Un’influenza importante sul design automobilistico delle vetture BMW, non sempre nota al grande pubblico e qualche volta poco conosciuta anche dai fan più attenti della casa dell’Elica. Sono serviti più di due anni per far riaffiorare dagli archivi bozzetti, corrispondenze epistolari e altri dettagli sul rapporto tra la Bayerische Motoren Werke e alcuni luminari nostrani dello stile come Giorgetto Giugiaro, Giovanni Michelotti e Marcello Gandini, capaci di dare un tocco più mediterraneo ad alcuni dei veicoli di successo del marchio bavarese. Un racconto affascinante che ha preso vita lo scorso giugno al BMW Museum di Monaco con la mostra “Belle Macchine. Il design automobilistico italiano in BMW”.
Il design oltre l’auto
L’esposizione si articola su cinque livelli all’interno del museo – a sua volta una gemma architettonica concepita nel 1973 da Karl Schwanzer e ulteriormente ampliato nel 2008 su disegni dell’Atelier Brucker – e accoglie i visitatori con un’introduzione all’eccellenza del design italiano, che ne mostra l’impatto al di là delle automobili, nella moda e nel design di prodotto. Dagli abiti di Emilio Pucci al televisore di Marco Zanuso per Brionvega passando per le sedute di Achille Castiglioni, una dichiarazione d’amore che fa da preludio alle vetture dell’Elica famose per la “mano” italiana. Come la concept car BMW Garmisch, capolavoro di Marcello Gandini negli anni alla Bertone, che ha dato spunti fondamentali nella progettazione delle prime Serie 3 e Serie 5. E ancora la BMW 1800 TI/SA, fiera rappresentante del concetto di Neue Klasse ritornato prepotentemente nell’attualità del marchio bavarese o la BMW 3000 V8 “Glaserati” le cui linee, uscite dalla matita di Pietro Frua, sottolineano ulteriormente il successo del connubio tra bravura stilistica tricolore e capacità ingegneristiche dei tecnici di Monaco di Baviera.
Selezione di esemplari unici
Il viaggio prosegue poi con una selezione di esemplari unici BMW, tra cui la Pininfarina Gran Lusso Coupé, la 2800 GTS Frua, la Zagato Coupé e la Nazca M12, la prima a portare la firma di Fabrizio Giugiaro. L’esposizione culmina con un concept della Vision Neue Klasse e speciali veicoli di studio come la Concept Coupé Mille Miglia e la M1 Hommage. Atti di riverenza ai designer italiani che hanno prestato la propria matita a BMW, la cui eredità ispira anche le ultime creazioni del marchio. Impreziosiscono ulteriormente l’esposizione una selezione di schizzi dell’epoca provenienti dall’archivio aziendale. Un viaggio nello stile e nel tempo, dove per il responsabile di BMW Group Classic Helmut Käs è particolarmente affascinante vedere, nell’evoluzione temporale di modelli di serie e one-off, come si avvicendino le influenze dei diversi “maestri” e come in certi dettagli si sovrappongano e si fondano in un messaggio stilistico che diventa riconoscibilmente BMW. La mostra durerà due anni. Tutte le informazioni per visitarla sul sito del BMW Museum.