L’edizione numero 6 conferma il gradimento del pubblico di appassionati. Terre di Canossa è ormai un classico degli eventi di regolarità di primavera, capace di creare un parterre di 105 automobili (100 storiche e una piccola selezione di supercar moderne) con equipaggi da 16 nazioni. La formula, sportiva ma non esasperata, sta incontrando sempre più apprezzamenti da parte degli equipaggi femminili (quest’anno il 35% del totale). Vincono per la quarta volta Andrea Vesco e Andrea Guerini su Fiat 508 S Balilla Sport del 1934. Turismo, cultura, enogastronomia e sport premiano l’eccellenza italiana nel panorama degli eventi regolaristici. Quest’anno c’eravamo anche noi con una Peugeot 504 Cabriolet.
Si è svolta tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana la sesta edizione di Terre di Canossa, quarta prova del campionato Grandi Eventi. La manifestazione di regolarità ha saputo ancora una volta esaltare con uguale attenzione tante variabili e guadagnarsi l’apprezzamento dei partecipanti: in quattro giorni le 105 vetture iscritte hanno percorso oltre 600 chilometri e affrontato 85 prove a cronometro ma attraverso un percorso studiato per offrire affascinanti scorci di paesaggio del Bel Paese, e smorzato amabilmente la bagarre competitiva con molti momenti conviviali. L’organizzazione, attenta anche al “piacere di esserci” ha portato in lista, quest’anno, il 35% di equipaggi femminili. E non va dimenticata, infine, la variabile ambientale: in accordo con le istituzioni dei territori attraversati dalla gara, l’organizzazione provvederà a piantare nuovi alberi per portare a 0 il bilancio di emissioni.
LA COMPETIZIONE
Dedicata a Matilde di Canossa (una delle figure più importanti dell’Italia dell’XII° secolo, contessa-duchessa-marchesa-regina, signora di un enorme territorio oltre i confini del Papato), la manifestazione si prende l’impegno di concludersi sempre a Reggio Emilia. Ma si permette, dalla Lombardia alla provincia di Viterbo, di scegliere a piacere il tracciato del suo percorso all’interno dei possedimenti della nobildonna emiliana.
Dopo le verifiche della giornata di giovedì 14 in centro a Parma, Terre di Canossa si è aperta con la serata di gala nella cornice dell’Abbazia di Valserena alle porte della città. La mattina dopo, con la partenza da piazza del Palazzo della Pilotta, le storiche hanno iniziato il contest. Dopo un gruppo di prove speciali all’autodromo di Varano de Melegari le vetture (trentadue le testimoni del periodo Anteguerra) si sono arrampicate sul passo di Cento Croci per scendere in Liguria fino al Mare di La Spezia. I vascelli della Marina Militare Italiana le hanno attese per dare vita a una speciale sfilata in loro onore prima di proseguire per le Cinque Terre, Lerici e Bocca di Magra per la conclusione della prima tappa.
L’indomani dopo la partenza da Forte dei Marmi è iniziata la serie delle sessioni di giornata, articolata nelle 14 prove concatenate ‘della Costanza’, per poi passare a quelle probanti e impegnative del Monte Serra e lungo il percorso del Rally Città di Luca. Giunti a Pietrasanta gli equipaggi hanno con piacere parcheggiato le storiche in piazza del Duomo e, smessi i panni di piloti gentleman, abbracciato l’atmosfera rilassante e festaiola del beach party sulla spiaggia del Bambaissa a Forte dei Marmi. Protagoniste della serata: sushi, musica e buon vino
Domenica 17 l’ultimo giorno di gara si è aperto con la ripida salita fino agli oltre 1.500 metri del Passo delle Radici e una lunga prova di media chilometrica (al Casone di Profecchia, una meritata ricompensa dopo le forti pendenze: tè caldo e torta ai mirtilli fatta in casa). Dopo la successiva sosta a Rocca di Montefiorino la corsa si è conclusa nell’affollata Piazza del Duomo a Reggio Emilia.
LA CLASSIFICA
Quest’anno Terre di Canossa ha ospitato quasi 20 top driver della regolarità, a dimostrazione dell’interesse che la manifestazione riscuote anche tra gli specialisti della disciplina. Ma i due trofei speciali, il primo a Forte dei Marmi, il secondo sul ponte di Calatrava alle porte di Reggio Emilia, hanno dato anche ai gentleman driver meno esperti l’opportunità di inserirsi nella bagarre della competizione cronometrica.
Gli esperti regolaristi Andrea Vesco e Andrea Guerini su Fiat 508 S hanno conquistato la vittoria finale per la quarta volta in sei edizioni. L’equipaggio bresciano è stato stabilmente in vetta alla classifica dal secondo giorno di gara.
In seconda posizione si è classificato l’equipaggio composto da Francesco e Giuseppe Di Pietra (padre e figlio), su Fiat 508 C del 1938. Terzo gradino del podio per Nino Margiotta e Bruno Perno al volante di una Volvo PV 544 Sport del 1965.
La coppia Vesco-Guerini ha conquistato anche la classifica delle auto anteguerra. Per loro un orologio Eberhard & Co Tazio Nuvolari messo in palio dalla Casa Madre svizzera, main sponsor della manifestazione. Lo stesso modello è stato assegnato a Tonconogy-Ruffini, primo tra gli equipaggi stranieri. Un segnatempo meccanico, un cronografo Champion V, anche per gli inglesi Kirkpatrick-Kirkpatrick, vincitori del Trofeo Eberhard Forte dei Marmi per Giacoppo-Grillone, a cui è andato il Trofeo Tricolore.
Il nostro equipaggio ha condotto una gara regolare concludendo in 44esima posizione a metà classifica. Per noi l’importante è stato, come sempre, condividere passione e amore per le storiche.
Alvise-Marco Seno