Il prossimo 10 dicembre RM Sotheby’s metterà all’asta la Ferrari 290 MM del 1956, telaio 0626, pilotata da Juan Manuel Fangio alla 1000 Miglia di quell’anno e condotta da altre leggende del Cavallino fino ai primi anni 60. Tutta originale: telaio, motore, cambio e carrozzeria. Secondo le stime potrebbe sfidare il record della GTO.
Il 2015 si potrebbe concludere con un nuovo record di aggiudicazione per una vettura storica a un asta pubblica. E poiché si tratta di una Ferrari da corsa con un passato storico straordinario, oltre che in condizioni di sbalorditiva originalità e stato di conservazione (è un “matching numbers” con ancora telaio, motore, cambio e carrozzeria originali), si potrebbe azzardare qualsiasi cifra, anche la più esagerata e impensabile.
Parliamo del telaio numero 0626 della produzione di Maranello, corrispondente a una delle quattro 290 MM barchetta Scaglietti ufficiali del team Scuderia Ferrari per il Campionato Mondiale Marche 1956. Questo esemplare sarà all’incanto il prossimo 10 dicembre da RM Sotheby’s a New York in occasione della vendita Driven by Disruption.
La vettura fu approntata specificamente per Juan Manuel Fangio in vista della 1000 Miglia del 1956. L’asso argentino si presentò sulla pedana di Viale Venezia la mattina del 28 aprile 1956 con la 0626, dotata di un nuovo motore 12 cilindri 3.5, verniciata in un classico colore rosso ma con il musetto personalizzato in blu e giallo, un vezzoso tocco di nazionalismo argentino. Sotto una tempesta di pioggia il pilota arrivò solo quarto assoluto (vinse Eugenio Castellotti al volante di un’altra 290 MM, telaio 0616).
Successivamente la 290 MM 0626 fu impegnata in altre gare di stagione, sempre come auto ufficiale del Cavallino, affidata ai più famosi piloti del periodo:
– 27 maggio: 1000 Chilometri del Nurburgring (Hill/de Portago/Gendebien/Wharton)
– 8 luglio: GP di Rouen (Alfonso del Portago)
– 11/12 agosto: GP di Svezia per vetture Sport (Collins/Von Trips)
– 20 gennaio 1957: 1000 Chilometri di Buenos Aires (Gregory/Castellotti/Musso)
– 9 giugno: GP di Portogallo (Masten Gregory).
Concluso il suo impegno come vettura ufficiale, fu importata negli Stati Uniti e, attraverso Luigi Chinetti (importatore ufficiale Ferrari in Nord America) ceduta a Temple Buell. Questi la schierò nelle gare nazionali con al volante Masten Gregory e Jo Bonnier. Dopo due successivi passaggi di proprietà, nel 1964 concluse la carriera agonistica e fu venduta a un cliente privato.
Acquistata da Pierre Bardinon, creatore di una delle più sensazionali collezioni di Ferrari da corsa della storia, rimase in Francia, custodita nella raccolta del Mas du Clos, per 34 anni prima di essere acquistata dal suo ultimo proprietario. Secondo le stime più “sensate”, la 290 MM 0626 potrebbe essere aggiudicata per una cifra superiore a 25 milioni di euro, non lontana dai 28,5 milioni di euro battuti lo scorso anno per la Ferrari GTO del 1962.
Alvise-Marco Seno