Prima che internet rendesse la ricerca di un’auto a portata di clic e quindi un processo velocissimo e comodissimo, scoprire dell’esistenza di un modello particolare, raro e prezioso o semplicemente poco diffuso e curioso, era paragonabile all’attività del “trifulau” nelle Langhe. Approfittare di questa comodità ci ha quindi permesso – ma dedicandoci ancora più tempo siamo certi che salterebbero fuori altre “perle” – di individuare modelli che meritano attenzione e che non si vedono tutti i giorni. Si va da quelle messe all’asta ai veri e propri annunci di vendita sui principali motori di ricerca, dai prototipi alle auto da rally, ma anche microcar firmate da designer di grido e modelli che letteralmente sono sopravvissuti in poche unità.
Due modi di essere biposto spider. Una Marcos Mantara Spyder può essere considerata alla stregua di un animale esotico: difficile immaginare quante ne possano essere state vendute in Italia, ma presumibilmente si contano sulle dita di una mano. Quella che abbiamo trovato è del 1998: è spinta da un V8 Rover di 3.9 litri con soli 190 CV, ma grazie all’estrema leggerezza è comunque capace di scattare da 0 a 100 in meno di 6 secondi e di arrivare a 225 km/h. La richiesta è di 65 mila euro. Meglio invece non parlare di prestazioni per la Lawil S3 detta anche “Varzina”, dal nome della città dove venne prodotta (Varzi), tra il 1968 e il 1982. Questa microcar, spinta inizialmente dallo stesso motore della Lambretta 125, era molto più popolare in Francia che da noi e nel corso della produzione vennero adottati propulsori da 175 e da 250 cm3, come in questo esemplare del 1974, proposto in vendita a cinquemila euro.
Artigianato automobilistico. Si può quasi considerare un prototipo invece la splendida barchetta Moretti 750 Sport, una creazione di metà anni 50, quando un piccolo costruttore, con le idee giuste e un po’ di sana follia, poteva realizzare piccole serie di vetture sportive. Moretti, in quel di Torino, assemblò meno di 20 esemplari di questa biposto scoperta di soli 655 kg, spinta da un quattro cilindri bialbero da 60 CV. Ogni esemplare differisce dall’altro per qualche particolare e questo, proposto in vendita a 250 mila euro, sembra pronto per partecipare alla Miglia. Si alza ulteriormente l’asticella nel caso di una Bizzarrini P538, in vendita a 2.998.200 euro. È uno degli esemplari realizzati a metà anni 70, sotto la supervisione di Giotto Bizzarrini, che utilizzano pezzi di magazzino delle sole tre unità prodotte nel 1966. Di queste “Continuation” ne sono state realizzate oltre 20, ma questo esemplare, telaio #P538*400*001 è il primo e viene venduto con una dichiarazione di Giotto Bizzarrini certificata dal notaio. È targato, ha la carta d’identità Fiva ed è spinto dal suo motore originale Lamborghini V12 di 4.0 litri e 320 CV.
Non chiamatele “auto fumetto”. Il premio simpatia va alla Zagato Zele, una delle poche sopravvissute di questa microcar elettrica che ha decisamente anticipato i tempi. È un esemplare immatricolato nel 1978, quindi praticamente tra gli ultimissimi, quasi una rimanenza di concessionario, essendo terminata la produzione due anni prima: si tratta della versione meno potente, la 1.000, con batteria da 24 V che garantiva un’autonomia di 70 km a una velocità massima di 40 km/h. Ne sono stati prodotti circa 500 esemplari e, nel suo piccolo, è un pezzo di storia dell’automobile, oltre ad avere una firma prestigiosa. Per averla servono 16.800 euro. Simpatica e, per forme e dimensioni, capace di evocare l’auto di Topolino, è anche la Siata Amica 49 proposta a 135.000 euro. Ne sono state prodotte solamente 50 tra il 1948 e il 1949 e quella nella foto è stata restaurata fino a renderla praticamente perfetta in ogni minimo dettaglio. Ha lo stesso motore della Fiat Topolino, come il resto della meccanica, ma ha telaio tubolare, abbandonato sulla Amica 50 e può essere eleggibile alla partecipazione delle più prestigiose rievocazioni storiche o concorsi d’eleganza.