La Giunta regionale annuncia l’introduzione del sistema di controllo “Move In”, con chilometri di percorrenza in deroga ai blocchi a scalare. L’Asi dice no alla scatola nera: “Puntiamo a deroghe vere. La politica si adoperi”. La giunta Cirio valuterà deroghe sui mezzi ultra 40ennali come alternativa, ma resta il rischio dell’infrazione europea per il superamento delle emissioni.
Settimane convulse in Piemonte per la giunta del governatore Cirio per l’adozione del sistema lombardo “Move-In” (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti) anche per le auto storiche che sbarcherà domani, venerdì 24 luglio, per l’approvazione in Giunta regionale. La decisione dopo l’incontro a Torino ieri, mercoledì, con i vertici Asi guidati dal presidente Alberto Scuro. “La svolta per i collezionisti e gli appassionati è ormai dietro l’angolo. Ruoteclassiche l’ha anticipato nei mesi scorsi: l’appuntamento con il sistema Move-In che il Piemonte adotta come fatto in Lombardia, consentirà a tutti i mezzi inquinanti e dunque anche alle auto storiche di circolare, sarà ad ottobre. Domani lo approveremo in Giunta. Il nostro riferimento è alla situazione del Bacino Padano ed alle sue norme, fermo restando che guardiamo con molta apprensione al tema delle emissioni ed al rischio che l’Italia possa incorrere nelle infrazioni Ue, con la conseguenza che sulla nostra Regione cadano gli oneri finanziari della multa”.
L’accordo saltato. Matteo Marnati, assessore all’ambiente della giunta Cirio è un fiume in piena dopo che a lui si sono rivolti nelle scorse settimane i consiglieri regionali dei Cinque Stelle con un’interrogazione, accusando la giunta Cirio di “azzoppare il settore delle auto storiche per l’intera stagione estiva”. Il tema emerge nello scorso Consiglio regionale, come sottolineano Ivano Martinetti (M5S Piemonte), vicepresidente Commissione regionale Trasporti, e Antonio Fornari, Consigliere comunale M5S Torino. L’attrito tra i Cinque Stelle regionali e del capoluogo con la giunta di Cirio è ormai consolidato: “Abbiamo chiesto se la Giunta intendesse rivedere la delibera del 9 agosto 2019 che stabilisce il divieto di circolazione per questo tipo di mezzi. Ad oggi infatti gli appassionati sono costretti a caricare le auto su un carrello anche solo per andare in officina per l’ordinaria manutenzione. Marnati aveva annunciato la revisione della delibera, salvo oggi tornare sui propri passi e demandare tutto ad un successivo accordo per il prossimo anno in sede di Bacino Padano”.
Storiche, un settore in crisi. “Avevamo detto di voler applicare il sistema Move-In alla lombarda che consente diverse migliaia di chilometri di percorrenza in deroga a seconda della classe inquinante del veicolo e così faremo da ottobre” ribatte l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, mentre annuncia l’imminente approvazione in Giunta. La risposta non ha soddisfatto le opposizioni in Regione: “Abbiamo avuto la conferma che sarà una pessima stagione per gli appassionati di questo settore – continua Martinetti – La Regione Piemonte si rifiuta di svolgere il proprio ruolo demandando la decisione all’accordo con la Lombardia, nell’ambito della sperimentazione Movie-In voluta dalla Giunta lombarda di Fontana. In questo modo si affossa un settore già provato dall’emergenza Covid 19 ed i benefici per l’ambiente sono tutti da dimostrare. Le auto storiche sono appena 400 mila in tutta Italia ed il loro trasporto, con appositi carrelli, non risulta certo più favorevole per l’ambiente rispetto all’uso diretto di questo tipo di auto”.
La diatriba. E non mancano gli affondi politici: “La Regione Piemonte a guida Lega continua a penalizzare Torino – aggiunge Antonio Fornari, Consigliere comunale del Capoluogo – di recente il Governo ha proposto Torino come polo dell’auto nell’ambito delle 50 sfide per rilanciare il Paese. Proprio Torino per la sua vocazione industriale e del design e sia come sede Fiva, la Federazione mondiale che comprende tutti gli appassionati dei veicoli storici, grazie al buon rapporto con l’Asi, Automotoclub Storico Italiano. In tutte le altre regioni italiane si è trovata una soluzione che permette ai veicoli storici di conservarsi in efficienza e di essere curati presso le officine di manutenzione e restauro, mantenendo in vita un indotto fatto di tante piccole realtà di artigianato altamente specializzato. In totale, secondo uno studio dell’Istituto Piepoli, l’indotto generato dal motorismo storico in Piemonte è pari a 123,4 milioni. In un momento come questo è da irresponsabili bloccare un settore così importante”.
Meeting Asi – Regione Piemonte. Intanto ieri si è svolto l’incontro tra la Giunta i tecnici della Regione ed i vertici Asi: “Abbiamo detto alla giunta Cirio che la soluzione non può essere la sola sperimentazione del Move In, ma che ci attendiamo di vedere riconosciuto ai veicoli storici lo status che è loro proprio dato dalle leggi e dal Cds. E questo anche alla luce dei dati effettivi e puntuali di consistenza del parco veicolare, delle loro emissioni e della stima dei chilometri percorsi all’anno che abbiamo fornito” spiegano dall’Asi. Mentre per la Regione il vulnus resta lo stabilire quali siano i mezzi davvero meritevoli di tutela, cosa che il sistema Move – In in realtà non distingue, per l’Asi la linea del Piave è la concessione tout court di deroghe per i mezzi storici: “Quella piemontese potrebbe essere una norma pilota anche per altre regioni. Non possiamo derogare in questa direzione. Da qui la nostra contrarietà al Move In che è solo una cura palliativa”, continuano dall’Asi.
Come funzionerà. “Con il Move In si paga 50 euro il primo anno per l’attivazione della scatola nera che peraltro è alimentata da una sua batteria autonoma senza fili – spiega Marnati – quindi una somma di 20 euro all’anno e si ha la possibilità di usare liberamente il mezzo sino al monte chilometri concesso. Altre misure non sono ad ora possibili in Piemonte, pena l’infrazione”. Nonostante questo la Giunta si è spesa per trovare comunque un sistema di deroghe: “E’ giusto tutelare i mezzi che dimostrano di meritare lo status di auto storica. Abbiamo chiesto ad Asi altra documentazione e classificazione puntuale per anno e categorie dei mezzi. Mentre introduciamo il Move In valuteremo il regime delle deroghe e quali misure adottare per ridurre altre emissioni in atmosfera per compensare quelle derogate dei vecchi motori moniti di certificati Crs”.
La lista di salvaguardia. Del resto “le deroghe totali come applicate in Lombardia nella nostra regione non sono praticabili: la normativa lombarda risale ad un periodo in cui le infrazioni europee non ci toccavano. Ora e da qualche anno non è più così. La scelta del Move-In è l’unica ad ora percorribile senza conseguenze” continua Marnati. La Giunta piemontese non esclude anche l’ipotesi di concordare una Lista di salvaguardia sulle vetture storiche che tenga conto del patrimonio effettivo di mezzi di quel tipo circolanti: “Non ogni mezzo è meritevole di tutela e quando i numeri sono troppo alti serve fare una selezione. Aspettiamo quindi che anche Asi affronti questo tema e in attesa predisponiamo il Move-In” conclude Marnati, aprendo di fatto però una finestra di speranza per collezionisti ed appassionati.
Approfondimento. Il Move-In è un progetto sperimentale di Regione Lombardia in cui i cittadini proprietari dei mezzi inquinanti (attualmente benzina Euro 0 e diesel Euro 0,1,2,3) hanno la possibilità di richiedere una deroga chilometrica ai blocchi vigenti, monitorabile in base all’uso effettivo del veicolo e allo stile di guida adottato. Una scatola nera (black-box), installata sul veicolo, consente di rilevare le percorrenze reali attraverso il collegamento satellitare ad un’infrastruttura tecnologica dedicata. L’adesione al progetto Move-In comporta l’applicazione di una diversa articolazione delle limitazioni e delle deroghe vigenti per la circolazione degli autoveicoli più inquinanti, prevedendo la possibilità di avvalersi di una “deroga chilometrica”, misurabile e controllabile, che varia dai mille ai 7mila chilometri percorribili consentendo così di prevedere un risparmio di emissioni nell’ambiente. Tale risparmio emissivo può essere trasformato in chilometri che possono così essere ridistribuiti nell’arco della giornata e della settimana a chi aderisce al sistema Move-In. I costi massimi in Lombardia di adesione al servizio sono: 50 € per il primo anno di adesione al servizio (30 € per l’installazione della scatola nera e 20 € per la fornitura annuale). Nel caso in cui si disponga già di una black box già installata dall’assicurazione a bordo del veicolo e compatibile con il progetto Move-In, il prezzo massimo è di 20 € per la sola fornitura del servizio annuale.