Si è conclusa la settimana di aste di Scottsdale, primo test sull’andamento del mercato 2019 delle auto da collezione, con le prime indicazioni sui trend che influenzeranno il settore nel resto dell’anno. Ecco come è andata in Arizona.
Una foto in bianco e nero. I dati relativi alle vendite delle tre più importanti case d’asta internazionali (Bonhams, Gooding & Co., RM Sotheby’s) hanno un pochino tradito le aspettative dei venditori. In percentuale le vendite sono state elevate rispetto ai canoni europei (siamo su valori del venduto vicini all’85%) ma poche delle vetture più attese hanno trovato un nuovo garage in cui trasferirsi.
Regine senza trono. Non hanno cambiato proprietario, per esempio, la Ferrari 250 GT Coupé Speciale del 1957, un esemplare unico di Pininfarina costruito per la principessa del Belgio Lilian di Réthy, vettura che sulla carta avrebbe dovuto conquistare il titolo di reginetta di Scottsdale (era quotata tra gli 11 e i 13 milioni di dollari). Oppure la Ferrari 275 GTB Prototipo del 1964 (stima d’asta: $ 6.000.000 – 8.000.000) l’auto utilizzata dalla Ferrari per i test e lo sviluppo del modello di serie.
Invendute di prestigio. Come loro molte altre auto di pregio sono rimaste invendute: vedi la Ferrari 500 Mondial Spider Serie I del 1954 (ex Porfirio Rubirosa, Johnny von Neumann) con la quale hanno corso anche Richie Ginther e Phil Hill. Ma anche la Lamborghini Miura SV del 1971 con circa 25mila chilometri di percorrenza. Le motivazioni sono le solite che in questo momento fanno di una vettura un assegno circolare o un oggetto difficile da piazzare: le richieste troppo alte da parte di venditori, che non si arrendono all’evidenza di un mercato con quotazioni più basse rispetto agli anni precedenti, e l’originalità chiara e indiscutibile, soprattutto quando si tratta di modelli molto costosi. Non a caso né la Ferrari 500 Mondial Spider né la Miura di cui sopra avevano il motore originale. In generale oltre il 70% delle vetture è stato venduto sotto la stima minima, anche se gran parte di esse era offerto senza prezzo di riserva, come d’abitudine negli Stati Uniti.
Una Top Ten colorata di rosso. Ancora una volta sono le Ferrari a dominare la Top Ten finale dei risultati, con la presenza di otto modelli su dieci. Non le stesse però della Top Ten delle più care in catalogo (leggi qui). Oltre alla 250 GT Coupé Speciale della principessa del Belgio, mancano infatti all’appello la Ferrari LaFerrari Aperta del 2017 (stima d’asta: $ 6.500.000 – 8.500.000); la Ferrari 275 GTB Prototipo del 1964; la Ferrari 500 Mondial Serie I Spider del 1954 e la Ferrari 275 GTB/4 del 1967 (stima d’asta: $ 2.800.000 – 3.200.000). Insomma, c’è molta più diffidenza in questo momento nello spendere cifre elevate da parte dei collezionisti. Lo si deduce anche dal numero delle auto aggiudicate sopra il milione di dollari: 17 su 400 auto proposte complessivamente dalle tre Case d’asta più importanti, a fronte delle 28 aggiudicate lo scorso anno, oltretutto su un paniere di vetture numericamente inferiore (370 in totale).
LA TOP TEN DI SCOTTSDALE 2019
- 1963 Ferrari 250 GT SWB Berlinetta – $7,595,000 (Gooding & Co.)
- 1958 Ferrari 250 GT Tour de France Berlinetta – $5,890,000 (Gooding & Co.)
- 1953 Ferrari 250 MM Spider – $5,395,000 (Gooding & Co.)
- 1985 Ferrari 288 GTO – $3,360,000 (RM Sotheby’s)
- 1951 Maserati A6G/2000 Spyder – $2,755,000 (Bonhams)
- 1985 Ferrari 288 GTO – $2,507,500 (Gooding & Co.)
- 1967 Ferrari 330 GTS – $2,012,500 (RM Sotheby’s)
- 1952 Ferrari 212 Europa Cabriolet – $1,930,000 (Gooding & Co.)
- 1963 Ferrari 250 GT Lusso – $1,902,500 (Gooding & Co.)
- 1948 Tucker 48 – $1,600,000 (RM Sotheby’s)