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Audi A3, la compatta diventa “premium”

Nel 1996 Audi faceva il suo ingresso nel mondo delle compatte con un prodotto inedito, la A3. La nuova hatchback dei Quattro Anelli introduceva un nuovo concetto di automobile per il segmento C, che faceva propri tutti gli elementi che contraddistinguono i modelli “Premium”, un’anteprima assoluta in questa fascia del mercato.

L’Audi A3 è oggi una delle auto più comuni sulle nostre strade e, al netto delle versioni più sportive o di qualche esemplare che esula dal grigio imperante, non è un modello che desta scalpore al suo passaggio. Venticinque anni fa le cose andavano diversamente, in quanto la A3 ridefinì gli standard del segmento C.
Dopo il debutto, al Salone di Francoforte del 1996, la compatta di Ingolstadt si fece apprezzare sin da subito per la linea sobria e, al contempo, elegante ma soprattutto per una cura costruttiva e finiture al di sopra della media. All’epoca, l’unico modello ad avvicinarsi a questa idea era la BMW Serie 3 Compact (E36) che, tuttavia non ebbe lo stesso seguito della A3.

Il progetto. La prima generazione dell’Audi A3, indicata con la sigla progettuale “8L”, fu il primo modello dell’orbita Volkswagen ad adottare la piattaforma modulare A4/PQ34 che equipaggiò anche la Skoda Octavia e, dal 1997, la Golf IV.
Questa prevedeva un layout con motore anteriore trasversale, trazione anteriore, sospensioni anteriori tipo McPherson e posteriori con ponte torcente. Fino al 1999, la A3 venne proposta nella sola configurazione tre porte: una scelta che sottolineava la vocazione giovanile dell’Audi A3, se vogliamo, più sportiveggiante ed esclusiva rispetto a modelli “generalisti” come la cugina Golf.
Inizialmente l’Audi A3 venne proposta in cinque motorizzazioni: l’eterno 1.6 aspirato da 102 CV, il 1.8 20 valvole da 125 CV e il 1.8T da 150 CV. Due i diesel, entrambi da 1.9 TDI, con potenze di 90 e 110 CV.
Tre, invece, le linee di allestimento: Attraction, Ambition e Ambiente che, in base alle preferenze, davano all’A3 un’immagine più pragmatica, sportiveggiante o elegante ma sempre distintiva.

L’evoluzione. L’Audi A3 iniziò a riscuotere un certo successo, strizzando l’occhio ai giovani benestanti e raccogliendo ampi consensi tra il pubblico femminile. Intanto, la gamma si arricchiva progressivamente: nel 1998 vennero proposte le versioni con trazione integrale “Quattro”, equipaggiate con una trasmissione che si avvaleva della frizione Haldex (ad azionamento elettroidraulico) che fungeva da differenziale centrale. In pratica un sistema “on demand” con l’asse posteriore attivabile all’occorrenza.
L’anno seguente, per espandere il bacino d’utenza, l’Audi A3 venne proposta anche con carrozzeria cinque porte e, parallelamente, il ventaglio delle motorizzazioni si ampliò verso l’alto con la A3 1.8T da 180 Cv e la sportiva S3. Quest’ultima era spinta dal 1.8 turbo 20 valvole portato a 210 cavalli in abbinamento alla trazione integrale Quattro.
Nel 2001 la fortunata compatta Audi venne sottoposta ad un lieve facelift che interessò la fanaleria anteriore e posteriore (con nuove grafiche) e la griglia. Diverse le novità sottopelle: innanzitutto venne introdotto un nuovo cambio meccanico a 6 marce, mentre sul fronte dei motori a gasolio debuttarono il 1.9 TDI da 100 e 130 Cv. Nell’ultimo anno di produzione, il 2002, la S3 venne potenziata raggiungendo quota 225 Cv, pari a quella delle Audi TT.

La seconda generazione.  L’anno dopo, al Salone di Ginevra 2003, venne svelata la seconda generazione dell’Audi A3 (8P). Rinnovata nell’estetica, l’Audi A3 si caratterizzava per dimensioni leggermente più generose; le linee pulite e più affilate ma soprattutto per una serie di novità sul fronte meccanico: a partire dalla nuova piattaforma “A5” (adottata, come di consueto, anche dalle “cugine” con Vw Golf, Skoda Octavia e Seat Leon) con sospensioni posteriori multilink, all’epoca, abbastanza inusuali sulle vetture di questo segmento.
Inedite anche le motorizzazioni a benzina con iniezione diretta stratificata, disponibili nelle varianti 1.6 FSI da 115 CV e 2.0 “FSI” (Fuel Stratified Injection) da 150 CV. Sul fronte diesel, accanto al 1.9 TDI da 105 CV, venne commercializzato un nuovo 2.0 TDI, da 140 CV. Al vertice vi era, infine, la 3.2 V6 Quattro da 250 CV, equipaggiata con lo stesso potente sei cilindri della Volkswagen Golf IV R32.
Nell’autunno 2004, con l’avvento della versione cinque porte “Sportback” (8PA), l’Audi A3 adottò uno degli stilemi caratterizzanti del nuovo corso stilistico della Casa: la grande calandra frontale “Single Frame”. La praticità delle cinque porte e un’immagine forte furono due fattori determinanti nella scalata al successo dell’ambiziosa compatta di Ingolstadt.
Con il lieve restyling del 2008 arrivarono il cambio automatico a doppia frizione S-tronic a 7 rapporti e la variante Cabriolet. Intanto, la 3.2 V6 cedeva il testimone ad una nuova versione sportiva che tornava ad adottare la dicitura “S3”, questa volta equipaggiata con il 2.0 TFSI da 265 CV. Nel 2011, l’Audi A3 venne insignita per la prima volta del suffisso “RS”. Il nuovo modello di punta, la RS3 Sportback, con il poderoso cinque cilindri 2.5 TFSI da 340 CV divenì la più potente tra tutte le Audi A3 stradali realizzate fino a quel momento.

Atto terzo. L’evoluzione dell’Audi A3 è proseguita con la terza generazione, svelata al Salone di Ginevra del 2012. La presentazione della A3 serie “8V” inaugurò, come di consueto, l’avvento di una nuova piattaforma modulare, indicata come MQB. E ciò, tra le altre cose, consentì alla A3 di conquistare le 5 stelle nei crash test Euro NCAP. La terza serie dell’Audi A3 era disponibile in quattro tipologie di carrozzeria: la classica tre porte, la Sportback cinque porte, l’inedita variante Sedan a quattro porte e la Cabriolet. La RS3, la versione più performante della famiglia A3, si assestava sui 400 CV di potenza confermandosi così come uno dei modelli più prestanti e ambiti del suo segmento.
A partire dal 2014, la vasta offerta dei propulsori, suddivisi in TFSI (benzina) e TDI (diesel) si è allargata integrando le motorizzazioni g-tron, a metano ed e-tron con tecnologia ibrida plug-in. Una serie di innovazioni che permisero all’Audi A3 di essere insignita del titolo di “Auto dell’Anno”. Con il restyling del 2017, l’Audi A3 poteva essere equipaggiata con dotazioni d’avanguardia, come i fari a led con tecnologia “Audi Matrix” e la strumentazione completamente digitale “Audi Virtual Cockpit”.

Il modello attuale. Lo scorso anno l’Audi A3 è giunta alla sua quarta iterazione (8Y). Nell’era Covid il debutto della A3 si è tenuto in forma totalmente virtuale: una scelta resasi necessaria a seguito della sospensione del Salone di Ginevra per via dell’emergenza sanitaria, ma anche un’occasione per sottolineare la vocazione storicamente innovativa del modello.
Con le sue linee spigolose e un abitacolo progettato all’insegna della connettività, la nuova generazione dell’Audi A3 continua ad attrarre frotte di nuovi clienti con uno stile più dinamico e aggressivo rispetto al passato. La nuova A3 è disponibile nelle sole configurazioni Sportback (cinque porte) e Sedan (berlina quattro porte) e, a prescindere dalla carrozzeria, nell’abitacolo spicca l’infotainment di terza generazione “MIB 3” in grado di coniugare connettività e intrattenimento ai massimi livelli.
La gamma di motorizzazioni si articola tra cinque tipologie di alimentazione: benzina TFSI; diesel TDI, mild-hybrid (benzina-elettrico), elettrico plug-in e metano g-tron.

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