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Trofeo Milano, le storiche del Cmae incantano la città

Avevamo auspicato due vere ali di pubblico e i meneghini sono stati fantastici. L’arrivo della 12° edizione del Trofeo Milano al Castello Sforzesco è stato una festa, con svariate migliaia di persone che hanno atteso in Foro Bonaparte il fiume delle veterane.

Storiche a corte col bel tempo. L’idea, altamente raccomandabile, di chiedere il traguardo alla Torre del Filarete, e non dal retro del parco, ha sicuramente contribuito a calamitare la folla locale e i tanti turisti stranieri. Tutto ha funzionato, persino il tempo, con le previsioni al brutto per mezza settimana e invece…
L’itinerario era partito a metà mattina dall’hangar dell’Aeronautica Militare di Linate, con le cento e più vetture e le quaranta moto allineate sul piazzale, tra jet executive e decolli sullo sfondo. Tempo anche lì asciutto e poi partenza intorno alla pista del Forlanini, giù verso la pianura dell’Adda  e il castello di Pandino. In verità il tragitto agreste 2018 poteva essere più emozionante, perché nelle ultime edizioni – con il transito del naviglio di Cassinetta, la piazza di Vigevano e il ponte di barche sul Ticino – le scenografie erano state eccezionali e divertenti . Ma tant’é. Il castello di Pandino, notevole nella sua integrità architettonica, ha accolto i partecipanti, rifocillati con formaggi, vini e salumi della bassa.

Un’Alfa Romeo va in testacoda. Paura per un equipaggio femminile. Il rientro ha tenuto alcuni col fiato sospeso perché una Giulietta spider con equipaggio femminile ha perso il controllo sullo stradone bagnato, regalando un paio di fratture indesiderate, al semiasse e a una clavicola. Il trasbordo in elisoccorso però deve essere stato emozionante. A noi tutti ricordarci che le storiche a trazione posteriore, leggere e brillanti come il gioiello di Arese, su fondo umido vanno condotte con prudenza.

L’ambulanza che trasportò Mussolini. Si diceva dell’arrivo, che ha avuto, tra i pezzi forti strombazzati dalla fanfara dell’Aeronautica, molte auto d’anteguerra e una reliquia che della guerra (la seconda), è invece testimone eccezionale. Si tratta nientemeno che dell’ambulanza Bianchi S9 che il 25 luglio 1943 attendeva Mussolini nel giardino di Villa Savoia (oggi Ada), a Roma, dove Re Vittorio finalmente si era deciso a dargli il ben servito. Ne accenniamo brevemente, qui, per problemi di spazio. Ma come molti sanno, fu – insieme ai fatti che seguirono – una delle pagine più drammatiche della storia del nostro Paese. Purtroppo, alla decisione tardiva del monarca e il viaggio sotto scorta dei carabinieri in una caserma di Trastevere, seguì il trasferimento dell’ex Duce sul Gran Sasso, il blitz dei parà tedeschi, il ritorno con la famigerata Repubblica di Salò e altri due anni di indicibili disgrazie. Ma di tutto questo la Ambulanza militare della CRI nulla può, e vederla lì, con la sua barella di legno che sembra medioevale, il piccolo lavamani e un divanetto di finta pelle su chi Mussolini dovette appoggiare il sedere, fa venire i brividi.

Il verdetto. Infine ecco la classifica finale, che ha regalato altri brividi e premi ai partecipanti più abili, anche se il Trofeo Milano è – per precisa intenzione – una passerella spumeggiante, uno spettacolo per tutti, dove si impara anche la storia.

CLASSIFICA GENERALE

(Per la foto del vincitore Silvio Trombetta, su Porsche 912, si ringrazia Francesco Panunzio)

Giosuè Boetto Cohen

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