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Regione Piemonte, gli ultimi sviluppi sulla circolazione delle auto storiche

Auto storiche in Piemonte, al vaglio l’ipotesi di ricorso del governo alla Corte Costituzionale. L’Assessore Marnati. “A giorni saremo in grado di dare una risposta per la nuova legge sulle deroghe alla circolazione delle auto d’antan a cui teniamo. L’ipotesi è che il regime di blocco possa essere prerogativa dei soli sindaci, riconosciuta dal codice della strada”.

Sono in corso in questi giorni negli uffici della Regione Piemonte le ultime verifiche sul nuovo regime delle deroghe estese ai veicoli storici dopo la levata di scudi degli appassionati imposta dal blocco di tutti i mezzi inquinanti dettato dalla legge regionale.   “Stiamo valutando tramite i nostri tecnici l’ipotesi che il nuovo testo di legge, già approvato dalla Giunta regionale, possa cadere nelle more di un ricorso per incostituzionalità se eventualmente impugnato dal Governo. Per questo potremo togliere le nostre riserve entro la seconda settimana di ottobre 2020, espletate tutte le verifiche del caso”, spiega l’assessore all’ambiente piemontese Matteo Marnati, spiegando così il motivo del ritardo nell’introduzione del nuovo regime di deroghe. Un ricorso alla Corte Costituzionale che anche la legge regionale Lombarda sulla qualità dell’aria subì nel 2007 e che impose una sua modifica poi non più eccepita di vizio. 

La parola all’Assessore Marnati. L’ipotesi di derogare al blocco alla circolazione per i mezzi storici in Piemonte prende le mosse da una proposta di disegno di legge di luglio 2020 che dispone come le auto e le moto di interesse storico e collezionistico, in possesso del Crs e  qualora tale riconoscimento di storicità sia riportato sulla carta di circolazione, siano esclusi dai provvedimenti di limitazione alla circolazione, se la data di immatricolazione sia superiore a 40 anni. Si prevede, altresì, che siano esclusi dai medesimi provvedimenti di limitazione alla circolazione, nei giorni festivi e prefestivi, gli stessi veicoli con data di immatricolazione compresa tra 20  ed i 39 anni. “Il testo è già stato approvato in Giunta, tuttavia gli uffici hanno osservato che l’articolo 7, del Codice della strada, riserva alla competenza dei sindaci, con propria ordinanza, la limitazione della circolazione di tutte o alcune categorie di veicoli per accertate e motivate esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico ambientale e naturale. La Regione con il suo provvedimento potrebbe in effetti essere andati oltre alle competenze delegate proprie, invadendo il potere decisionale riconosciuto ai sindaci” continua Marnati.

I comuni interessati. Sino ad oggi restano quindi in vigore (dall’1 ottobre 2020) i blocchi  che possono essere decisi a  Torino, nell’agglomerato torinese e nei Comuni piemontesi con oltre 20mila abitanti dove i valori limite di polveri sottili e biossido di azoto sono stati superati per almeno tre anni, anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque (ossia  Torino, Moncalieri, Collegno, Rivoli, Nichelino, Settimo Torinese, Grugliasco, Chieri, Venaria Reale, Orbassano, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, Beinasco, Leinì, Volpiano, Pianezza, Vinovo, Caselle Torinese, Borgaro Torinese, Santena, Trofarello, La Loggia, Mappano, Cambiano, Carmagnola, Chivasso e Ivrea; Novara e Trecate, Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Asti, Vercelli, Bra e Alba).

Come funzionano le limitazioni. La delibera regionale in vigore stabilisce “limitazioni strutturali” e “limitazioni temporanee emergenziali”, che prevedono i livelli di “Allerta 1” (Arancio) e “Allerta 2” (Rosso) al raggiungimento di determinate soglie di superamenti dei limiti. Nelle “limitazioni strutturali” rientrano: i  veicoli adibiti al trasporto di persone e merci alimentati a benzina, gpl e metano euro 0, i diesel Euro 0, 1 e 2: dalle 0 alle 24 per tutto l’anno, festivi compresi; i  veicoli adibiti al trasporto di persone e merci diesel Euro 3: blocco dal 1° ottobre al 31 marzo, dalle 8.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì; i  veicoli adibiti al trasporto persone e merci diesel Euro 4: il blocco, che avrebbe dovuto scattare dal 1° ottobre al 31 marzo, è differito al 1° gennaio 2021, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 i ciclomotori e motocicli a benzina Euro 0: dal 1° ottobre al 31 marzo, tutti i giorni, festivi compresi, dalle 0 alle 24. Per le “limitazioni emergenziali” (attive dal 1° ottobre e valide tutti i giorni, festivi compresi)  rientrano:

Livello 1, Semaforo arancione:  (dopo 4 giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo), non circolano dalle 0 alle 24 i veicoli per trasporto di persone e merci alimentati a benzina, gpl, metano Euro 0, diesel Euro 0, Euro 1 e Euro 2;  dalle 0 alle 24 i ciclomotori e motocicli a benzina Euro 0;  dalle 8.30 alle 18.30 i veicoli per il trasporto di persone diesel Euro 3, 4 e 5;  dalle 8.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì e dalle 8.30 alle 12.30 il sabato e i festivi i veicoli per il trasporto merci diesel Euro 3 e 4.

Livello 2,  Semaforo rosso:  (scatta dopo 10 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo), non circolano  dalle 0 alle 24 i veicoli per il trasporto di persone e merci a benzina, gpl e metano Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2; dalle 0 alle 24 i ciclomotori e motocicli a benzina Euro 0; dalle 8.30 alle 18.30 i veicoli per il trasporto di persone diesel Euro 3, 4 e 5; dalle 8.30 alle 18.30 (anche sabato e festivi) i veicoli per il trasporto merci diesel Euro 3 e 4; dalle 8.30 alle 12.30 (anche sabato e festivi) i veicoli per il trasporto merci diesel Euro 5.

Le deroghe. Il blocco non ci applica per i veicoli condotti da persone con Ise del nucleo familiare inferiore a 14.000 euro;  per i mezzi che sono funzionali al servizio di autoveicoli definiti secondo il codice della strada (art. 54) “per trasporti specifici” e “per uso speciale” e che si muovono contestualmente ad essi;  per i veicoli condotti da persone con oltre 70 anni di età: solo 1 veicolo per nucleo familiare e solo a condizione che non il nucleo non possieda veicoli che potrebbero circolare liberamente; per i veicoli degli operatori economici che accedono o escono dai mercati e dalle fiere autorizzate dai Comuni e per i veicoli al servizio delle manifestazioni autorizzate. Ora non resta dunque che attendere le ultime valutazioni per licenziare in commissione la nuova legge che riaprirà alla libera circolazione alle auto a cui è riconosciuto l’interesse storico.

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