Al Salone di Ginevra, Sergio Marchionne parla della possibilità di una nuova spider del Gruppo. Sarà Alfa o Fiat?
Per nostra fortuna, e capacità, abbiamo sempre “sfornato” spider da leccarsi i baffi. Amate e venerate in tutto il mondo. Per la bellezza delle linee, certo. Ma anche per la tecnica. E per il piacere di guida. Insomma, ce le invidiavano tutti: Alfa Romeo “Giulietta” e “Giulia Spider” prima e “Duetto” dopo; Lancia “Aurelia B24”, Fiat “1500” e poi “124”… Solo per citarne alcune. Poi, dopo la Fiat “Barchetta” e l’ultima “Spider” del Biscione, un triste sipario è calato sulle scoperte italiane. Lasciando a bocca asciutta una nutrita schiera di appassionati. Che, buon per noi, si sono orientati sul “classico”, ma che pur di ritornare a guidare italiano con il vento nei capelli, sarebbero disposti a tutto.
Ci volevano i giapponesi di Mazda, che all’Alfa si sono sempre ispirati, per rispolverare una passione ormai quasi sopita: nel 2012 arriva l’accordo con il Gruppo Fiat, per la produzione della nuova “MX-5” e di una spider “italiana” coi fiocchi. Stessa piattaforma, stile tutto made in Italy. La fantasia impazza, c’è chi ci vede il grande ritorno della “Duetto”.
Tuttavia, le cose potrebbero cambiare. Perché, secondo alcune indiscrezioni, nei cassetti della scrivania di Marchionne, in attesa di approvazione, ci sarebbero sì i disegni di una spider, ma con il marchio Fiat sul cofano. A spegnere le speranze degli alfisti ha provveduto proprio lui, il Sergio nazionale. Punzecchiato sull’argomento al Salone di Ginevra, ha candidamente dichiarato: “Nessuno ha detto che era per forza Alfa Romeo: può darsi di sì o di no, lo diremo quando siamo pronti”.
Lo scenario più plausibile, attualmente, è che venga rispolverato il fortunato numero 124, che alla vecchia Fiat ha regalato diverse vittorie nei rally (inclusi 3 secondi posti nei Campionati Mondiali 1973, ’74 e ’75) oltre a un notevole successo di pubblico, con circa 200.000 esemplari prodotti. La “124 Spider”, insomma, potrebbe tornare nel 2015. Affiancata, non bastasse, anche da una versione ben più sportiva, marchiata Abarth. Proprio come una volta. Ma, perché no, potrebbe volentieri rivivere anche l’indimenticata “Barchetta”, che è piaciuta e piace ancora. Ne sapremo di più il prossimo 6 maggio, quando Marchionne illustrerà il nuovo piano industriale del Gruppo FCA. Nell’attesa, si può sempre continuare a sognare…
Andrea Rapelli