Il Concours d’Élégance di Pebble Beach rappresenta il gran finale della Monterey Car Week. E come ogni epilogo che si rispetti, è preceduto da un progressivo crescendo di eventi. In questa scalata, il Tour d’Elegance ha il sapore di una prova generale: più della metà delle vetture iscritte al concorso (130 su 229) vi prende parte nei giorni precedenti.
Quattro obiettivi in uno
Il Tour d’Elegance non è solo una passerella in movimento, ma risponde a scopi ben precisi. Innanzitutto valorizza i partner – Hagerty, Gooding, Mercedes e Rolex – senza i quali nulla sarebbe possibile. Inoltre, offre ai collezionisti l’occasione di ritrovarsi, in una sorta di primo giorno di scuola. Il Tour dimostra anche che le automobili sono realmente funzionanti, in grado di percorrere 80-100 chilometri senza esitazioni.
Inoltre, la parade lungo la costa apre l’evento anche a un pubblico più ampio: non tutti possono permettersi i 600 dollari d’ingresso al Concours, ma chi è disposto a svegliarsi all’alba può assistere gratuitamente alla parade, con in più il piacere di ascoltare i motori al loro pieno respiro.
Il pubblico del Tour è diverso da quello del grande concorso: meno formale, meno “vestito”, ma più competente. Si vedono più macchine fotografiche, meno cravatte. È un pubblico giovane, in prevalenza maschile, che va alla sostanza più che all’apparenza.
Carovana verso Big Sur
Alle 9:30 il corteo di storiche si muove, scortato dai motociclisti della California Highway Patrol e guidato da due Mercedes-AMG 680. Non è una gara: il ritmo è quello della passeggiata. L’obiettivo non è correre, ma mostrare che queste vetture non sono reliquie statiche: sanno affrontare un centinaio di chilometri, non solo lo spostamento dal Portola Road al diciottesimo green.
Lungo il percorso, centinaia di fotografi immortalano la parata. Il punto più spettacolare resta il celebre ponte di Big Sur, con l’oceano sullo sfondo: uno scenario da cartolina che regala a ogni scatto un’aura quasi cinematografica.
Una rosetta che vale
Le vetture che completano il percorso conquistano il diritto di esibire la rosetta verde, segno di autenticità e di vitalità meccanica, la domenica sul prato di Pebble Beach.
Ma perché non fare un passo oltre? Oggi il mondo delle auto storiche guarda con crescente attenzione alla sostenibilità: basti pensare a Goodwood Revival, Le Mans Classic e Hero, che utilizzano già carburanti sostenibili. Perché non introdurre una seconda rosetta, che attesti la partecipazione al Tour con carburanti alternativi? Una proposta che troverebbe certamente il sostegno di una realtà come Aramco per esempio, che su questo ambito sta lavorando da tempo. Chissà, forse è solo questione di tempo…