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Volkswagen New Beetle Cabriolet 2002-2010

Un compito difficile quello che la Volkswagen New Beetle fu chiamata a svolgere: riproporre il Maggiolino in chiave moderna, nella linea e nei contenuti, utilizzando la meccanica della Golf  IV serie (quella lanciata nel 1997). Se dal lato commerciale si poteva contare sulla rassicurante popolarità di un modello costruito in 21.529.464 esemplari nell’arco di una cinquantina d’anni, dall’altro vi era la difficoltà di replicare la linea e le proporzioni di una vettura “tutto dietro” sul pianale di una vettura “tutto avanti”. Il risultato fu buono. La New Beetle riproduceva efficacemente il profilo a uovo della Beetle (come veniva chiamato il Maggiolino in America), con tanto di parafanghi stile anni Trenta staccati dal corpo della carrozzeria e di predellino, sia pure soltanto accennato, sulle fiancate. Altrettanto fedeli le citazioni stilistiche all’interno, dove ritrovammo addirittura il vaso portafiori sul cruscotto, come sul Maggiolino degli anni Cinquanta.

Successo effimero. La New Beetle esordì a fine 1997, dapprima negli States, mercato al quale era stata principalmente destinato. In Italia arrivò col contagocce l’anno seguente: si trattava di versioni “Usa” che non avevano l’omologazione. Molti appassionati, che si erano lasciati ammaliare dagli importatori paralleli, staccarono assegni da oltre 40 milioni di lire ma si videro ritirare la carta di circolazione. La versione destinata ai mercati europei giunse solo nel 1999. Il successo fu soltanto discreto, non certo quello che alla Volkswagen avevano immaginato. Quel che è peggio, fu un successo effimero. Basta scorrere i numeri di produzione per rendersene conto: 107.000 New Beetle nel 1998, 160.000 nel 1999, 150.000 nel 2000, 116.000 nel 2001, per poi precipitare, dopo il 2003, a livelli compresi fra le 30 e le 40.000 unità. La fine non poteva essere che una mesta uscita di scena, avvenuta nel 2010, dopo 929.538 esemplari, in modo assai più silenzioso di quello che aveva accompagnato la sua augusta progenitrice.

La derivata aperta. In sostanza la New Beetle fu un fuoco di paglia: una fiammata che coinvolse anche la derivata Volkswagen New Beetle Cabriolet. Arrivò soltanto a fine 2002 (in Italia nell’aprile del 2003), dopo una lunghissima gestazione, quando la New Beetle era già sul viale del tramonto. Sessantamila gli esemplari prodotti nel 2003, 40.000 nel 2004, 30.000 nel 2005, altrettanti nel 2006, e poi solo 8640 da gennaio a giugno del 2010: 234.442 in tutto. Fin qui, in poche parole, la storia del modello. Ma noi la New Beetle la vediamo oggi con occhi diversi, soprattutto se si tratta della più rara e sfiziosa versione aperta. La New Beetle Cabriolet è un’autentica youngtimer: per il suo sapore retrò e per l’importanza della sua famiglia d’origine. A suo favore gioca anche l’affidabilità di una meccanica collaudata, la qualità della costruzione e la convenienza. Facile da reperire, quasi sempre in ottimo stato, poco impegnativa da gestire, la New Beetle Cabriolet è un’auto che si compra senza rischi e che anche in un futuro lontano continuerà a essere apprezzata.

Facile trovare esemplari in ordine. I primi proprietari di New Beetle Cabriolet erano persone abbastanza giovani, sui 40 anni, per metà donne, che in molti casi già possedevano un’altra vettura. Ci si può così imbattere in esemplari in ottimo stato, con appena 20.000 o 30.000 km all’attivo, corredati di libretto service puntualmente compilato. La gamma dei motori comprendeva quattro benzina (1400 75 CV, 1600 102 CV, 2000 115 CV, 1800 turbo 150 CV) e un diesel (1900 105 CV). Oggi il tipo di motore influisce poco sulle quotazioni; la sua scelta influisce però su chi acquista la New Beetle Cabriolet in un’ottica collezionistica. Per esempio, le diesel sono da scartare. Lo stesso dicasi delle versioni 1400, che sono autentici “chiodi”. Meglio puntare quindi sulle versioni a benzina 1600 e 2000. La versione 2000, la prima a essere messa in commercio, è la più diffusa e si trova anche col cambio Tiptronic sequenziale a sei rapporti. In quanto alla Turbo, 150 CV forse nemmeno servono a una cabriolet, vettura adatta alle andature turistiche. Ma se proprio avete voglia di divertirvi è la scelta adatta per voi, a patto di non pagarla molto più delle altre versioni.

La meccanica è affidabile. Percorrenze superiori ai 170-180.000 km non devono far temere l’approssimarsi di guasti importanti. Invece è doveroso considerare lo stato della capote, che si compone di tre strati, capaci di assicurare la massima protezione, e di un telaio assai ben congegnato. Come sul vecchio Maggiolino dove, per la difficoltà di valutare gli ingombri, i parafanghi erano esposti a urti e strisciate, anche sulle New Beetle è facile trovare qualche danno da parcheggio. Purtroppo, la sostituzione dei parafanghi qui è più complessa e costosa rispetto a un’auto con parafanghi “normali”, tipo la moderna Golf . Per la meccanica, dicevamo, la New Beetle necessita delle normali attenzioni che si devono riservare alle auto moderne. Quindi, tagliandi (300-400 euro ciascuno) ogni 20-25.000 km e null’altro. Per gli interni, un accurato trattamento di pulizia al vapore e di igienizzazione (150 euro) dovrebbe bastare a rimuovere eventuali macchie. Insomma, con la New Beetle Cabriolet si acquista un’auto classica, non un’auto d’epoca: è tutto più semplice e si può anche contare, a volte, sulla garanzia del concessionario.

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