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Alfa Romeo GTV, una coupé da far girare la testa

Sono passati quasi dieci anni dall’uscita di scena dell’Alfetta GTV, quando, al Salone di Ginevra del 1995, l’Alfa Romeo torna finalmente a presentare una sua granturismo

Battezzata semplicemente GTV, la nuova nata vuole suscitare il ricordo di quell’omonima antenata, massima evoluzione della stirpe delle Giulia GT, che aveva fatto perdere la testa agli alfisti doc.

Paragoni ingombranti. Ma che differenza nella linea, non più opera di Bertone ma di Pininfarina (in collaborazione col Centro Stile Alfa Romeo), che vede le forme eleganti, filanti e spiccatamente aerodinamiche prevalere su quelle muscolose e aggressive. Sempre e comunque con una forte carica di personalità. Nell’introduzione alla Prova su strada, pubblicata nel luglio del 1995, Quattroruote la paragona addirittura a quella della Giulietta SZ di Zagato.

Un che di Audi. Ma ai più attenti in materia di design non può sfuggire l’evidente somiglianza, estetica se non funzionale, del cosiddetto “cofango”, l’unico elemento in materiale composito che integra il cofano e i parafanghi anteriori e sul quale sono ricavati gli oblò per i fari, con l’analogo componente già visto sull’Audi Quartz, la concept car, con meccanica Audi Quattro, creata sempre da Pininfarina nel 1981 e firmata da Enrico Fumia.

Sembra quasi una hardtop. Ma anche qui, che differenza: lo scudetto Alfa, che spicca sul frontale e che nella griglia riprende la conformazione di quella della calandra della monoposto da Gran Premio 159 del 1951, lo rende decisamente più volitivo. E poi ci sono le fiancate a cuneo, sottolineate da profonde scalfature, anch’esse analoghe a quelle dell’Audi Quartz, che però, con un andamento differente e più aggressivo, verso la coda separano il padiglione dal corpo vettura tanto da farlo apparire quasi quello di una hardtop.

Un design molto personale. Una forte somiglianza, riguardo alla fanaleria anteriore e alle fiancate la si può cogliere anche con la concept car Protèo, presentata dalla stessa Alfa Romeo al Salone di Ginevra del 1991. Per quanto concerne la coda tronca, sulla cui estetica i nostri colleghi di Quattroruote di allora non si esprimono, col senno di poi si può affermare che anch’essa mostri un grande carattere. 

Non si passa inosservati. Insomma, nel 1995, come si può leggere sempre sull’articolo del luglio di quell’anno, l’Alfa Romeo GTV è “una vettura unica, al volante della quale è impossibile passare inosservati soprattutto per i tratti molto marcati e particolari della carrozzeria; tanto intriganti da far girar la testa persino ai meno sensibili al fascino dell’automobile”. 

Turbo e aspirata. Tecnicamente parlando, va subito notato che la meccanica ora è a trazione anteriore, con motore trasversale, e non potrebbe essere altrimenti per un’Alfa Romeo degli anni 90 (la piattaforma è quella Tipo 2 del Gruppo Fiat). I motori disponibili al debutto sono il 4 cilindri in linea 2.0 Twin Spark 16V da 150 CV, che consente di toccare i 215 km/h, e il più esclusivo V6 2.0 Turbo da 200 CV, in grado di spingere la vettura fino a 235 km/h, con un sound più esotico per gli alfisti, ma per certi versi più entusiasmante.

Si guida sui binari. Dal novembre 1996 sarà disponibile anche il V6 3.0 24V aspirato da 220 CV, che permette di superare i 240 km/h. Sempre sul fronte della meccanica va poi sottolineata la novità, in anteprima su un’auto italiana, del retrotreno multilink, a cinque bracci, fissato su un telaietto ausiliario, che conferisce a questa brillante coupé un comportamento eccellente, senza dover ricorrere a tarature troppo rigide.

Evoluzione continua. L’Alfa Romeo GTV, nella prima versione prodotta fino al 1998, riscuoterà un successo notevole; poi arriverà una seconda versione, che vede lo spostamento della produzione dall’Alfa Romeo di Arese alla Pininfarina, e nel 2003 la cosiddetta serie FL caratterizzata dal nuovo frontale ristilizzato da Giugiaro, con lo scudetto Alfa di maggiore imponenza.

Come scegliere quella giusta. Piuttosto rara da veder circolare oggi sulle nostre strade, l’Alfa Romeo GTV si trova abbastanza facilmente in vendita, a cifre anche molto contenute, che non superano i 6000 euro e che spesso ammontano a poche migliaia di euro. Molti esemplari si presentano in condizioni discrete, ma spesso hanno il motore troppo sfruttato e talvolta convertito a GPL. Meglio optare per quelli equipaggiati col 4 cilindri, robustissimo e più consono all’immagine dell’Alfa Romeo. D’altronde qui da noi quelli col V6 sono rarissimi e per questo quotati spesso quasi il doppio. Non ne vale la pena.

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