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La Scuderia Sant Ambroeus alla Dakar Classic 2025

La Dakar Classic, per una sera, nel cuore di Milano. La Scuderia milanese Sant Ambroeus, con l’ospitalità del Gruppo Azimut (già vicino al mondo del collezionismo auto con un fondo di investimento dedicato) ha accolto soci e simpatizzanti per un appuntamento con i propri soci che hanno corso nel 2025 la Dakar Classic, ovvero la classifica separata dell’iconico Dakar Rally (https://ruoteclassiche.quattroruote.it/dakar-classic-2025-fa-rivivere-i-tempi-eroici/) dedicata alle vetture costruite fino al 2005. Una situazione emozionante a partire dall’ingresso, dove a dare il benvenuto ai partecipanti sono state tre Nissan Terrano anni 90 preparate dalla Tecnosport (partner tecnico degli equipaggi targati Sant Ambroeus), che hanno affrontato le insidie del deserto nella competizione di regolarità che si svolge in parallelo alla moderna gara di velocità su sabbia, primo appuntamento annuale del mondiale World Rally-Raid Championship.

Il fascino della Dakar. Un tuffo nel passato di una corsa leggendaria, creata da Thierry Sabine nel 1978 come un’avventura durissima tra Parigi e il Senegal che attraversava tutta l’Africa e che oggi perpetua la propria storia seppur lontano dal percorso originale. Senza dimenticare uomini e mezzi che hanno scritto le più belle pagine di questa gara, che dal 2021 sono ulteriormente valorizzate con la speciale classifica Classic dedicata ad auto, camion e fuoristrada che hanno partecipato negli scorsi decenni. Vecchie glorie che tuttavia non si risparmiano tra le dune e sul fesh-fesh. La Classic si svolge in forma di regolarità e non di velocità, una gara che il veterano Maurizio Traglio definisce “di buon senso”, dove conta amministrare il vantaggio e preservare mezzo ed energie. Una bella sfida per gli equipaggi schierati dalla Scuderia Sant Ambroeus, che con la partecipazione alla Dakar Classic intende onorare il proprio passato nelle competizioni e continuare a promuovere la passione per le corse e per le vetture d’antan. 

Parterre giap. Le vetture in mostra a Milano hanno avuto modo di farsi valere nell’edizione di quest’anno del rally-raid. La Nissan Terrano I Pick-up del 1992 guidata da Lorenzo Traglio e Rudy Briani ha raccolto infatti un meritatissimo secondo posto, bissando il risultato dell’anno precedente, ancora una volta dietro allo spagnolo Carlos Santaolalla. Lustro anche per gli altri due equipaggi del club: Maurizio Traglio e Francesco Maria Proietti su Nissan Terrano II R20 del 1997, costretti al ritiro per un problema medico causato dall’insidiosa sabbia del deserto, e i rookie Luciano Montorfano ed Elena Borroni su una Nissan Terrano II del 1999, che hanno chiuso al quarantunesimo posto nonostante una sostituzione motore pesantissima quanto a tempo perso e penalità. D’altronde, la gara è tra le più dure al mondo sia per gli equipaggi sia per i mezzi, cosa che anche i novellini (equipaggio anche nella vita) hanno imparato a vivere con filosofia. D’altronde, come dicono i partecipanti più navigati, c’est la Dakar.

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