Guarnizioni sfavillanti su cofani e parafanghi, forme sinuose e sensuali, cromature a profusione, pelle di lucertola negli interni, luci e trombe bitonali in bella mostra: lo stile flamboyant, esagerato e sfarzoso degli anni Trenta, rivive in una Bentley “Mk VI” disegnata dal carrozziere Franay nel 1947.
Per la sua epoca, è una vettura nuova, ma – e qui sta gran parte del suo fascino – pare una sopravvissuta. Piace però moltissimo, anche se la critica la accoglie come un’operazione da Jurassic Park, un esercizio folle e accademico, e permette a mister Franay di scrollarsi di dosso un’etichetta di carrozziere di seconda categoria, mostrando al mondo intero indubbie capacità artistiche. Non è infatti impresa facile modellare forme tanto complesse, allineando profili lucidi lungo linee di apertura di cofani e sportelli. Il mondo vive momenti di notevoli ristrettezze, mancano i materiali, le Case inglesi devono riservare le cromature solo ai modelli d’esportazione, la Renault usa addirittura vernici requisite alla Wermacht e invece Franay stupisce tutti per tanta ricchezza di esecuzione. Addirittura monta accanto al sedile del terzo passeggero un fornitissimo, elegante minibar…
Il motore 6 cilindri da 4257 cm3 resta comunque ancora quello del modello “Mk V”. Con valvole d’aspirazione in testa e di scarico laterali (utilizzando in pratica la vecchia testata del 1931), la Bentley di Franay ha 120 cavalli di potenza e riesce a raggiungere i 150 all’ora. Nemmeno troppo male per una vettura tanto imponente. Ma l’arretratezza del progetto meccanico (freni idraulici davanti, meccanici dietro, sospensioni a ruote indipendenti solo davanti, telaio con longheroni rinforzati d’anteguerra) si sposa in qualche modo con lo stile volutamente rétro della carrozzeria. Una cabriolet incredibile questa Bentley di Franay, quasi un’ostentazione di ricchezza fuori del tempo: il sogno di voler cancellare tutte le miserie e gli orrori di una guerra mondiale ancora negli occhi del mondo. A colpi di carrozzeria.