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Aurelia Outlaw European CSL, la Lancia dal cuore Alfa

Thornley Kelham è tra le principali realtà britanniche specializzate nel restauro, vendita e preparazione sportiva di auto storiche, in particolare quelle prodotte dalla Lancia. Negli ultimi anni la società ha fatto parlare di sé per i restomod “Outlaw” su base Lancia Aurelia B20 GT. L’ultima nata nelle officine di Cirencester è la “Aurelia Outlaw European CSL” equipaggiata con un inedito motore V6…  

Il restomod è uno dei trend più discussi del momento e consiste nella personalizzazione, in termini di aggiornamento meccanico ed estetico, delle auto d’epoca. Come il tuning può pensare qualcuno, non proprio, perché in teoria il restomod è un processo di personalizzazione effettuato (spesso in fase di restauro) con un approccio filologico, rispettoso della storia del modello.
Thornley Kelham Ltd. ispirandosi alle linee aerodinamiche della Lancia Aurelia B20 GT di Giovanni Bracco, con padiglione ribassato e vincitrice della Carrera Panamericana del 1951, ha iniziato a proporre ad alcuni facoltosi collezionisti le “Aurelia Outlaw” (letteralmente “fuori legge”). La gloriosa Aurelia Bracco dopo decenni di oblio, nel 2011 venne intercettata e sottoposta ad un lungo restauro, curato proprio dall’officine inglese, divenendo la musa ispiratrice per i progetti restomod firmati Thornley Kelham.
Il debutto in grande stile delle Aurelia Outlaw risale al 2015, quando la prima delle speciali fuoriserie venne svelata durante l’esclusivo concorso d’eleganza Salon Privé a Blenheim Castle. Da allora è stato un crescendo e oggi si contano una decina di Outlaw. Ma sarà l’ultima nata ad accendere le diatribe più animate. Scopriamo insieme perché.

Una vera fuorilegge. Nelle scorse ore Thornley Kelham ha presentato la sua ultima creazione della linea “Outlaw”, più potente e leggera la nuova ‘fuorilegge’ si appresta ad ottenere anche la Certificazione European CSL.
Gli interventi eseguiti sulla carrozzeria, con perizia e cura certosina, convincono i più intransigenti per l’eccellente qualità, ma è l’unità propulsiva che potrebbe destare alcune critiche. No, non c’è nessun motore elettrico qui, ma un nobile sei cilindri a “V”. In questo caso non si tratta del V6 da 2,8 litri della Flaminia ma del “Busso”, cavallo di battaglia dell’Alfa Romeo per decenni. Un intervento che potrebbe far storcere il naso ai lancisti ma, a ben vedere, non sarebbe la prima volta che una vettura Lancia adotta un motore Busso.

Elegantemente sportiva. Al netto delle considerazioni personali, il progetto è molto interessante. Nelle oltre 5.000 ore di lavorazione complessiva (800 delle quali per la sola verniciatura) sono stati effettuati i seguenti interventi: parafanghi anteriori e posteriori allargati, cofano anteriore con presa d’aria “Nardi”, padiglione ribassato di 3” (7,6 cm), indicatori anteriori incorporati nei fari; tappo del serbatoio esterno in alluminio, fresato dal pieno, stile Monza (approvato dalla FIA); fanaleria posteriore in stile seconda serie (con indicatori incorporati); irrigidimento interno della scocca sugli archi passaruota posteriori, montanti B, paratia posteriore e cappelliera. Infine, per accentuarne l’indole dichiaratamente sportiva, Thornley Kelham ha eliminato paraurti e modanature cromate, rendendo così l’immagine della nuova Outlaw ancora più aggressiva. All’interno, i richiami al mondo delle corse ricalcano lo stile “sport-chic”. L’abitacolo è rivestito di pregiata Pelle Anilina “Connolly” mentre le finiture in Alcantara e il volante sportivo con corona in legno evocano l’inconfondibile eleganza, tipica delle grandi Lancia d’antan. Non manca qualche concessione al comfort moderno, come la climatizzazione e l’impianto audio “ICE” (a richiesta).

Gli interventi. Il cuore pulsante della Aurelia Outlaw European CSL, come anticipato, è il 3,2 litri V6 Busso opportunamente rivisto per erogare fino a 300 CV e 300 Nm di coppia. L’unità è accoppiata a una trasmissione a cinque marce con differenziale autobloccante. Considerata la grande potenza (le Outlaw realizzate in passato non andavano oltre i 220 CV) è stato apportato anche un importante ridimensionamento delle componenti chiave per la guida: come i freni a disco, la pedaliera sportiva e un nuovo impianto di sterzo a cremagliera con servosterzo opzionale. Revisione totale anche per le sospensioni indipendenti, più rigide. Per irrobustire la scocca e garantire una maggior sicurezza, nell’abitacolo è stato montato un rollbar, mentre per contenere il peso, molte parti sono state realizzate in alluminio, in luogo dell’acciaio: l’ago della bilancia si ferma così a 1.100 kg, 75 in meno rispetto alle sorelle con carrozzeria in acciaio.
Al momento non sono state rilasciate indicazioni sul prezzo, variabile alla luce delle numerose personalizzazioni che, in ogni caso, prevede l’esborso di svariate centinaia di migliaia di sterline (tasse escluse). L’unica indiscrezione trapelata dall’officina riguarda la produzione, limitata a soli tre esemplari.

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