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Paris-Dakar, arrivano le classiche!

Il prossimo 3 gennaio scatta la 43esima edizione della Paris-Dakar, con una novità molto succulenta: l’introduzione della categoria Classic.

Il patron David Castera ci spiega che nell’edizione 2021 ci sarà una nuova sezione, riservata ai veicoli d’antan, che hanno reso famosa la massacrante gara: “Era giusto dare spazio agli appassionati temerari con veicoli storici”, ha detto nel corso della presentazione dell’evento, “Si tratta di un bel gruppo, ci sarà da divertirsi”.

Percorso ad hoc. I piloti che si cimenteranno in questa categoria dovranno affrontare un percorso differente rispetto a quello pianificato per la gara delle moderne. La gara si svolgerà in Arabia Saudita, con partenza da Gedda. Il team di ricognizione Dakar Classic dedicato, guidato da Yves Loubet, specialista in veicoli storici, e Alain Lopes, che ha corso come co-pilota negli anni ’80, ha ideato un percorso di 12 tappe da svolgersi in parallelo con il percorso della Dakar con una lunghezza della singola tappa da 200 a 300 km. Le difficoltà del percorso tengono conto della potenza e delle caratteristiche tecniche dei veicoli per evitare problemi meccanici e surriscaldamento dei motori. Le dune saranno poche e lontane tra loro, ma ci saranno tratti sabbiosi che potrebbero mettere in difficoltà i concorrenti meno esperti a due ruote motrici.

Equipaggi italiani. In totale sono ventisei i partenti e tra questi ci sono anche due equipaggi italiani: Roberto Camporese e Umberto Fiori gareggiano con una Peugeot 504 pick-up, mentre Luciano Carcheri e Roberto Musi prenderanno il via con una Nissan Patrol coi colori della Scuderia Angelo Caffi. “La mia passione per i motori”, spiega Carcheri, “comincia con l’enduro dove ho vinto un Campionato Italiano e con le motoslitte nel Team Italia, come pilota nazionale, con cui ho partecipato a due campionati Europei. Ma nel mio cuore c’è l’Africa e la Parigi Dakar, che ho corso per otto volte di cui sette in moto e una in auto, sono sempre state la mia passione come tutti gli altri rally Internazionali a cui ho preso parte: Incas Rally Perù, Rally di Tunisia, Rally del Marocco, Rally dei Faraoni. Questi ultimi due li ho corsi con una Isuzu D-Max e una Mitsubishi Pajero. Nel 2016 sono passato alla pista correndo il gran premio storico di Montecarlo con una Taraschi monoposto, mentre l’anno dopo, con il team Alex Caffi Motorsport, ho corso tutto il campionato Europeo Nascar Euro Series su Toyota classificandomi al terzo posto finale della Categoria Elite 3. Sono molto felice di ritornare alla Dakar guidando la stessa Nissan Patrol GR con la quale 23 anni fa avevo corso la Parigi Granada-Dakar, partita in onore della ventesima edizione dalla Place d’Armes Chateau a Versailles come vuole la tradizione, e conclusa al lago Rosa, in Senegal, dopo 11 mila km molto massacranti”.

Preparazione speciale. Il Patrol è stato messo a punto per affrontare fino in fondo le grandi insidie della Dakar. Queste le sue caratteristiche principali: motore V6 che da 3 litri di cilindrata è stato portato a 4,5 litri, cambio con innesti frontali, differenziali e semiassi Ashcroft, telaio originale irrobustito con rollbar “strutturale”, carrozzeria in fibra di carbonio. I sedili, le cinture di sicurezza e l’impianto di estinzione sono OMP Racing Rally, il computer e l’interfono Terratrip. L’assetto è stato messo a punto con 8 ammortizzatori Ohlins, due per ruota. Completano l’equipaggiamento speciale il serbatoio benzina con capacità di 450 litri, i cerchi Avus e i pneumatici Michelin. Come navigatore ci sarà Roberto Mussi, che vanta oltre 200 spedizioni nel deserto dal 1986 a oggi.

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