Per il quarto anno consecutivo le motociclette storiche hanno affiancato le auto più eleganti nel Concorso di Eleganza di Cernobbio. “Best of show” a una Opel, ma spettacolari anche la rassegna di due ruote da record dal 1929 al 1937.
Come ormai tradizione, da quattro anni il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este ospita anche un Concorso a parte per le motociclette storiche. Quest’anno il motivo conduttore ha preso ispirazione dai dorati anni Venti presentando trenta moto suddivise in cinque classi dalle quali è uscito un vincitore assoluto.
A comporre la giuria sei nomi scelti tra gli esperti del settore e gli appassionati di moto: da Carlo Perelli, decano della stampa motociclistica in Italia, a Mick Duckworth, autore di numerosi volumi sulle moto; da Francois-Marie Dumas, storico della motocicletta, a Paul d’Orleans, appassionato di moto; da Luca Bizzarri, attore comico molto noto in televisione e grande appassionato di moto, fino a Edgar Heinrich, direttore del BMW Motorrad Design a Monaco.
“Best of Show” della giuria, che va sotto il nome di Trofeo Bmw Group, è risultata la Opel Motoclub Supersport, prodotta nel 1929 dalla casa automobilistica tedesca Opel, che si dedicò alla produzione in serie di motociclette dal 1903 al 1907, quindi dal 1921 al 1930. Si tratta di una moto con telaio stampato e forcella oscillante più sidecar a forma di siluro a barre incrociate.
Qui di seguito invece le vincitrici di Classe:
Class A – Il Grande Gatsby
1) Henderson Model K (1922)
2) Brough Superior SS 100 (1926)
3) Indian Scout (1922)
Class B – L’eleganza dei Sidecars
1) Universal 680 OHV (1933)
2) Beardmore Precision “Fish” (1922)
3) Royal Enfield Model KX (1937)
Class C – Primi passi dal Giappone
1) Yamaha YDS 1 (1959)
2) Honda C 77 (1961)
3) Suzuki RE 5 (1975)
Class D – Le sei giorni degli anni Sessanta
1) Moto Morini Corsaro Regolarità (1971)
2) Gilera 175 Regolarità (1958)
3) Moto Guzzi Lodola Regolarità (1960)
Class E – I top di classe
1) Wanderer 3 PS (1913)
2) Rumi Competizione SS52 “Gobbetto” (1954)
3) BMW R 32 (1923)
Molto suggestiva anche la mostra speciale sulle moto che hanno conquistato i record mondiali di velocità tra il 1929 e il 1937. In passerella: la Bmw 750 del 1929, che vanta un record di 216,75 km/h; l’inglese Zenith Temple Jap del 1926 (record non dichiarato); l’inglese OEC Temple Jap del 1930, che raggiunse i 242,53 km/h; la Gilera Rondine del 1937 che con Piero Taruffi alla guida raggiunse i 274,181 km/h; e la Bmw 500 del 1937, che un mese dopo il record di Taruffi stabilì il nuovo record del mondo toccando i 279,503 km/h. Record che resistette per i 14 anni successivi.