Ricercatezza, qualità, tradizione. Il prestigio si basa su questi principi. La Toyota Century incarna tutto questo: nella più classica filosofia giapponese, le sue linee austere e anacronistiche celano secondo soluzioni tecniche e dotazioni di altissimo livello. In due puntate vi raccontiamo l’evoluzione e la storia di questa straordinaria ammiraglia del Sol Levante.
Nel “mondo occidentale”, la Century è quasi sconosciuta, essendo un modello destinato ad una clientela d’elite del mercato giapponese. Il nome “Century” (secolo, in inglese) deriva dal centesimo compleanno di Sakichi Toyoda, fondatore della Toyota nato il 14 febbraio 1867. L’approccio dei tecnici Toyota per la Century è sempre stato accompagnato da un preciso simbolismo che rimanda a diverse tradizioni della cultura giapponese. La vettura presenta infatti un logo dedicato, la fenice d’oro (Hō’ō o Fushichō) che nella mitologia asiatica incarna la Casa Imperiale del Giappone.
Un mondo a parte. La Toyota Century rappresenta la punta di diamante della produzione di auto di lusso giapponesi dal 1967 ed è la vettura ufficiale usata dalla Casa Imperiale, dal Primo Ministro e dagli alti dirigenti. Uno status che la Century ha mantenuto immutato fino ai giorni nostri. Sebbene sia marchiata Toyota, non ha nulla a che fare con i modelli generalisti. La Century non è disponibile presso la rete vendita Toyota: può essere ordinata solo nei Toyota Store, esclusivi punti vendita appositamente identificati. La Century si posiziona al di sopra della gamma Lexus, il marchio di lusso della Toyota. Il modello di punta della Casa giapponese ha condiviso il ruolo di ammiraglia con la Crown Majesta, che ha dimensioni simili, ma adotta uno stile molto più moderno e meno formale. Con lievi modifiche, l’impostazione stilistica è rimasta invariata negli ultimi 50 anni: la Century si rivolge da sempre a un pubblico conservatore. In origine la concorrenza era rappresentata essenzialmente dalla Nissan President, l’unica giapponese con uno status simile. Negli anni ’70, il posizionamento nella fascia più alta del mercato venne condiviso anche con la Mitsubishi Debonair, la Isuzu Statesman De Ville e la Mazda Roadpacer. Queste due, derivate da modelli sviluppati da General Motors Australia, tuttavia, non potevano offrire lo stesso blasone della Toyota e uscirono di produzione dopo poco tempo.
La capostipite. La prima generazione della Toyota Century era disponibile con il solo motore V8. Nel 1997, con la riprogettazione della piattaforma e l’avvento della seconda generazione, la Century è stata dotata di un prestigioso propulsore V12: progettato e realizzato da Toyota appositamente per questo modello. Nel 2018, dopo 21 anni, con la terza generazione della Century, il propulsore è tornato ad essere un V8 con tecnologia ibrida. La prima serie della Toyota Century era basata sul pianale della Crown Eight del 1964, berlina di alta gamma con motore V8 da 2,6 litri. La Century “A” 1967 era spinta da una versione aggiornata del motore 8 cilindri, indicata come “3V”, con cilindrata di 3 litri. Nel 1973 una variante 3,4 litri (4V), sostituito due anni dopo dal 4V-U, che beneficiava del controllo delle emissioni Toyota chiamata “TTC”.
Gli albori dell’ibrido. All’inizio la Century era proposta con cambi a colonna, con la classica leva sul piantone dello sterzo e trasmissione manuale come opzione base. Tra il 1973 e il 1974, con l’aggiornamento della Century al modello “B”, ci fu il graduale passaggio al cambio automatico, più indicato per l’uso di rappresentanza. Intanto, nel novembre 1978 il V8 3,4 litri V8 (4V-EU) passava dai carburatori a un sistema iniezione e cambiò anche che il codice di identificazione del telaio “VG35”. Con la Century “C”, nel novembre 1982, la cilindrata aumentò ancora raggiungendo i 4 litri (5V-EU). Parallelamente al motore, completamente nuovo, venne rivista anche la linea che subì un importante aggiornamento. Tra le dotazioni dell’ammiraglia, il climatizzatore automatico (disponibile dal 1971) e le serrature elettromagnetiche per facilitare la chiusura delle porte, una finezza che rimanda alle grandi Lancia del passato. Al Motor Show di Tokyo del 1975 venne presentata una Toyota Century con una turbina a gas GT45 e motore elettrico: uno dei primissimi studi della Toyota in materia di propulsione ibrida.
Tokyo da bere. Nel settembre 1987 la Toyota Century ricevette un ulteriore aggiornamento tecnico. Il cambio automatico a tre marce a comando idraulico venne sostituito da un cambio automatico a quattro velocità a comando elettronico e con leva a cloche. Identificata come Century “D” offriva anche sedili anteriori singoli in luogo della panca a tutta larghezza. La griglia ricevette modifiche di dettaglio, mentre gli indicatori di direzione vennero integrati alle estremità dei fari anteriori. Negli anni 80, nel pieno della “Bubble Economy” giapponese, le vendite della Toyota Century raddoppiarono: e dalle 1.027 vetture vendute nel 1985, si passò a 2.117 nel 1989. La Toyota Century berlina non era più sufficiente a soddisfare la voglia di sfarzo dei rampanti maghi della finanza e dei nuovi magnati dell’informatica. Nell’ottobre 1989 Toyota presentò la Century Limousine. Con 650 mm di passo extra (3510 mm) e una lunghezza complessiva di 5.770 mm, era mezzo metro più lunga di una Mercedes-Benz Classe S. Raggiungeva le stesse dimensioni delle Cadillac De Ville e Lincoln Town Car, ma soprattutto della Rolls-Royce Silver Spur, a cui si avvicinava per filosofia e finezza costruttiva. La variante Limousine, seguendo le mode dell’epoca prevedeva il padiglione con rivestimento in vinile e un terzo finestrino nel montante centrale. Anche le porte posteriori erano più lunghe (150 mm), per garantire un accesso più comodo. La Toyota Century Limousine era quanto di meglio poteva offrire la produzione automobilistica giapponese dell’epoca.
Limousine pret a porter. La produzione della Limousine era limitatissima: venivano assemblate solo 60 vetture l’anno. Per venire incontro alle esigenze di una nuova platea di facoltosi clienti, dal settembre 1990 venne realizzata anche una versione allungata della Century berlina. La L-Type prevedeva un passo esteso di 150 mm rispetto al modello standard (3010 mm) e montava le stesse porte posteriori della Century Limousine, ma si prestava a un uso più “pret a porter”. In questo caso la lunghezza si fermava a 5.270 mm, sufficienti per superare in lunghezza le principali ammiraglie europee in variante passo lungo. Nel dicembre 1992 la Toyota Century Limousine ricevette l’ultimo restyling, con alcune piccole migliorie alla fine del 1994. La Toyota Century venne riprogettata nell’aprile 1997, anche a livello estetico rimase molto simile alla generazione precedente. Sotto il cofano un prestigioso V12 di 5 litri (1GZ-FE V12) da 276 CV capace di 460 Nm di coppia erogata a 4000 giri/min. Il propulsore venne accoppiato inizialmente a un cambio automatico a 4 velocità, fino all’arrivo di un cambio “intelligente” a 6 velocità nel 2005. A garanzia del massimo comfort di bordo, la Century venne dotata anche di sospensioni pneumatiche. Ad oggi, la Century è stata la prima Toyota con motore V12 e unica auto di produzione giapponese con un motore a 12 cilindri. Trattandosi di un’ammiraglia di alta gamma, in Giappone è soggetta ad una tassa di circolazione annuale piuttosto elevata.
Una nuova era. La nuova Century. Con la seconda serie della Century vennero eliminati i vari livelli di equipaggiamento “D-Type”, “E-Type” e passo lungo della generazione precedente in favore di un unico allestimento full optional. Il selettore del cambio, invece, poteva essere di tipo a cloche o a colonna. Dal 1998 vennero prodotte un centinaio di esemplari con guida a sinistra, esportate in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti per scopi di rappresentanza. Diverse sono state in uso come auto aziendali per i vertici aziendali della Toyota in Nordamerica, oltre a una piccola flotta di vetture in dotazione alle ambasciate. Dal 2003 al 2004, oltre al motore V12 classico venne affiancata una motorizzazione 12 cilindri a metano. L’unico dettaglio distintivo era il montante posteriore la targhetta con la “C” di Century in blu in luogo di quella dorata.
Lusso dal Sol Levante. Le ammiraglie extralusso vengono progettate pensando al comfort dei passeggeri posteriori, un aspetto che sulla Toyota Century è stato ulteriormente evidenziato in luogo della sua “formalità”. I sedili posteriori erano regolabili elettricamente e dotati anche di un sistema di massaggio per rendere l’esperienza di bordo ancora più confortevole. Il sedile del passeggero anteriore prevedeva una sezione centrale ribaltabile in modo che il passeggero nella parte posteriore, all’occorrenza, potesse allungare i piedi in avanti, viaggiando nel più totale relax. Le maniglie esterne delle portiere aprivano le portiere elettricamente. Seguendo la concezione del vero lusso alla giapponese, il suono dell’apertura meccanica della porta, può esser percepito come “troppo invadente”. Sulla Century, inoltre bastava sfiorare le porte affinchè la servoassistenza le facesse richiudere silenziosamente.
Vedo non vedo. Per gli interni erano disponibili diversi colori per la pelle: marrone medio, marrone chiaro, bordeaux, grigio o blu royal. Tuttavia, la pelle non è così “silenziosa” quando ci si si siede sopra, per questo sono disponibili dei pregiatissimi rivestimenti in panno di lana, un tessuto quasi scomparso dalla produzione automobilistica. I veicoli destinati al servizio di livrea, di solito hanno gli interni in pelle grigia per una pulizia degli interni più semplice e una maggiore durata. Al posto dei vetri oscurati, che in Giappone vengono percepiti come un escamotage per attirare un’attenzione ingiustificata, sulla Century vengono montate delle tende bianche ricamate installate nella parte interna del lunotto posteriore. Considerato il lignaggio e l’esclusività della vettura , c’è da dire, che di solito ai passeggeri amano farsi ammirare a bordo di una Century, nonostante la cultura asiatica tradizionale suggerisca costumi improntati alla modestia e alla discrezione.
Senza eguali. Per quanto riguarda i colori per la carrozzeria, la Toyota Century adotta vernici esclusive i cui nomi hanno un significato culturalmente evocativo: Kamui Eternal Black (Nero), Mashū Shrine Blue Mica (Blu micalizzato), Rinpo Glorious Gray Metallic (Grigio Metalizzato), Seika Radiant Silver Metallic (Argento metallizzato) e Seiun Cloud Demure Blue Mica Metallic (Azzurro metallizzato). La verniciatura di ciascuna vettura è una delle lavorazioni più lunghe e dettagliate dell’intero processo produttivo e prevede la stesura di sette strati di vernice. Le fasi comprendono verniciatura, levigatura a umido e la lucidatura progressiva fino alla finitura a specchio. Tutte eseguite manualmente: nessun’altra auto al mondo prevede una lavorazione simile nel processo di verniciatura. Una filosofia che rimanda direttamente alle antiche tecniche di laccatura per mobili e manufatti di grande pregio. La seconda generazione della Toyota Century è uscita di produzione il 4 febbraio 2017, dopo quasi 20 anni e 9.573 vetture costruite. Nell’ultimo anno, la produzione è stata di 100 vetture.