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Padova Auto e Moto d’Epoca 2020: un evento sempre al top

La fiera di Padova Auto e Moto d’Epoca, il principale salone in Italia dedicato al motorismo storico si riconferma una gioia per gli occhi. Un evento di respiro internazionale capace di attrarre appassionati e commercianti da tutta Europa. L’edizione 2020, a fronte di una nuova emergenza sanitaria chiude con un bilancio positivo, considerate le premesse.

Il patron Mario Carlo Baccaglini dichiara: “Siamo riusciti a organizzare una manifestazione di grande qualità nonostante l’emergenza sanitaria”. C’è stato un afflusso decisamente più basso rispetto all’anno scorso, c’era da metterlo in conto, ma la clientela è stata molto mirata. Concreta e persino più esigente, fa eco il noto venditore Marco Scotti, che dichiara: “Oltre a prestare maggiore attenzione a targhe e documentazione, in molti hanno apprezzato versioni e allestimenti in soliti, come una Porsche 911 SC color visone e interni Pashà marroni”. Auto vendute? “Due Porsche 993, entrambe uniproprietario. Le youngtimer sono sempre più richieste, si sta affacciando una nuova generazione di collezionisti”. La kermesse conferma il trend delle classiche di domani in fortissima ascesa, a discapito dei modelli più anziani. Le auto anteguerra, oltre a richiedere un impegno fisico e tecnico notevolmente maggiore, sono globalmente distanti dal vissuto dei collezionisti più giovani: nell’acquisto di un’auto d’epoca la scintilla che fa scaturire l’acquisto nasce sempre dai ricordi e dai miti dell’infanzia.

I colori di Padova. In tutti i padiglioni abbiamo notato auto in allestimenti e colori particolari: dal fucsia di una Porsche 964 Carrera RS alle sfumature di verde di modelli come la 928 S, tanto per restare in casa Porsche, o della bella Fiat 1100 TV Spider. Nello stand del Range Rover Classic Club, una rarissima CSK 3 porte (in nero) e una LSE color bronzo. O ancora la Lancia Flavia Zagato in blu ministeriale e una delle rarissime Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce in “Giallo Pergamena”. Magnifica anche la Volvo P1800 ES color oro metallizzato. E che dire delle eleganti Ferrari 365 GT4 2+2 in azzurro carta da zucchero e verde scuro. Dimessa, ma di grande fascino anche l’Oldsmobile Dynamic 88 del 1959 con targa nera Bari, anche lei in azzurro: ottima base per un bel restauro. Tra le americane, c’è da segnalare poi anche l’imponente Lincoln Town Car appartenuta a Jack Lemmon: a Padova anche i più eclettici avrebbero trovato pane per il loro denti…

Ok il prezzo è giusto. Come era accaduto durante l’ultima edizione di Milano AutoClassica, dando un’occhiata ai cartelli è possibile constatare una globale contrazione dei prezzi, un segnale incoraggiante per tutti i potenziali acquirenti. Il mercato è infatti il cuore dell’evento e come ogni anno riunisce commercianti e privati. La vendita riguarda in primis le automobili e in misura minore le motociclette. Tanti i ricambisti e gli stand con modellini, automobilia in genere oltre a un’infinità di oggetti curiosi da comprare o semplicemente da ammirare.

Tante curiosità. La vettura più antica dell’edizione 2020 è la Bugatti T13 del 1920, che quest’anno compie 100 anni. Tra le più rare c’è invece la ASA 1000 GT del 1965 esposta da Ruote da Sogno. La famosa “ferrarina” nacque da un’idea di Enzo Ferrari e vantava un telaio sviluppato da Giotto Bizzarrini. La meccanica era opera da un altro grande nome dell’automobilismo: Carlo Chiti. Lo stile era griffato Bertone, con la carrozzeria disegnata da un giovanissimo Giorgetto Giugiaro. Può bastare per considerarla mitica? Assolutamente si. Il Direttore Marketing di Ruote da Sogno, Patrizio Zaccarelli racconta: “Abbiamo affrontato questa edizione con grande entusiasmo per riaffermare la vitalità di un mercato che sta attraversando un periodo di trasformazioni epocali. Auto e Moto d’Epoca si conferma il palcoscenico italiano più importante e quello di maggior profitto per le vendite, soprattutto nel segmento top”. Da Auto Classic, i clienti puntano al motorsport: “Le auto più apprezzate sono tutte vetture da competizione. Si va dalla Fiat Cinquecento Abarth Trofeo del 1998 alla Porsche Carrera RS con motore e bodykit RSR. Abbiamo in trattativa un’Alfa 75 Turbo Gruppo A, ex Larini”.

Offerta vastissima. Le sue origini sono molto più umili, ma ha fatto innamorare tutta la redazione: è “Sabrina”, il pulmino su base Fiat 850 realizzato dalla Carrozzeria Fissore di Savigliano (Cn). Il bello di eventi come questi è che ci sono auto per tutti i gusti e tutte le tasche, dalle (poche) vetture anteguerra fino alle youngtimer e le instant classic più recenti. In mezzo ci sono le grandi classiche anni 50 e 60. Due soli esemplari, basti questo per avere un’indicazione di quanto rara e preziosa possa essere la Ferrari 250 GT LWB California NART di Autoveneta Heritage Classic, che proponeva il modello al vertice dell’edizione 2020 di Auto e Moto d’Epoca. Anche il dealer Ezio Perletti di Auto Class è soddisfatto: “Padova è sempre la più bella nonostante l’inevitabile calo di vendite e di pubblico straniero legato al Covid. Aspettiamo con fiducia il 2021 per essere di nuovo qui: alla terza fiera più importante al mondo”. Anche da Daniele Turrisi trionfano le youngtimer: “Il trittico Martini ha fatto furore”, composto da due Lancia Delta, Integrale Gruppo 4 ed S4 e l’Iveco Daily della squadra corse (non in vendita). “Grande l’interesse per Mercedes-Benz 190 E 2.5-16 e la recente Bmw M4 CS. Tra le classiche, l’unica che ha destato attenzioni particolari è stata la Lancia Aurelia B52 Cabriolet Vignale”.

Non solo vendita. Nei quattro giorni di fiera, l’offerta culturale ha affiancato la compravendita, con incontri tematici e mostre di altissimo livello. Nel padiglione 3, presso lo stand Aci Storico “L’ordinario diventa straordinario”. La mostra organizzata da Intermeeting e Aci Storico: un’esposizione di 10 modelli unici che raccontano il genio italiano nella tecnica e nello stile. Tra queste spicca la Cisitalia D46 che Nuvolari guidò senza volante.  “È stata un’impresa titanica” ha dichiarato Mario Carlo Baccaglini, patron di Intermeeting: “Nulla era scontato, ma grazie agli uomini e donne che hanno lavorato a questo appuntamento, alla Fiera di Padova e tutti gli espositori, Auto e Moto d’Epoca si conferma un appuntamento importante nel mondo dell’auto: in Italia e in Europa”. Un’altra mostra di grande interesse è stata “Prototipi da leggenda” che a 50 anni dalla storica tripletta vincente alla 24 Ore di Le Mans del 1970, ha celebrato il mito Porsche raccontando 30 anni di motorsport Made in Zuffenhausen. Tra le auto in esposizione, c’erano modelli modelli come la 550° Spyder, la 906 Carrera 6 e anche la Porsche 917 del 1969 guidata da Steve McQueen durante le riprese per il film ‘Le 24 ore di Le Mans’.

Le due ruote. Sul fronte motociclistico: ”L’uomo che ha sconfitto i giganti” è la mostra che espone 20 modelli che hanno cambiato la storia dello sport a due ruote, provenienti dalla collezione Moto dei Miti. E mai come quest’anno la presenza delle moto è stata così importante racconta Bevilacqua, fondatore della scuderia Althea Racing e Museo Moto dei Miti: “Dietro ogni moto c’è il talento di tutte le persone che l’hanno accompagnata: un patrimonio di storia industriale ed eccellenze umane. È questa la cultura che ho voluto raccontare per la prima volta ad Auto e Moto d’Epoca”.

Live show. Poi, non sono mancate le dimostrazioni: come quelle relative alla cura dell’auto organizzata da Ruoteclassiche con gli esperti MaFra, che hanno spiegato cosa fare e non fare, oltre ovviamente alla scelta dei prodotti giusti da usare per ogni superfice di interni ed esterni. Le demo erano destinate a un pubblico limitato (e distanziato) di 10 spettatori per volta che hanno potuto apprendere a titolo gratuito alcuni semplici trucchi per mantenere la propria auto in forma smagliante. Anche il CNA di Padova ha regalato ai visitatori dell’evento alcune preziose dimostrazioni con dei maestri artigiani: il noto battilastra Andrea Agnoletto ha illustrato alcune antiche tecniche di lavorazione totalmente manuali dei lamierati.

Gli anniversari. Padova ha visto svolgersi anche le celebrazioni di molti anniversari: i 110 anni di Alfa Romeo e gli 85 del marchio Jaguar. Per festeggiare con stile, british, ovviamente, il suo 85° anniversario, Jaguar ha esposto uno dei suoi modelli più iconici, la E Type. E non una qualsiasi: Scuderia Jaguar Storiche espone l’esemplare usato per le riprese del film “Diabolik”. Sono 60 le candeline per la Lancia Flavia e 50  per la Range Rover, solo per citare alcune delle ricorrenze. Non sono mancate anche alcune presentazioni. Mercedes-Benz ha scelto la kermesse padovana per l’anteprima europea della nuova ammiraglia Classe S (serie W223). Poco distanti, le straordinarie Mercedes-Benz 300 SL Gullwing e Roadster restaurate da HK Engineering. Nello stand accanto, dedicato alle auto in divisa oltre alle Mitsubishi Pajero della Guardia di Finanza e la mitica Ferrari 250 GT della Polizia di Stato divenuta famosa per le mirabolanti imprese del Maresciallo Armando Spatafora.

I meeting. Tra un anniversario e l’altro, alcuni club hanno organizzato dei raduni: tra i più vivaci e numerosi,  la “family” del Fiat Uno Turbo Club Italia. I 35 anni della “piccola bomba” torinese sono stati l’occasione per festeggiare insieme questo anniversario sullo sfondo del salone patavino. Immancabile anche il meeting organizzato da Ruoteclassiche e Youngtimer in collaborazione con Aci Storico: Raduno Italiano. Un evento che quest’anno abbiamo voluto dedicare l’automobilismo italiano e che ha visto anche la partecipazione auto di grande valore, a cominciare dalla Maserati 3500 GT della cantante Miranda Martino.

I numeri. L’edizione 2020 di Auto e Moto d’Epoca non può vantare i “numeri” dello scorso anno, ovviamente, e dall’ufficio stampa non vengono rilasciate cifre ufficiali: “Siamo riusciti a compiere ciò che sembrava impossibile”. Ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Fiera di Padova “Gli afflussi non saranno quelli di altri anni, anche a causa della difficoltà di molti stranieri di raggiungerci, ma siamo soddisfatti di questa edizione, in un periodo di innegabile difficoltà per tutto il mondo fieristico”.  Alberto Scuro, Presidente dell’Asi aggiunge: “In questa situazione d’emergenza mi ha colpito il senso di responsabilità con cui gli appassionati hanno partecipato, determinati a voler mantenere vivo questo mondo di passione”.

Aspettiamo tempi migliori. Il Presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani conclude poi: “Aci Storico, nel suo ruolo di promotore del motorismo storico, non poteva mancare ad una fiera di fondamentale a livello nazionale internazionale. Mi congratulo con gli organizzatori per la consueta e altissima professionalità, e la doverosa e impeccabile attenzione per la salvaguardia della salute di tutti. L’augurio rivolto a tutti gli appassionati è che, grazie ai sacrifici, si possa tornare al più presto a vivere la nostra passione in modo pieno e senza alcuna restrizione”. Da Padova è tutto, non resta che darci appuntamento al 2021 con la speranza che lo scenario globale si faccia più rassicurante.

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