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Addio al pilota Tino Brambilla

Il mondo dei motori saluta Tino Brambilla, scomparso ieri all’età di 86 anni. Tra gli anni ’50 e ’60 gareggiò tra le due e le quattro ruote partecipando al motomondiale e campionato del mondo di F2.

Ernesto Brambilla detto “Tino” si è spento ieri a Monza, dopo aver trascorso una vita all’insegna della passione per la velocità, la stessa che condivideva con il fratello Vittorio, tre anni più giovane di lui e morto nel 2001. Nei primi anni 50 l’esordio motociclistico: nel 1953 Tino Brambilla gareggiò con una Rumi 125 cc ottenendo quattro vittorie; nel ’54 conquistò il titolo italiano di terza categoria con un’altra 125, la MV Agusta di cui divenne pilota ufficiale fino al 1959 e con la quale vinse anche due titoli Juniores nella categoria 250cc. Negli anni 60 passa alle 500cc, nel 1961 la vittoria  nel campionato italiano con la Bianchi, superando l’allora campione del mondo Libero Liberati.

Nato per vincere. Il 1963 segna il passaggio alle corse automobilistiche: Tino gareggiò in Formula 3, ottenendo la prima vittoria importante con la Brabham Ford che lo accompagnò alla conquista del campionato italiano. Nel 1968 è in Formula 2, dove corre con la Dino 166 F2: si piazza al terzo posto del campionato europeo con la spettacolare vittoria a Roma, in cui battè Andrea De Adamich. L’anno dopo il “Drake”, Enzo Ferrari gli propose di correre al Gran premio di Monza che avrebbe sancito il suo esordio in Formula 1, ma Tino rifiutò giudicando l’auto poco competitiva: lui era abituato a vincere… Ciao Tino!  

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