Una selezione di 16 spettacolari showcar della Collezione Bertone verrà esposta a Padova con la mostra “Universo Bertone”, visitabile durante kermesse “Auto e Moto d’Epoca”, a calendario dal 21 al 24 ottobre. Ecco i dettagli!
Mancano poco più di due settimane all’inaugurazione di “Auto e Moto d’Epoca 2021”, ma la fiera di Padova inizia già a far parlare di sé. Asi sceglie la cornice antoniana per inaugurare la mostra “Universo Bertone”. Al suo interno verranno presentati 16 prototipi, provenienti della prestigiosa Collezione Bertone. Le vetture, tutte concept car, ad eccezione della Lamborghini Miura (l’unica auto di produzione tra quelle in mostra), raccontano mezzo secolo di evoluzione stilistica e celebrano il genio creativo dal celebre carrozziere torinese. I prototipi abbracciano un periodo compreso tra il 1967 e il 2011 e appartengono a 15 marchi diversi (europei e americani), un indice sull’apprezzamento del mondo automotive nei confronti di Nuccio Bertone.
I modelli, tutti di grande importanza, narrano le differenti visioni stilistiche di alcuni celebri designer contemporanei, come Marcello Gandini, Marc Deschamps, Luciano D’Ambrosio e Mike Robinson.
La Collezione. L’Asi ha rilevato la Collezione storica della Carrozzeria Bertone nel 2015, partecipando all’asta fallimentare a conclusione delle complesse vicende giudiziarie aziendali iniziate nel 2007.
La collezione, sotto la tutela del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, è composta da 79 pezzi: veicoli completi e funzionanti, telai e modelli di stile che ripercorrono alcune tappe fondamentali del motorismo e dello stile italiano.
I capolavori in mostra. Lamborghini Miura S (1967). Marcello Gandini firmò la linea di una delle GT più sensuali di sempre. Un abito speciale per “vestire” la meccanica della nuova top di gamma Lamborghini, spinta da un rivoluzionario motore 12 cilindri trasversale. La Miura è il modello che sancì l’ingresso, definitivo, del produttore emiliano nell’Olimpo delle supercar.
Bertone Autobianchi Runabout (1969). Nel 1969, Bertone scelse la meccanica della vivace Autobianchi A112 per presentare un’avveniristica barchetta: peculiare la sua silhouette cuneiforme e il motore posteriore centrale, una prova generale per la successiva Fiat X1/9.
Citroën GS Camargue (1972). Bertone realizzò numerosi prototipi su base Citroën; la Camargue venne sviluppata sull’autotelaio della berlina GS configurandosi come una elegante “hatchback” 2+2 dall’ampio lunotto panoramico e con il parabrezza curvo, uno stilema ricorrente sui modelli Bertone di quegli anni.
NSU Trapeze (1973). Al Salone di Parigi del 1973 Bertone presentò un’inedita sportiva sulla meccanica della NSU Ro80. Sfruttando la conformazione del propulsore rotativo Wankel, il motore venne alloggiato tra i due sedili posteriori. A livello estetico, la Trapeze si caratterizza per il profilo basso e sfuggente, mentre la coda è raccolta e tagliata di netto.
Ferrari 308 GT Rainbow (1976). Dopo aver proposto la Ferrari 308 GT4 come modello di produzione, Bertone si cimentò in un esercizio di stile sul medesimo telaio. Ne derivò la “Rainbow”: una vettura con carrozzeria targa, con il tetto che poteva scivolare dietro gli schienali dei sedili. La linea, compatta e slanciata, a tratti si presenta volutamente disarmonica.
Chevrolet Corvette Ramarro (1984). Uno dei grandi progetti di Bertone venne realizzato sul telaio della Chevrolet Corvette, uno studio per testare alcuni criteri progettuali ritenuti rivoluzionari. Nel 1984 la fascinazione futuristica di Bertone venne espressa con la Corvette Ramarro: showcar dalla linea essenziale e con le porte scorrevoli.
Lotus Emotion (1991). Concept sportiva, equipaggiata con il motore quattro cilindri turbo della Lotus Esprit montato in posizione centrale, la Emotion venne presentata al Salone di Detroit del 1991. La linea porta la firma di Marc Deschamps ed è derivata dallo stesso concetto proposto per la Bugatti EB110.
Bertone Bltiz (1992). Prototipo molto interessante, la Bliz prefigurava una sportiva a propulsione elettrica con le linee tese e le porte apribili verso l’alto. La carrozzeria richiamava il concetto delle speedster a due posti pensate per il puro divertimento alla guida. La scocca era in materiale composito, montata su un telaio tubolare. La propulsione era garantita da due motori elettrici per un’autonomia di 100 km e un’accelerazione bruciante.
Bertone Porsche Karisma (1994). Nel 1994, il designer Luciano D’Ambrosio tracciò le linee di una berlina sportiva a quattro posti con motore posteriore e porte ad ala di gabbiano: un tributo alla Lamborghini Marzal del 1967, che anticipò di quasi vent’anni le odierne Porsche Panamera e Taycan.
Bertone ZER Record (1994). Ritornando sul tema dell’elettrico, c’è anche la spettacolare ZER. L’auto era mossa da propulsore elettrico e stabilì il primo record a Nardò nel 1994 percorrendo, in un’ora, 199,882 km. Il prototipo raggiunse i 303,977 km/h sul chilometro lanciato e coprì la distanza di 465 km alla media di 120 km/h con una sola carica.
Lancia Kayak (1995). Realizzata sulla base della Lancia Kappa, la Kayak era un’elegantissima coupé: migliorando le proporzioni della berlina, spiccava per gli sbalzi ridotti, padiglione più rastremato e le fiancate dalle volumetrie morbide e raccordate. Nonostante gli entusiasmi iniziali di Gianni Agnelli, Fiat Auto non prese in considerazione la proposta a causa degli ingenti investimenti necessari per avviarne la produzione in serie.
Alfa Romeo Bella (1999). Sull’autotelaio dell’ammiraglia Alfa Romeo 166, il designer Luciano D’Ambrosio ideò un particolare coupé con il parabrezza avvolgente e la parte posteriore del padiglione fortemente inclinata. Il frontale sovradimensionato e l’assenza della griglia richiamavano il muso dei veicoli elettrici.
Bertone BMW Birusa (2003). Presentata al Salone di Ginevra del 2003 e allestita sulla base della BMW Z8, la BMW Birusa è stata l’ultima vettura battezzata con un nome derivante dal piemontese. Il termine significa letteralmente audace, ardimentosa: un omaggio a Eva Marzone, famosa motociclista torinese degli anni 30 nota in ambito motoristico con questo soprannome.
Aston Martin Jet 2 (2004). La collaborazione tra Bertone e Aston Martin risale agli anni 50, con la realizzazione della DB2/4 Competition Spider del 1954 a cui seguì la DB4 GT Jet del 1964. Con la sua carrozzeria shooting brake, molto in voga sulle fuoriserie degli anni 60, la Jet 2 ha riportato in auge questa formula dando il via ad un nuovo filone di lussuose granturismo, a cominciare dalla Ferrari FF.
Bertone Fiat Barchetta (2007). Bertone reinterpretò il concetto di vettura compatta e scoperta con la sua showcar “Barchetta”. Un’auto ludica, impreziosita dalla carrozzeria in alluminio spazzolato. Scenografica anche l’apertura delle portiere, incernierate all’indietro.
Jaguar B99 (2011). Uno degli ultimi capolavori dell’atelier Bertone è la Jaguar B99: concept per una nuova ammiraglia Jaguar caratterizzato dal rigore formale e dalla rigida architettura a tre volumi. Questa elegantissima vettura con le porte a libro venne presentata al Salone di Ginevra del 2011 per celebrare i 99 anni della Carrozzeria Bertone.