progetto che diede vita anche a Fiat Croma, Lancia Thema e, in seguito, all’Alfa Romeo 164 – a essere presentata, nel maggio 1984, mettendo subito in mostra una linea moderna e quella configurazione a cinque porte che era ormai un marchio di fabbrica di molte Saab.
Ammiraglia. La 9000 vuole porsi come berlina più di rappresentanza rispetto alla 900, cui viene lasciato il ruolo di anticonformista per eccellenza, ma finisce per essere lei stessa un’alternativa efficace per tutti coloro che non vogliono acquistare la “solita” Mercedes o BMW, e cercano una vettura in grado di distinguersi dalle sorelle italiane. Classe, confort, prestazioni, si univano ad allestimenti molto ricchi per il mercato italiano, dove ormai la Saab rappresenta il marchio d’elezione per quella fascia di professionisti danarosi che intendono combinare l’understatement con l’esclusività di soluzioni tecniche e stilistiche proprie della Casa svedese.
Proporzioni diverse. Se la somiglianza con la 900 si fa sentire di più nel frontale, a partire dalle portiere – unico elemento interscambiabile con le berline italiane – tutto cambia e posteriormente, pur conservando un certo family feeling, la differenza tra le due Saab si fa notevole, in particolare per quanto riguarda gli sbalzi ridotti. La 9000, infatti, è più corta (lunghezza 4,62 metri) rispetto alla 900 (4,74), ma, grazie al passo più lungo di ben 15 cm, sfoggia un abitacolo decisamente più spazioso, senza sacrificare il bagagliaio, favorito dal comodo portellone e dalla possibilità di abbattere i sedili posteriori. Al lancio il motore della 9000 Turbo 16 – questo è il nome completo – è lo stesso presente sulla 900, un quattro cilindri 2.0, 16 valvole, turbo da 175 CV, montato però trasversalmente.
Performante. Le prestazioni sono ottime, con oltre 220 km/h di velocità massima e 8,3 secondi nello 0-100. E, a dimostrazione che pure l’affidabilità della nuova berlina è a prova di bomba, la Saab organizza nell’ottobre 1986 un test che avrà grande risonanza mediatica: tre esemplari di Turbo 16 vengono prelevati a caso dalla linea di montaggio e sottoposti a una massacrante prova di durata sullo speedway di Talladega, negli Usa. Cento mila km percorsi in 21 giorni, a una velocità media di 212 km/h e nessun guasto di rilievo rappresentano un’ottima pubblicità nell’importante mercato americano, tanto da dare vita a versioni speciali celebrative Talladega, sia della 9000 sia della 900.
Anche tre volumi. Nel gennaio 1988 arriva la versione tre volumi (denominata CD) e nel 1991 un restyling più profondo, che rende il frontale più filante, conferendo una forma più arrotondata al portellone posteriore, con l’introduzione della denominazione CS. Nel corso della sua carriera – durata fino al 1998 – la Saab amplia l’offerta motori per la 9000, che già all’origine prevedeva il 2.0 in versione aspirata, aumentando poi la cilindrata a 2.290 cm³ con potenze fino ai 225 cavalli della 9000 2.3 T Aero CS equipaggiata con il “B234R”. Dal 1994 è disponibile, inoltre, un 3.0 V6 24 valvole da 210 CV di produzione General Motors, ma, per tutti, la vera Saab 9000 rimarrà la “Turbo 16”.