Si è conclusa l’asta online per la vendite delle 79 vetture del Museo Bertone e del marchio Bertone. Le auto sono in salvo; tutto da rifare invece per la cessione del marchio
Vendute in blocco tutte e 79, come prevedeva il vincolo del Ministero dei Beni e le Attività Culturali: è il risultato finale dell’asta indetta per la vendita dei beni del fallimento della Bertone 100, la società che deteneva le vetture e il marchio della famosa carrozzeria torinese (leggi qui). Tutte le auto che rientravano nel lotto messo all’asta dall’istituto Vendite Giudiziarie avranno così un nuovo proprietario.
Il lotto numero uno, quello delle auto del museo Bertone, che aveva una base d’asta di 1.587.200 euro, è stato battuto a poco meno di 2,6 milioni di euro (2.567.200 euro per l’esattezza) in una contesa che ha visto una lotta serrata tra cinque partecipanti, tutta giocata pochi minuti prima della chiusura, fissata per oggi pomeriggio. L’asta, iniziata il 14 settembre, avrebbe infatti dovuto concludersi alle 15.00 del 24 settembre, ma per la regola che prevede il prolungamento della chiusura di 10 minuti in 10 minuti a fronte di una nuova offerta, è durata fino alle 17.30.
Sono stati 49 i rilanci, segno di un interesse sentito per un patrimonio di vetture che pur se vincolato a non essere disperso rappresenta pur sempre un pezzo importante di storia dell’auto italiana. Nessuna notizia per ora sull’acquirente, che avrà tre giorni di tempo per procedere al pagamento. Un pagamento che vede la somma complessiva crescere a 3.445.182 euro per via dell’aggiunta dei diritti d’asta (256.720 euro), dell’Iva sui diritti (56.478) e dell’Iva sulla vendita (564.784 euro).
Invenduto invece il marchio Bertone. C’era stata un’iscrizione per l’acquisto online da parte di una società turca, che però non si è poi concretizzata con un’offerta ufficiale. Per il marchio Bertone, non coperto da nessun vincolo, la base d’asta partiva da 3.000.000 di euro. Verrà riproposto tra una decina di giorni a un prezzo inferiore. Presumibilmente a 2.100.000 euro, con una riduzione del 30% rispetto alla prima richiesta.
Gilberto Milano