A una Ferrari il “Best of Show” del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2018: è la 335 Sport Scaglietti spider del 1958, una delle più rare ed esotiche vetture da corsa mai costruite a Maranello. Acquistata a Seattle quattro anni fa dall’austriaco Andreas Mohringer, attuale proprietario, combina grande potenza (motore V12, 4.023 cc, serbatoio da 192 litri) e lightweight, ed è l’ultima di quattro esemplari. Assegnati anche premi di categoria del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2018, nei giardini di Villa Erba a Cernobbio.
Le classi scelte dai selezionatori per questa edizione sono cinque, più tre speciali, riservate ad auto famose per produzioni hollywoodiane, ai bolidi che hanno fatto la storia della Formula Uno e ad esemplari giunti fino a noi in condizioni eccellenti.
Per quanto riguarda la prima classe, “The Titans: dirt, dust an dange”, la vincitrice è la Bugatti Type 59, di cui esistono solo 8 esemplari al mondo. L’auto, del 1934, appartiene al celebre designer Marc Newson, che la settimana scorsa ha anche preso parte alla Mille Miglia al volante di una Ferrari.
La menzione d’onore è andata all’Alfa Romeo 8C 2300 Monza Zagato, in arrivo dal Regno Unito, ma ha acceso in particolare gli animi degli spettatori anche un’altra vettura firmata Alfa Romeo, ovvero la 6C 1750 Gran Sport spider Zagato di Luca Bergamaschi, del 1930.
La class winner della categoria B, “Da Manhattan a Mayfair: L’Età d’Oro dell’Opulenza Automobilistica” è la Rolls Royce Phantom del 1929 carrozzata Brewster & Co. con finiture placcate in oro 18 carati, mentre il secondo premio è andato a una Cadillac V-16 Roadster Fleetwood del 1916. Si è inoltre aggiudicata il Premio Aci Storico la Bentley 4,5 litre Dual Cowl Torpedo Jarvis & Sons del 1928 quale vettura che ha fatto più strada “sulle proprie ruote” per raggiungere il Concorso (dalla Svizzera).
Per la classe C, “Plasmate dal Vento: Le Berline dell’Epoca Art Deco” hanno vinto una Lancia Astura serie III cabriolet Pininfarina del 1936, totalmente conservata, e una Bugatti 57 Atalante coupé del 1937, considerata l’ultimo modello storico della casa francese che ha avuto successo commerciale quando è stata costruita.
La categoria D, “Nuovo Mondo, Nuove Idee: La Storia delle Gran Turismo” ha visto vincitrice una Ferrari 250 GT SWB berlinetta Pinin Farina del 1960, appartenente a David MacNeil, uno dei grandi collezionisti americani dell’attuale generazione. E anche la menzione d’onore è rimasta in casa Ferrari, con una 212 Export cabriolet Vignale che a avuto come primo proprietario, nel 1951, l’ambasciatore portoghese in Francia.
Una lunga standing ovation è andata poi, in particolare, ancora una volta, all’Alfa Romeo 33 Stradale che è stata un’assoluta regina di questa edizione di Villa d’Este. Dopo il trofeo storico Coppa d’Oro, assegnatole ieri tramite referendum pubblico, ha ricevuto oggi anche il Trofeo BMW Group Italia del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, sempre tramite Referendum tra i visitatori.
Nella E, “La Velocità Incontra lo Stile”, ma anche e soprattutto “Best of Show 2018” una Ferrari 335 Sport Spider Scaglietti del 1958; menzione d’onore: Porsche Carrera GTS coupé del 1964.
Nella classe F, “80 Anni di Archeologia Automobilistica” ha vinto la Scat 25/35 HP del 1913 Landaulet-Limousine di Corrado Lopresto, mentre si è aggiudicata il secondo premio una Miura P400 SV del 1971.
La Aston Martin DB5 del film di James Bond “Missione Goldfinger” (1964) è risultata la migliore nella categoria G, “Hollywood sul Lago: le stelle del cinema”, con una menzione d’onore andata alla Lancia Stratos coupé Bertone del 1970 che era in “Moon Walker” di Michael Jackson.
Infine, la classe delle belve da Formula 1, “Quando il Sesso Era Sicuro e le Corse Pericolose: Formula 1!”. Primo premio: McLaren MP4/2B (1985); menzione d’onore della giuria: Maserati 250F Fantuzzi del 1954.
Il Trofeo BMW Group dedicato alle motociclette storiche (il Primo Premio assegnato dalla Giuria, Best of Show del Concorso d’Eleganza) è stato conferito nella mattinata alla Moto Major (1 cilindri, 347 cc) proveniente dal museo tedesco Deutsches Zweirad und NSU. Progettata dall’ingegnere Salvatore Maiorca di Torino, la moto ha suscitato a suo tempo l’interesse della Pirelli, che ne ha presentato il prototipo alla Fiera di primavera di Milano nel 1948. La produzione, tuttavia, non è mai partita.
La menzione d’onore di quest’anno è stata assegnata dalla Giuria alla Indian Twin-Cylinder, bicilindrico a V del 1907 di proprietà di Frank Grahl (Germania). Mentre il pubblico ha dato la sua preferenza – Trofeo Villa Erba – al sidecar Brough Superior SS80, prodotto in Inghilterra nel 1939 e presentato in concorso dallo svizzero Daniel Kessler.
Laura Ferriccioli
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