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Tourbolento in R4: Rendez-vous pugliese

Metti un pomeriggio in Puglia, metti anche due ragazzi in gamba e una Renault 4 che sta facendo il giro della Penisola… Inizia così l’avventura di cui vi parliamo oggi.

Sebastian Carozza e Yasmine Khelifi sono i due ragazzi partiti da Bergamo che stanno macinando chilometri su chilometri attraversando l’Italia: una vacanza on the road in cui hanno incontrato altri appassionati della mitica R4, con il plus di una iniziativa benefica. Il loro “TourboLento in R4” infatti prevede una raccolta fondi per il banco del mutuo soccorso del Comune di Bergamo da devolvere alle famiglie delle vittime del Covid, un’iniziativa lodevole di cui vi avevamo parlato nelle scorse settimane.

Visione familiare. Appuntamento a Conversano (Ba), nel bel mezzo di un assolato pomeriggio pugliese. Sebastian e Yasmine mi aspettano accanto alla Renault 4 rossa, camperizzata con una tenda verde sul tettuccio: potrebbe essere la scena di un film di Gabriele Salvatores… Nei loro occhi la gioia di vivere, intensamente, senza fretta, anche perché con la Renault 4 si va lontano, ma ci si arriva piano e sennò che “TourboLento” sarebbe? “Starai un po’ stretto” mi avverte Sebastian, “Fa parte dell’esperienza R4” ribatto io, lo spirito è quello giusto. Prendendo posto con qualche difficoltà tra borse, frigo portatile e sedie pieghevoli chiudo la portiera: quel rumore metallico mi riporta subito ad altri tempi. Durante l’infanzia anche un mio zio aveva una Renault 4, qui in Puglia erano auto molto diffuse, utilizzate soprattutto per la campagna, mentre ora cominciano a diventare sempre più rare. 

Passeggiata bucolica. Imbocchiamo la Strada Provinciale San Vito, diretti verso l’omonima abbazia, uno dei luoghi più suggestivi del circondario. Intanto alla nostra sinistra ci appare la chiesetta rupestre di Santa Caterina: una delle pochissime con pianta ottagonale in Europa, foto di rito e proseguiamo il cammino. Non fa troppo caldo, ma apro il finestrino scorrevole, giusto per godermi meglio la scena bucolica, tra muretti a secco in pietra bianca e ulivi secolari costeggiamo il “Lago di San Vito”, una dolina naturale nel terreno carsico che con la pioggia prende le sembianze di un piccolo lago. Come per gli altri sei di questi particolari avvallamenti disseminati nell’agro conversanese, in antichità vennero costruite delle cisterne per l’approvvigionamento idrico, tutt’oggi visibili. 

Effetto simpatia. La Renault 4 con tre passeggeri e carico supplementare sferraglia un po’ tra curve e asperità della strada, ma nulla che possa realmente impensierire una veterana come lei, una delle utilitarie più longeve ed iconiche della storia… Tra le vigne e la terra rossa spunta il Castelletto, una villa incompiuta realizzata in pietra sulla falsariga del Castello Aragonese di Conversano, ci fermiamo nuovamente per una foto davanti all’ingresso imponente e desolato, ripartendo poco dopo. Un paio di curve e controcurve e ci avviciniamo all’Abbazia di San Vito, siamo nel pieno dell’alta stagione, i turisti affollano Polignano e dintorni. Riusciamo a piazzarci tra le barchette del porticciolo: tutti sono incuriositi da questa Renault 4 rossa piena di adesivi e con la tenda ripiegata sul portapacchi. C’è chi si avvicina, ma non troppo, c’è chi suona il clacson per salutare…

Amarcord. Sosta “tecnica” a Polignano per un piccolo rinfresco con vista mare prima di congedarci, Sebastian e Yasmin sono diretti a Termoli (Cb), la prossima tappa del loro tour lungo l’Adriatico. I primi 2000 km sono trascorsi attraversando il versante tirrenico e Sebastian racconta: “Sono rimasto affascinato dai paesaggi della Tuscia, in provincia di Viterbo, mentre in Campania abbiamo avuto l’accoglienza più calorosa, ancor prima di presentarsi i membri del club ci hanno hanno offerto mozzarelle di bufala e salumi!” Yasmine aggiunge: “Mi sono innamorata dell’area archeologica di Paestum, un posto magico!”. Tornando alla macchina incontriamo un grande appassionato di Citroen con la sua fiammante 2 CV fresca di restauro: non viene fuori che avevamo tutti conoscenze comuni? Del resto il mondo è piccolo, ma le passioni accorciano ulteriormente le distanze… Mentre scrivo ripenso al tipico cigolio della Renault 4, al ticchettio del suo motore e al suo cambio “a ombrello”, tutti elementi che mi ricordano l’infanzia e quel primo numero di Ruoteclassiche che comprai nel lontano 2002 per un articolo dedicato proprio alla R4, la stessa di cui vi parlo oggi.  
 

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