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Lugano Elegance, ripartenza con sprint

Sotto la nuova guida di Scuderia Classiche si è tenuta nel weekend del 16-18 maggio la quinta edizione di Lugano Elegance 2025, che ha attirato sulle rive dell’omonimo lago appassionati, collezionisti e curiosi anche da fuori Europa. Un Concorso d’Eleganza forte di un’atmosfera raffinata e al contempo accogliente: una combinazione riuscita tra il fascino della città di lago e quello delle automobili.  

Esposizione diffusa. Come per le edizioni precedenti, la cui organizzazione era affidata al Lions Club Monteceneri, la particolarità della manifestazione è stata lo sviluppo lungo buona parte del centro di Lugano, a partire da piazza Manzoni con il suo affaccio diretto sul lago, per poi svilupparsi lungo via Nassa e piazza della Riforma dove le vetture hanno sfilato e sostato per la gioia del pubblico. Non soltanto vetture, però. Questa edizione della manifestazione ha visto anche l’esordio di un vintage market dove a far sfondo alle vetture iscritte c’erano automobilia, dischi d’autore e altri oggetti da viaggio nella “memory lane”, che verosimilmente crescerà come spazio e importanza nelle edizioni a venire.

Concorso rigoroso. E oltre alla bellezza eterea delle macchine in gara e allo charme degli equipaggi che le hanno presentate, la cifra stilistica di Lugano Elegance è stata certamente la qualità del giudizio, allineata al rigore degli appuntamenti internazionali più importanti. A ispezionare le vetture infatti un panel di giudici di altissimo profilo capitanati dal decano Chris Kramer (tra i selezionatori delle vetture di Villa d’Este). Tra loro anche il designer di lungo corso Ed Welburn, uomo simbolo dello stile di General Motors per decenni e papà di alcune generazioni di Corvette e Camaro, il broker internazionale Max Girardo e la matita ex Pininfarina e FCA Lorenzo Ramaciotti. Un parterre che ha premiato l’autenticità, la storia e lo stato di conservazione o di restauro di ogni vettura, attentissimo al minimo particolare – qualche partecipante ha tremato per l’improvviso malfunzionamento di una luce stop durante l’esame – ma senza scadere nel puntiglio fine a sé stesso. E senza trascurare la storia e le vicissitudini delle auto in mostra in riva al lago. Ce lo ha detto chiaramente Ed Welburn: la linea e lo stile di una vettura sono il cuore di un concorso di eleganza che, ovviamente, deve tenere anche conto della storia e del bagaglio di vissuto del singolo esemplare. L’attenzione al più piccolo particolare è un segno di amore, ma una eventuale piccolissima vite ancorché imperfetta non va certo a sminuire l’importanza di una testimonianza emozionante del nostro passato automobilistico. Ospite speciale anche un altro giurato d’eccezione: Paolo Mazzetti, che ha unicamente assegnato il premio Spirit of Mille Miglia a un’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1955 restaurata impeccabilmente oltre che effettiva partecipante alla Freccia Rossa negli anni della gara di velocità.

L’era di Scuderia Classiche. L’opinione di Welburn riecheggia anche in quella che è la visione per il futuro di Lugano Elegance, il nuovo corso della manifestazione sotto l’egida di Scuderia Classiche. L’obiettivo del fondatore Paolo Pedersoli, a capo da quest’anno anche del Concorso, è trovare il bilanciamento più naturale tra la serietà degli appuntamenti più blasonati e la spensieratezza dell’amore per le auto classiche fine a sé stesso e senza particolari velleità di competizione. Sentimenti che ben si adattano alla location: il centro di Lugano, elegantemente schiacciato tra il lago e le alture, diventa infatti uno sfondo perfetto per ospitare l’evoluzione della bellezza automobilistica nel corso dei decenni e permettere anche un contatto più amichevole e informale con un pubblico non necessariamente appassionato o esperto, ma che si è lasciato facilmente conquistare nel weekend dagli esemplari in mostra, dove spiccavano una pattuglia di Mercedes-Benz 300 SL Coupé e Roadster, pezzi meno comuni come Duesenberg, Pegaso, Facel Vega e Talbot Lago e ovviamente tante vetture nostrane tra Ferrari, Maserati e Alfa Romeo. Durante la cena di gala del sabato è stato assegnato anche il Best of Show alla Duesemberg J del 1929 di Don Ghareeb, vittoriosa anche nella classe delle vetture anteguerra.

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