La seconda generazione della Volkswagen Golf GTI viene presentata nel 1983, con un look più moderno, ma saggiamente poco distante dagli stilemi che avevano tramutato il modello in un bestseller mondiale. Si rinnova, dunque, con aggiornamenti motoristici e un equipaggiamento più ricco, ma anche con un aumento delle dimensioni (quasi 20 cm di lunghezza e 5,5 di larghezza) e conseguentemente del peso. Insomma, una GTI più adulta, anche se il suo animo sportivo è sempre presente e non delude gli appassionati.
Più pesante, ma anche più veloce. Il secondo capitolo della Golf GTI, dunque, affina la ricetta precedente e, dal punto di vista tecnico, sopperisce all’aumento di peso di circa 120 kg – dovuto all’adeguamento alle norme di sicurezza e al più ricco equipaggiamento, oltre che alle forme più abbondanti – introducendo una testata a 16 valvole che regala nuova linfa alle doti dinamiche di quella che ormai è un punto di riferimento tra le compatte sportive. Viene immessa sul mercato nel 1986 e, con 139 CV, la velocità massima passa a 205 km/h con lo 0-100 che scende a 8,6 secondi: prestazioni che la riportano ai livelli della concorrenza, diventata ormai agguerrita.
Dentro è un po’ meno racing. Tante le novità sotto la pelle: viene introdotto il catalizzatore, dal 1987 viene reso disponibile l’Abs (come optional), l’assetto viene ribassato di un cm e i dischi freno crescono di diametro. All’interno i sedili diventano maggiormente sportivi ma, in un cruscotto completamente fa la comparsa un volante a quattro razze che delude un po’. Per il resto, la seconda generazione offre la stessa aggressività alla guida e quelle dote dinamiche che ne avevano decretato il successo, dando vita a una vera e propria “GTI mania”.
C’è anche 5 porte. Forte dell’ennesimo successo – verranno realizzati in totale circa 680.000 esemplari – per tutti gli anni di produzione la Volkswagen continua a introdurre affinamenti. Dal restyling del 1987, che elimina i deflettori fissi, ridisegna gli specchietti e sostituisce la scritta Volkswagen posteriore con il logo, ai nuovi paraurti maggiorati che vengono adottati a partire dal 1990; ma fa il suo debutto anche la strumentazione digitale, mentre il servosterzo viene offerto senza sovrapprezzo e, per la prima volta, si può ordinare pure in versione a 5 porte.
Longeva e ancora diffusa. La seconda generazione della Golf dà inoltre vita a numerose altre varianti sportive che risulteranno più potenti, veloci ed esclusive della GTI, senza però scalfirne il mito originario. La sua carriera si protrae fino agli anni Novanta, quando (era il 1991) viene introdotta la Golf 3 e la sua sua declinazione GTI che segue due anni dopo. Ancora oggi si possono trovare numerosi esemplari in circolazione della mk2, con prezzi più abbordabili che, a seconda delle condizioni, si aggirano attorno ai 10.000 euro.