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Nordiche da viaggio: Volvo 850 T-5, il vagone da corsa

Il fatto che la Volvo avesse scelto la gigantesca (4,72 metri) e massiccia (1.558 kg, anche se oggi fanno sorridere) 850 T-5 per battagliare in pista, racconta molto della doppia anima della versione più spinta del famiglia 850. Fu il primo grande modello della Casa svedese ad adottare la trazione anteriore, introdotta sul mercato nel 1991 accanto a una nuova generazione di motori a 5 cilindri in linea con testata e monoblocco in alluminio che, in versione sovralimentata, raggiunsero potenze mai viste prima sulle auto scandinave.

Numeri da sportiva. Proprio la sigla T-5 identificava le vetture equipaggiate con turbocompressore, che in Italia, come già accaduto per i modelli precedenti, si caratterizzavano per una versione di cilindrata ridotta a 2 litri rispetto ai 2,3 commercializzati sugli altri mercati e per caratteristiche meccaniche molto interessanti e innovative. Per esempio, le sospensioni posteriori Delta Link, un brevetto Volvo che permetteva, sotto carico, di far adottare al ponte posteriore un comportamento autosterzante, utile per mantenere sui binari una vettura capace di raggiungere – nel caso della 2.0 20 valvole turbo da 210 cavalli “italiana” – i 230 km/h, con lo 0-100 che richiedeva solo 7,7 secondi, numeri da sportiva sotto un vestito da auto da famiglia.

Instant classic. Fedele alla tradizione Volvo, la 850 era infatti spaziosa e sicura (prima vettura di serie dotata di airbag laterali).  Ma, forse per la prima volta nella storia del marchio, è nella versione sportiva per eccellenza, la T-5 R, che trova la sua massima realizzazione, grazie alla consulenza di Porsche che riesce a spremere ulteriori cavalli dal 5 cilindri turbo e rendere l’assetto rigido e preciso, dando vita a una vera e propria regina delle autobahn. Con 250 km/h autolimitati di velocità massima e soli 6 secondi per arrivare a 100 km/h, la T5-R diventa immediatamente non solo un successo clamoroso – con i primi 2.500 esemplari andati letteralmente a ruba – ma quella che si può definire come instant classic, soprattutto nello spettacolare e sorprendente color giallo canarino. Tutto nell’estetica della T5-R è allo stesso tempo aggressivo e rigoroso: dai cerchi da 17 pollici bruniti al terminale di scarico quadrato, passando per spoiler e minigonne che non lasciavano dubbi sul fatto che il tragitto casa-ufficio-scuola avrebbe regalato grandi emozioni.

Molto apprezzata da noi. In Italia la T5-R è piaciuta molto: 914 esemplari (di cui 844 in versione SW) e solo in Germania e negli Stati Uniti ne sono state vendute di più. Sfortunatamente è difficile trovarne in buone condizioni in quanto la pur robusta meccanica è stata sfruttata senza pietà nonostante i consumi spaventosi, circa 6 km con un litro, così come gli interni di pelle e Alcantara, di serie insieme al tetto apribile elettrico. Le quotazioni sono destinate a salire, già ora oltre i 20.000 euro, ma per una delle station wagon sportive più significative della storia dell’automobile sono pienamente giustificati.

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