Elegante nelle linee, efficiente in marcia, comoda e spaziosa. Queste le peculiarità della Volvo 144, un modello capace di sorprendere positivamente il grande pubblico
Verso la metà degli anni Sessanta la Volvo, per rimanere sulla breccia, deve progettare inevitabilmente un nuovo modello. Questo perché la PV, dopo 21 anni di onorata carriera, era da poco uscita di scena e il percorso commerciale tracciato dall’Amazon entrava nel decimo anno di attività. Così il marchio svedese, nell’agosto del 1966, presenta la Volvo 144. Una vettura che, indubbiamente, non passa inosservata. Le linee semplici disegnate da Jan Wilsgaard, caratterizzate da una marcata personalità e purezza stilistica, conferiscono all’auto un aspetto sobrio, moderno e al tempo stesso elegante. Le gradevoli forme non hanno solo una funzione estetica, ma dimostrano com’è possibile coniugare sapientemente funzionalità ed eleganza. Grazie alle linee essenziali la Volvo 144 presenta interni comodi e spaziosi. Le ampie superfici vetrate contribuiscono ad accentuare questa impressione, oltre a offrire al conducente un’ottima visibilità.
Interessanti novità estetiche e tecniche. Sotto il pregevole “abito” la Volvo 144 impiega alcune soluzioni tecniche interessanti, nonostante l’impostazione meccanica classica, ovvero: motore anteriore (quattro cilindri in linea da 85 cv, o 115 nella versione S) con trazione posteriore, abbinato a una trasmissione a quattro rapporti. Una delle principali novità di pregio riguarda l’impianto frenante con due circuiti separati, in maniera tale da assicurare in ogni situazione la frenata sulle ruote anteriori e almeno su una al posteriore. Il retrotreno, inoltre, abbandona la balestra in favore di puntoni longitudinali e molle elicoidali, a tutto vantaggio del comfort. Non solo, la Volvo 144 cura con minuzia anche l’importante tema della sicurezza. Infatti adotta, tra l’altro, poggiatesta nei sedili anteriori, cinture di sicurezza (anteriori) e relativo dispositivo sonoro di avviso per invitare gli occupanti ad allacciarle. Al momento del lancio è disponibile nella sola versione a quattro porte, ma a partire dall’anno successivo la gamma si amplia grazie alla commercializzazione della station wagon, la 145. Le serie 140 nel corso degli anni apportano frequentemente una serie di aggiornamenti e migliorie, fino al 1974, anno in cui escono di scena, cedendo il testimone alla nuova serie 200.
La prova di Quattroruote. Il giudizio complessivo emerso dalla prima valutazione, comparso sul numero di settembre del 1967, è decisamente soddisfacente. La Volvo 144, esaminata nell’allestimento S, piace fin dal primo sguardo per la sobrietà e l’eleganza delle linee, nonostante alcune saldature della carrozzeria fin troppo in vista. L’abitacolo convince per la spaziosità e l’abitabilità, ma lascia leggermente a desiderare su alcuni particolari. La plancia porta strumenti, per esempio, risulta fragile. L’assetto di guida è comodo e turistico, in armonia con le caratteristiche della vettura. Molto apprezzato il comando che regola la durezza/morbidezza del poggia-reni dello schienale. Un particolare che accentua, piacevolmente, la cura maniacale del marchio nel progettare soluzioni per incrementare il comfort. Su strada convince per la buona tenuta di strada e la frenata eccellente. Migliorabile l’elasticità del motore e il comportamento dello sterzo, troppo duro.
La quotazione attuale. Se state cercando un’auto d’epoca di questa tipologia, indubbiamente, la Serie 140 è da tenere in seria considerazione. La quotazione di tutte le versioni, riportata sui nostri listini ufficiali, può variare da un minino di 2300 fino a un massino di 6800 euro, per un veicolo conservato in ottimo stato o completamente restaurato.
Diteci la vostra. La Volo 144 ha rappresentato un importante step evolutivo nella storia della Casa. Linee al passo con i tempi, un comportamento stradale confortevole e soddisfacente e grande attenzione sul tema della sicurezza. Può anche non piacere, ma sicuramente rappresenta un progetto ben riuscito. Dovendo acquistare una storica Volvo, potrebbe soddisfarvi? Oppure preferireste una più datata Amazon, o una più recente Serie 200? Se avete dei ricordi particolari legati alla serie 140, fatecelo sapere. Scriveteci la vostra storia all’indirizzo redazione@ruoteclassiche.it.