Quando si pensa al nome Maserati si pensa alle auto da corsa di prestigio, a un contesto economico di livello elevato. Ma quando tutto cominciò le cose erano molte diverse. Nel 2017, a distanza di 130 anni dalla nascita di Alfieri Maserati (Voghera, il 23 settembre 1887) e di 85 anni dalla sua scomparsa (Bologna, 3 marzo 1932) Ruoteclassiche vuole ricostruire la storia di questo imprenditore partendo da quel ragazzino, quarto di sette fratelli, che a soli 12 anni già lavora in officina riparando biciclette: ecco Alfieri prima della Maserati.
Di anni ne ha quindici quando lascia Voghera per andare a Milano: qui inizia a lavorare alla Isotta Fraschini. Le mansioni sono le più umili, poi si fa notare ed arriva fino al reparto corse. Più tardi l’azienda decide di inviarlo come capotecnico della filiale di Buenos Aires in Argentina, poi a Londra, in Francia e infine nel 1912 a Bologna. Nel 1914 Alfieri Maserati fonda la “Società anonima Officine Alfieri Maserati” con i fratelli Ettore ed Ernesto.
Come molte altre fabbriche automobilistiche dell’epoca anche la neonata azienda subisce il blocco dovuto alla guerra. Alfieri in questo periodo intanto progetta una candela d’accensione per motori, che sarà prodotta dalla “Fabbrica Candele Maserati”; in seguito costruisce un prototipo che ha come base un telaio Isotta-Fraschini ed un motore di derivazione aerea Hispano-Suiza opportunamente modificato. Con questo modello arriveranno tante vittorie.
Tra il 1925 e il 1926 progetta la vettura “tipo 26”, la prima vera Maserati: aumentano i premi ma, mentre è a bordo di questo modello, Alfieri sarà vittima di un incidente che gli farà perdere l’uso di un rene. Non sta lontano a lungo dal mondo delle corse: nel 1929 crea la V4, auto che raggiunge i 246 km/h e vince il Gran Premio di Tripoli nel 1930. Lo stesso anno viene creata la “26M”, e, a seguire, l’anno dopo i modelli “8C 2500” e “4Ctr”.
Il 3 marzo 1932 una ricaduta dovuta al grave incidente subito anni prima è fatale per Alfieri Maserati. I fratelli mantengono fino al 1937 l’attività, anno in cui viene ceduta ai fratelli Orsi. La storia dell’azienda continua, tra alti e bassi.
Elisa Latella