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AMERICAN GTO UN FISICO BESTIALE

Lanciò la moda della “muscle cars”, che contagiò tanti giovani americani. Potente il motore V8 (340 CV), esagerata la carrozzeria (5 metri e 30), aggressivo il muso. E marce corte per esaltare l’accelerazione, tanto che a 100 all’ora si è già a 4000 giri. Un trentenne di Milano, per restaurarla, ha mosso mari e monti.

Trascorsi più di trent’anni dalla sua uscita di produzione (1974), la Pontiac “GTO”, che debuttò nell’ottobre 1963, conta un numero di estimatori sempre crescente anche fuori dagli Usa. Tra questi vi è Raffaele Negroni, proprietario della “GTO Hardtop” del 1966 protagonista del nostro servizio. “Mi risulta che ve ne siano solo cinque in Italia”, afferma “e di queste solo due sono ‘model year’ 1966. Questa l’ho trovata nel capannone di un collezionista milanese, da poco giunta dal Sud Italia con il tetto vistosamente danneggiato. Anche la meccanica necessitava di un’accurata revisione”.

Il poderoso V8 di 389 pollici cubi (6361 cm³) da 335 HP (340 CV SAE) alimentato da un carburatore Cooper quadricorpo girava bene, ma è stato comunque smontato e le parti usurate sostituite. Il cambio manuale a quattro marce non ha richiesto alcun intervento, mentre i freni e l’impianto di scarico sono stati completamente rifatti. Sostituiti anche gli ammortizzatori. Sono stati riparati i danni al tetto e quelli provocati dall’incuria dei precedenti proprietari.

Osservando la “GTO”, a stento si crede che sia lunga quasi 5,30 metri: merito del felice rinnovamento stilistico (1966), nel quale fu accentuato il cosiddetto “Coke bottle styling” (a forma di bottiglietta di Coca Cola). La gamma comprendeva tre versioni: “Convertible” (3082 dollari, 12.798 esemplari), “Sport Coupé” (2783 dollari, 10.363 esemplari) e “Hardtop” (2847 dollari, 73.785 esemplari), la più richiesta. Il motore di serie era il classico V8 da 335 HP con carburatore quadricorpo, proposto anche con potenza di 360 HP grazie all’adozione di tre carburatori Rochester doppio corpo. La trasmissione standard era la Saginaw a tre marce manuali con leva al volante.

Premiamo sul pedale dell’acceleratore e la vettura scatta in avanti rabbiosa, ma a circa 140 km/h la lancetta del contagiri è vicina alla zona rossa: scopriamo così che il cambio manuale a quattro marce è a rapporti ravvicinati (optional), una scelta che privilegiava grandemente l’accelerazione a scapito della velocità. Raffaele avverte: il punto debole della “GTO” sono i freni: l’impianto, composto da quattro tamburi di 241 mm di diametro, è sottodimensionato per le prestazioni e i 1640 kg della vettura.

Motore Anteriore – V8 – Cilindrata 6361 cm³ – Alesaggio 103,12 mm – Corsa 95,25 mm – Potenza 340 CV SAE a 5400 giri/min – Coppia 59,6 kgm a 3200 giri/min – Un carburatore Carter quadricorpo.
Trasmissione

Trazione posteriore – Cambio manuale a quattro marce sincronizzate – Comando al pavimento – Pneumatici 7.75×14.

Corpo vettura Coupé a due porte, cinque posti – Telaio perimentale – Sospensione anteriore a ruote indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici – Sospensione posteriore a ponte rigido, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici – Freni a tamburo sulle quattro ruote (servofreno optional) – Sterzo a circolazione di sfere.
Dimensioni e peso Passo 2920 mm – Carreggiata anteriore 1475 mm – Carreggiata posteriore 1500 mm – Lunghezza 5242 mm – Larghezza 1890 mm – Peso a vuoto 1640 kg.
Prestazioni Velocità 140 km/h – Consumo medio 25 litri/100 km.

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Categorie: Auto
Tags: Pontiac
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