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Alfa Romeo Spider Icon-E: Duetto elettrico

Sarà un’Alfa Romeo Spider la prossima Icon-e di Garage Italia? Dopo la 500 Jolly e la Panda 4×4, sarebbe la prima icona resto-mod in chiave elettrica dedicata al Biscione. Attorno all’idea, ecco i primi disegni.

Metaforicamente – ma non tanto – rinchiusi nel Garage Italia da settimane, le teste pensanti dell’atelier milanese stanno portando avanti i piani sul futuro delle Icon-E. Dopo l’esclusiva serie di Panda 4×4 e l’adorabile 500 Jolly con retrofit elettrico, la prossima one-off potrebbe partire non da un’utilitaria Fiat, ma da una vera “made in Milano”: l’Alfa Romeo Spider quarta serie. È solo un’idea, un’ipotesi avanzata, puntualizzano da piazzale Accursio. Intanto però cominciano a girare i primi disegni di una Spider che alzerebbe l’asticella delle Icon-e dal punto di vista tecnologico e del design.

Nuova vita. La Duetto prescelta è una quarta serie “ultima”. Un po’ perché non si pasticcia con i classici con alto valore collezionistico; d’altra parte, il senso di un resto-mod è di “salvare” una classica dall’oblio per aggiornarla ed essere guidata con le prerogative e le prestazioni di un mezzo moderno. In particolare, la Spider donatrice del telaio e dell’ispirazione è stata letteralmente rinvenuta in un autodemolitore dov’era stata lasciata a marcire. “Quando si pensa all’auto italiana è facile fermarsi agli anni Sessanta. Eppure negli Ottanta abbiamo prodotto cose pazzesche, che stiamo rivalutando e storicizzando in tempi diversi solo adesso”, spiega Carlo Borromeo, direttore creativo di Garage Italia. “La Spider quarta serie è un punto di partenza meno complicato delle prime due e meglio riuscito della terza. I render che vedete sono una riflessione, sono utili per sondare il terreno e chiarirci le idee dando continuità al progetto legato all’auto italiana. Potrebbe essere l’inizio di una serie di proposte che potrebbero portarci fuori dal nostro Paese, probabilmente le vedrete presto sui social”.

L’inizio dalla fine. La Spider restomodizzata da Garage Italia ha rappresentato il canto del cigno di un’icona italiana amatissima ed è già in fase di notevole rivalutazione nel mondo degli Alfisti. Quando fu stilizzata nel 1989, Pininfarina decise di rileggere il grande classico attraverso una linea più semplice, compatta e filante eliminando le appendici della versione “Aerodinamica” come lo spoiler, i paraurti sporgenti e le minigonne laterali. L’Alfa Spider di Garage Italia farebbe una specie di passo del gambero, all’indietro per andare avanti, sviluppando l’idea di barchetta con il tettuccio sostituito da una cupola di Plexiglas trasparente e rimovibile. Il grosso del lavoro si concentrerebbe sulla parte bassa (paraurti anteriori e posteriori, minigonne, attacco delle portiere) e negli interni dell’auto recuperando ulteriormente lo styling “osso di seppia” della prima serie del 1966. Sulla coda s’intravede uno spoilerino, ma più del genere “ducktail”, integrato nel portello del bagagliaio. Facile prevedere una rivoluzione negli interni, dalla plancia al tunnel, dai sedili alla zona posteriore in cui lo spazio liberato dalla capottina sarebbe dedicato a un impianto audio a prova di vento.

Famolo strano. Il colore verde acido metallizzato ricorda quello dell’Aerodinamica: “È buffo, ma quando lavoriamo ai render cerchiamo il colore più particolare o difficile possibile… Se ci riesce di farla bella con quel dato colore, con quelli ‘facili’ potrebbe solo migliorare”, spiega Borromeo. “Il verde acido ci divertiva e se guardi bene i dettagli degli interni, troverai un pattern di legno creato da Ettore Sottsass dello Studio Memphis, prodotto dalla Alpi. L’abbiamo utilizzato anche negli arredi del bar del Garage Italia in piazzale Accursio a Milano. Ci piace lavorare su tutti questi spunti di car culture”.

Un pacchetto di tutto rispetto. È quasi certo che sotto le lamiere non ci saranno più né il 4 cilindri 1.6 con i due doppio corpo Weber da 109 cavalli, né il 2 litri da 126 cavalli a iniezione elettronica. La serie Icon-E trova il suo punto di forza nella trazione elettrica e con un’auto più importante della 500 e della Panda, ci si può permettere di alzare l’asticella con un pacco batteria agli ioni di litio da 35-40 kWh di capacità. Le prestazioni sarebbero uguali, se non superiori a quella della Duetto donatrice, con velocità massima autolimitata a 200 orari. Una Spider così avrebbe l’autonomia sufficiente per un weekend fuoriporta. Lontano dai rumori dello scarico e della città, ma sempre al centro dell’attenzione.

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