Festa ci si attendeva e festa è stata la tredicesima edizione di Terre di Canossa, in programma dal 18 al 21 aprile, gara di regolarità per auto storiche che si conferma come uno degli appuntamenti più attesi della stagione. A conquistare il gradino più alto del podio è stato l’equipaggio italiano formato da Ubaldo Boldi e Daniela Apetrei a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1962, seguito dalla coppia argentina Galfione/Sueyras al volante di una Triumph TR3A del 1961 e dai connazionali Acevedo/Saenz su MG TB del 1939.
Ricco assortimento. Gli ingredienti della manifestazione erano, come da tradizione, difficili da resistere: un mix di passione per le auto d’antan, prove di abilità, adrenalina, splendidi panorami, ospitalità ed eccellenze enogastronomiche. Ricchissimo l’assortimento di vetture iscritte a questa edizione 2024: tra le altre un’Alfa 6C 1750 GS Zagato, una Lancia Aurelia B20, una rara Fiat 600D Canta, una Porsche 356 Roadster.
Le auto ammesse. Il regolamento della Terre di Canossa ammette alla gara auto storiche costruite fino al 1990, con alcune eccezioni per vetture più recenti di particolare interesse, oltre a una selezione di supercar moderne di tutte le Case costruite dal 1991 ai giorni nostri.
Spettacolo garantito. Partendo da Forte dei Marmi i partecipanti hanno affrontato un percorso di circa 600 km che ha attraversato, nell’arco di tre giorni, paesaggi estremamente variegati: dalle città d’arte alle montagne dell’appennino tosco-emiliano fino al mare. Lasciata alle spalle la mondanità di “Forte” la colorata carovana ha solcato le Alpi Apuane, il Passo delle Radici e dell’Abetone passando per le cave di marmo e località ricche di storia come Lucca, Pisa, fino ad arrivare a Viareggio, sul litorale versiliese.
Dai monti al mare. Quindi driver e accompagnatori hanno fatto rotta verso la Liguria di Levante, in particolare Cinque Terre e il Golfo dei Poeti, sfilando all’Arsenale Militare di La Spezia e intervallando il tracciato con una serie di prove cronometrate e di media, giusto per non annoiarsi. Infine, dopo questo pieno di emozioni, il rientro alla base, nuovamente a Forte dei Marmi, in tempo per le premiazioni finali e per il commiato. Un arrivederci al 2025, ovviamente.