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Testadoro Essenziale, svelata la nuova concept ispirata al passato

Alla seconda edizione del Festival Car di Revigliasco Torinese, il 24 settembre 2023, sono caduti i veli dalla concept Testadoro Essenziale. L’auto aveva preso vita durante la mostra dal titolo Arte di Boita ospitata al Mauto: era stata modellata proprio davanti ai visitatori. Dario Pasqualini, ideatore della vettura e attuale proprietario del marchio, ha plasmato una “scultura in movimento” da un velo di alluminio posato sulla meccanica.

Come una volta. Davanti alla vettura, oggi ancora incompiuta, Pasqualini ha dichiarato: “E pensare che, a dar retta ai battilastra, non avremmo neanche dovuto essere qui”, per indicare l’avversione degli artigiani a esporre una carrozzeria non finita. Invece, l’auto ha entusiasmato i numerosi appassionati e collezionisti accorsi nel bellissimo borgo di Revigliasco, tra le rigogliose colline di Moncalieri. I battilastra, nell’esecuzione, si sono attenuti ai procedimenti e agli strumenti tipici degli anni 60. Le forme nascono, come si usava, da un modello in clay, tradotto poi in un mascherone di legno sul quale sono stati “battuti” pannelli di alluminio da esperti artigiani, come Paolo Giacometto, carrozziere attivo da anni nel settore. Un’arte antica e preziosa della quale Torino era indiscussa capitale italiana.

In corso d’opera. Come accennato, l’auto, a oggi, non è ancora completa e, nello stato attuale, porta i segni delle varie fasi della costruzione. A tratti, infatti, si intravede il telaio sottostante e, in alcuni punti, si intuisce come sia ancora un progetto in corso d’opera, con alcuni dettagli non definiti e altri, quali le portiere, da disegnare del tutto.

Le proporzioni. L’Essenziale è una coupé che riprende le proporzioni tipiche delle granturismo italiane dei tempi che furono. Il cofano lungo, integrato con i parafanghi, si raccorda a un abitacolo arretrato a due posti. La scocca e la meccanica sono prese in prestito da una BMW Z4 Coupé serie E86, una delle poche auto, di recente costruzione, a mantenere le forme “classiche” con motore sei cilindri in linea anteriore longitudinale e trazione posteriore.

Di nome e di fatto. Il nome Essenziale rimarca come su questa creazione trovi posto solo ciò che è veramente utile alla guida, è quindi sparito tutto ciò che era eliminabile dalla vettura di partenza. L’elettronica è ridotta al minimo e tutti i lamierati non strutturali sono stati eliminati. Stesso destino hanno subito gli interni, oggi ancora incompleti in fase di decisione: di sicuro si sa che ospiteranno solo materiali nobili come alluminio, pelle e Alcantara.

Una storia breve, ma intensa. Il marchio Testadoro nasce a Torino nell’immediato dopoguerra per mano di Giorgio Giusti, quando si approntano improvvisate vetture sportive sui telai delle Topolino. La prima creazione della Casa consiste in una testata fusa in bronzo con valvole in testa che garantisce un incremento di potenza. Proprio il colore dorato del pezzo, determinato dal materiale utilizzato, dà il nome al piccolo costruttore che diviene appunto Testadoro. Poi arrivano le prime vetture vincenti e, con loro, i successi come la Coppa Michelin al Gran Premio del Valentino nel 1948. Nelle vetture della Casa, inoltre, corrono due piloti, Elio Zagato e Nuccio Bertone, due nomi che poi avranno più successo come carrozzieri.

La fine e la rinascita. Nel 1949 si conclude la storia di Testadoro, quando nel mondo delle corse, insieme alle potenze, aumentano anche rischi e capitali. Giusti non si sente più di continuare e, dopo solo quattro anni, si conclude la sua avventura come costruttore. Il marchio oggi è rinato con il nuovo proprietario Dario Pasqualini. La Testadoro Essenziale è già la seconda creazione del nuovo corso dopo la Barchetta 1951.

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