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Auto della Polizia di Stato, abbiamo visitato il museo di Roma

Sta per compiere quindici anni il Museo delle Auto della Polizia di Stato di Roma. Un’esposizione unica nel suo genere, che ospita sessanta vetture, tutte funzionanti, dal dopoguerra ai giorni nostri.

Una collezione in continuo di aggiornamento. Allestito in uno dei padiglioni della ex Fiera della Capitale, il Museo vanta oltre diecimila visitatori all’anno, tra cui studenti di ogni età, appassionati e semplici curiosi. Negli anni, naturalmente, si è arricchito di alcuni pezzi nuovi, come il prototipo dell’attuale Alfa Romeo Giulietta di colore rosso amaranto, in omaggio al primo colore delle auto della Polizia, e la Lamborghini Gallardo, utilizzata per il trasporto di organi.

La mamma delle Pantere. All’ingresso il visitatore fa subito conoscenza con uno dei pezzi più importanti, l’Alfa Romeo 1900 Super Speciale del 1958, ovvero l’antesignana di tutte le Pantere. Nera, dotata di tetto apribile, parabrezza blindato, faro brandeggiabile, radiotelefono e persino di catenelle paraproiettili davanti alle ruote anteriori, mostra per la prima volta sulla carrozzeria il disegno di una Pantera, ovvero il simbolo delle vetture di pronto intervento.

Icone degli anni di piombo e dei polizieschi all’italiana. Da questo modello si passa alle vetture color rosso amaranto, tinta in uso fino all’inizio degli anni Sessanta. Sono rosse, ad esempio, la Willys del Reparto Celere, le Fiat 1100 e 1100/103 e l’Alfa Matta. In grigioverde ci sono invece diverse vetture della Polizia Stradale, dall’Alfa Romeo Giulia Speciale alla 2600 Sprint (per guidare quest’ultima gli agenti dovevano partecipare a un corso di guida a Castelfusano) passando per la Fiat 124 Familiare e la 1100 R. C’è poi un furgone Fiat 238B del 1971, utilizzato per la rilevazione degli incidenti: al suo interno è allestito un vero e proprio ufficio mobile, mentre per accedere alla piattaforma sul tetto e scattare fotografie dall’alto è prevista una scaletta ripiegabile. Non manca ovviamente quella che, insieme all’Alfetta, è forse la vettura più amata dai cittadini e da molti poliziotti, la Giulia Super, protagonista degli anni di piombo, ma anche di tanti film degli anni Settanta dove la si vedeva compiere evoluzioni rocambolesche, dimostrando tutta la sua grinta, la sua affidabilità e la sua tenuta di strada, ma anche le straordinarie capacità di guida e di dedizione degli agenti.

Mezzi da lavoro… e supercar. Passo dopo passo, vettura dopo vettura, si attraversa così un lungo pezzo della storia del nostro Paese. Come non restare meravigliati davanti alla robustezza del motocarro da montagna Moto Guzzi 3×3 “Mulo Meccanico”, al fascino del camion OM dotato di ponte radio, all’eleganza della Lancia Flaminia berlina o alla potenza della Ferrari 250 GT/E 2+2 che fu del mitico maresciallo Spatafora? Si arriva poi, grazie al racconto delle espertissime guide del museo, ad ammirare una De Tomaso 892 Deauville blindata del peso di due tonnellate e mezzo, impiegata per le scorte e per trasportare in tutta sicurezza importanti personalità. E, infine, le vetture più recenti, tutte azzurre e bianche, livrea in uso da metà anni Settanta: Alfasud, Alfa 155, Fiat Marea, oltre a Subaru e Smart. Il Museo è in via dell’Arcadia 20 a Roma, telefono 065141861, e-mail museoautopolizia@interno.it. Orario 9-13 tutti i giorni, tranne la domenica. Per saperne di più, vi invitiamo a visitare il sito del museo.

Alfredo Albertini

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