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Salon Privé, eleganza all’inglese

Posh, ovvero elegante. Anche di più: esclusivo. Ecco una parola inglese che descrive bene l’atmosfera di Salon Privé, un evento di automobilismo “a porte chiuse” caratterizzato da un tono rilassato, come un party d’estate tra amici.

Location da fiaba. Le tre giornate della kermesse in cui sono protagoniste le più desiderabili auto di ogni periodo, hypercar comprese, si svolgono da quattro anni in un grande prato delimitato da spazi commerciali appositi e da esposizioni di dealer, nel parco alle spalle di uno dei palazzi più importanti della storia britannica: Blenheim Palace.

Inizio col botto. Momento clou è il concorso d’eleganza, già il primo giorno: di giovedì. “Best of Show” di quest’anno, tra 60 partecipanti, è stata una Bugatti Type 55 Roadster del 1933 il cui proprietario si è aggiudicato un primo premio di categoria con un’altra vettura a Pebble Beach giusto una settimana prima. E così, tra una coppa di champagne e tazze di tè accompagnate dai tipici biscotti “scones”, come tradizione comanda, le esposizioni di auto hanno deliziato lo scorso weekend i fortunati presenti, con il passare del tempo scandito da sfilate di storiche e supercar. Nato 13 anni fa grazie a un’idea dei due organizzatori – i fratelli Andrew & David Bagley -, il concorso è oggi patrocinato dal dodicesimo duca di Marlborough, discendente della casata che risiede dall’origine nel monumentale palazzo del Settecento, vicino Oxford, e che ha dato i natali a Sir Winston Churchill nel 1874.

Omaggio ai 70 anni Porsche. Sabato è stato il turno delle celebrazioni per i settant’anni Porsche, con un concorso d’eleganza a parte in cui ha fatto incetta di premi la RS 550 Spyder del 1953 conosciuta per avere montato il primo alettone della storia. La macchina, che ha partecipato negli ultimi anni alla Mille Miglia e a luglio al Goodwood Festival of Speed, ha ottenuto ben tre riconoscimenti durante le Porsche Celebrations e due al concorso principale, dove si è classificata prima nella sua classe. Non solo: ha vinto anche il premio come “Most unique bodywork” (carrozzeria più singolare). Il presidente della giuria per le creazioni made in Zuffenhausen? Era Derek Bell, uno dei più famosi piloti britannici vincitore per cinque volte a Le Mans.

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