Alla fine degli Anni ’70 il marchio Maserati sembrava destinato a scomparire. Alejandro De Tomaso tentò il “colpo grosso” con la “Biturbo”, un’elegante coupé con motore V6 di 1996 cm³ sovralimentato da due turbo. Il prezzo, 16.700.000 lire, fece gridare al miracolo, ma presto arrivarono le polemiche.
Dopo un lungo periodo di silenzio, il 14 dicembre 1981, in occasione del 67° anniversario della fondazione delle officine Alfieri Maserati, fu presentata a Modena la “Buturbo”, una vettura sportiva da produrre in grande serie e dal prezzo accessibile.
Il propulsore, sviluppato dalla De Tomaso, derivava dal 6 cilindri a V di 90° di 1996 cm³ montato sulla “Merak 2000”, ma con sostanziali modifiche: tre valvole per cilindro, distribuzione a due alberi a camme in testa, singolo carburatore doppio corpo Weber e due turbocompressori IHI. La potenza raggiungeva i 180 CV a 6000 giri/min e la velocità massima era di 215 km/h.
Per contenere i costi la Maserati aveva previsto di costruire 30-35 vetture al giorno, un ritmo produttivo che la Casa modenese, ancora legata a metodologie costruttive artigianali, non poteva sostenere. La realizzazione delle scocche venne quindi affidata alla Innocenti, come pure la verniciatura, il montaggio della meccanica e il collaudo. A Modena si costruirono pertanto solo le sospensioni e i motori.
Grazie al prezzo accessibile (16.700.000 lire), al prestigio del marchio e alla cilindrata (contenuta entro i 2 litri per motivi fiscali) la “Biturbo” riscosse un notevole successo. Ma presto aspre polemiche suscitarono la politica dei prezzi (aumentati dopo soli sei mesi del 34%), la scarsa affidabilità meccanica e la mediocre qualità costruttiva.
Nel 1983 la gamma venne ampliata con la versione sportiva “Biturbo S”, con potenza portata a 205 CV. Nel 1985 la “Biturbo” venne aggiornata, assumendo la denominazione “Biturbo II”, con differenziale autobloccante Sensitork, che rese il comportamento della vettura meno scorbutico, e turbine raffreddate ad acqua. La “Biturbo” raggiunse la sua piena maturità nel 1986 con la “Biturbo i”, dotata di un sistema di iniezione e accensione a controllo elettronico Marelli/Weber e caratterizzata da un migliore comportamento su strada.
La versione sportiva “Si”, con una potenza di 220 CV e una velocità massima di 230 km/h, presentava un nuovo disegno dei sedili e degli eleganti allestimenti interni. Fu il canto del cigno. Nel 1988 la “Biturbo” scomparve, sostituita dalla “222”, molto simile alla progenitrice ma caratterizzata da linee più morbide. L’erede della versione “S” fu invece la “2.24v”, che presentava molti aggiornamenti estetici ed una potenza ancora maggiore (245 CV a 6200 giri/min).
Nel 1990 venne presentata l’ultima interpretazione dell’originaria “Biturbo”, la “Racing”, essenzialmente una versione spinta della “2.24v”: 285 CV a 6250 giri/min. Fu prodotta in soli 230 esemplari ad un prezzo di listino di 73.500.000 lire. Il sogno di una Maserati di prezzo accessibile da produrre in grande serie era ormai lontano.
BITURBO/BITURBO II (1981-1987) esemplari prodotti: 9206 | |
Motore | Anteriore a 6 cilindri a V – Cilindrata 1996 cm³ – Alesaggio 82 mm – Corsa 63,5 mm – Rapporto di compressione 7,8:1 – Potenza 180 CV a 6000 giri/min – 2 turbocompressori IHI – Turbine raffreddate ad acqua (dal 1985) – Carburatore doppio corpo Weber 36 DCNVH 16/100. |
Trasmissione | Trazione posteriore – Frizione monodisco a secco – Cambio ZF manuale a 5 rapporti (a richiesta automatico a tre rapporti) – Differenziale Salisbury, dal 1985 differenziale autobloccante Sensitork – Pneumatici 195/60 VR-14. |
Corpo vettura | Coupé 3 volumi, 2 porte, 5 posti – Carrozzeria portante – Sospensione anteriore a ruote indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici a doppio effetto, barra stabilizzatrice – Sospensioni posteriori a ruote indipendenti, bracci oscillanti, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici a doppio effetto – Freni a disco sulle quattro ruote. |
Dimensioni e peso | Passo 2514 mm – Carreggiata anteriore 1420 mm – Carreggiata posteriore 1431 mm – Lunghezza 4153 mm – Larghezza 1714 mm – Altezza 1305 mm – Peso 1175 kg. |
Prestazioni | Velocità 215 km/h. |
BITURBO S/S II (1983-1987) esemplari prodotti: 1038 Stesse caratteristiche della “Biturbo/Biturbo II” tranne: | |
Due intercooler aria-aria – Ammortizzatori posteriori pressurizzati biturbo (“SII) – Potenza 205 CV a 6500 giri/min (210 CV “SII) – Pneumatici 205/55 VR 14 – Peso 1216 kg – Velocità 220 km/h. |
BITURBO I (1986-1988) esemplari prodotti: 683 Stesse caratteristiche della “Biturbo II” tranne: | |
Sistema di iniezione/accensione elettronica Weber/Marelli – Potenza 185 CV a 6000 giri/min – Ammortizzatori posteriori oleopneumatici – Velocità 220 km/h. |
BITURBO SI (1987-1988) esemplari prodotti: 992 Stesse caratteristiche della “Biturbo S II” tranne: | |
Sistema di iniezione/accensione elettronica Weber/Marelli – Potenza 220 CV a 6350 giri/min – Due intercooler frontali – Carreggiata anteriore 1442 – Carreggiata posteriore 1450 mm – Peso 1210 kg – Velocità 228 km/h. |
222 (1988-1992) esemplari prodotti: 1156 Stesse caratteristiche della “Biturbo Si” tranne: | |
Potenza 223 CV a 6250 giri/min – Differenziale Torsen – Ammortizzatori posteriori oleopneumatici – Velocità 225 km/h. |
2.24v (1988-1992) esemplari prodotti: 1147 Stesse caratteristiche della “222” tranne: | |
4 valvole per cilindro (2 di aspirazione e 2 di scarico), 4 alberi a camme in testa – Rapporto di compressione 7,6:1 – Potenza 245 CV a 6200 giri/min – Differenziale Ranger – Sospensioni a controllo elettronico a richiesta (dal 1991) – Freni a disco anteriori autoventilanti -Servosterzo – Pneumatici 205/50 R 15 – Carreggiata anteriore 1458 – Carreggiata posteriore 1454 mm – Peso 1300 kg – Velocità 230 km. |
RACING (1991-1992) esemplari prodotti: 230 Stesse caratteristiche della “2.24V” tranne: | |
Potenza 283 CV a 6250 giri/min – Cambio Getrag a 5 rapporti – Sospensioni a controllo elettronico (sistema Koni) – Pneumatici anteriori 205/45 R 16 – Pneumatici posteriori 225/45 ZR 16 – Peso 1323 – Velocità 256 km/h. |