L’asta organizzata il due novembre da Artcurial Motorcars presso la sede all’angolo tra gli Champs-Elysées e Avenue Montaigne non ha tradito le attese degli organizzatori: l’80% dei lotti venduti, 2 record mondiali, oltre 5,9 milioni di euro di incasso complessivo. Merito anche dell’atmosfera: gli organizzatori hanno voluto trasformare la sede della Casa d’Aste in un vero e proprio museo dove i lotti in vendita hanno dato vita a una eccitante mostra di gioielli automobilistici da collezione.
Il record dell’evento va a un’Aston Martin DB5 del 1964 (lotto 212), un raro esemplare con guida a sinistra, venduta a 955.400 euro dopo un’accesa lotta tra un acquirente seduto in sala e un partecipante al telefono dalla Russia. La caparbietà (o il portafogli pesante) hanno infine premiato il gentiluomo presente al cospetto della vettura. La seconda cifra di aggiudicazione è stata stabilita da una Dino 246 GTS, andata al suo nuovo proprietario per 357.600 euro. Un esemplare analogo, ma con carrozzeria coupé, è stato aggiudicato per 274.160 euro.
Scorrendo la lista delle aggiudicazioni si segnalano gli oltre 163.000 euro pagati per una Jaguar E-Type Cabrio del ’64, 95.360 € per una Ferrari Testarossa del 1991, 57.200 € per una Jaguar 3.8L Mk2 ex Pierre Soulages (noto pittore e scultore francese), oltre 211.000 € per una Jaguar XJ220, 60.320 € per una Alfa Romeo Montreal, 69.000 € per un’Iso Rivolta IR300 e quasi 93.000 € per una Lancia Fulvia HF 1.6 Gr.4 del ’72.
Delirio per Stoccarda
L’asta ha confermato il momento magico per il marchio Porsche, in particolare per le 911 e per i modelli speciali dell’era del motore raffreddato ad aria (giunto fino al 1997 e al progetto “993”).
Una Porsche 964 Carrera RS del 1992, ad esempio, è stata battuta per la cifra sensazionale di 252.700 € (medaglia di bronzo della vendita), risultato che stabilisce nuovi parametri per questo modello, da sempre molto apprezzato tra le 911 degli ultimi 30 anni ma non su questi livelli.
Sullo stesso tenore due modelli degli Anni 70: una 911 Carrera 2.7 Targa del ’74 è andata per 232.400 € e una 911 S 2.4 Targa del ’72 per 212.800 €. Queste ultime due vetture, in particolare, hanno stabilito il nuovo record mondiale. Ma sono degni di nota anche i 178.800 euro sborsati per una 911 Carrera 3.2 Speedster Turbolook del 1989 e 232.440 € per una 997 Speedster del 2011, modello sul quale, evidentemente, si scommette su un futuro collezionistico. Una 356 A Speedster del 1958, invece, è stata battuta a 166.880 €, una cifra sorprendentemente normale per un modello del genere.
Gioielli invenduti
Almeno due lotti particolarmente preziosi non hanno trovato un compratore ma avrebbero certamente potuto stabilire soglie elevatissime per vetture di questo tipo: una Ferrari F40 del 1989 (stimata fino a 850.000 €) e una rara Lancia Delta S4 Gr.B (750.000 €).
Senza acquirente anche una Mercedes Mc Laren SLR 722 S (stimata oltre 450.000 euro; avrebbe potuto rappresentare un buon barometro per lo stato del mercato delle hyper car moderne), una Porsche 964 Speedster del ’93, una Ferrari 365 GT 2+2 e una Porsche 911 Turbo Cabriolet del 1988 (uno degli ultimi esemplari con 4 marce).
Italiane a Parigi
Continua invece l’interesse dei francesi per il made in Italy, in particolare per le utilitarie storiche. Da segnalare i 39.336 euro pagati per una Lancia Fulvia 1.6 Sport Zagato del 1972; i 30.992 euro per una Fiat 500 Mare del 1970; i 23.840 euro per una Bianchina Trasformabile del 1959; i 38.140 per una Maserati Merak del 1976 e i quasi 30.000 euro per una Lancia Appia Furgoncino del 1957. Tutti i prezzi citati sono comprensivi dei diritti d’asta.
Alvise-Marco Seno