Elegante, confortevole e potente. La Serie 8 ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà i lussuosi modelli top di gamma della Mercedes
Nella cronistoria della BMW il 1989 rappresenta, indubbiamente, un’annata molto importante. La produzione del marchio, infatti, supera per la prima volta il tetto del mezzo milione e la Serie 7 è in vetta agli indici di gradimento nella sua categoria. Tutto qui? Assolutamente no. La novità più importante è rappresentata dal debutto in società della Serie 8. Un’auto di carattere che può piacere oppure no, ma che di sicuro non passa inosservata. Le sue forme slanciate nascono dalla matita di Claus Luth, responsabile del centro stile BMW. All’atto pratico, il suo design combina sapientemente ampie superfici vetrate a montanti sottili, un padiglione leggermente arrotondato e parabrezza/lunotto particolarmente inclinati. Gli elementi stilistici ritenuti maggiormente innovativi, però, sono rappresentati dal frontale basso e spiovente, dalla calandra rivisitata dotata di fari a scomparsa e dall’assenza del montante centrale.
Motore vigoroso. A livello tecnico la Serie 8 adotta delle sospensioni che, oltre alla regolazione elettronica degli ammortizzatori, al retrotreno prevedono cinque braccetti per ogni ruota. A tutto vantaggio del piacere di guida. Il suo motore, invece, non è una novità assoluta in quanto viene ripreso dalla 750i: 5.0 litri, 300 cv e 450 Nm a 4100 giri/min. La trasmissione, a seconda delle proprie esigenze, può essere affidata a un cambio meccanico a sei rapporti oppure a un automatico a quattro rapporti. Le prime novità importanti apportate al modello sono datate 1993, anno in cui la 850 cambia nome in 850 Ci e viene affiancata dalla più “cattiva” 850 CSi. Prodotta dalla divisione Motorsport in poco più di 1500 esemplari (fino al 1997) si contraddistingue per alcuni elementi estetici dedicati – come la grembiulatura laterale e gli scarichi speciali – affiancati da un assetto ribassato e un motore (il noto V12) portato a 5.6 litri, con rispettivo incremento di potenza a 380 cv. Nello stesso periodo viene presentate anche una declinazione entry-level, la 840 Ci, equipaggiata con un V8 di 4 litri da 285 cv. La BMW Serie 8 uscirà dai listini nel 1999 dopo esser stata prodotta in meno di 31mila esemplari, 30621 per l’esattezza.
La prova di Quattroruote. L’interesse generato dalla Serie 8 è notevole, così poco dopo la presentazione la “nostra” rivista decide d’impiegarla in un test speciale. Una prova-confronto con la Porsche 928 GT. Se quest’ultima rappresenta un fascino old-school, la BMW viene subito identificata come l’espressione della qualità delle auto moderne. La 850 grazie alla sofistica elettronica, infatti, è la massima espressione della macchina a prova di errore. A partire dal motore: l’auto vanta un’erogazione della potenza molto dolce, quasi inavvertibile. E la vettura è indifferente alla potenza scaricata a terra delle ruote, perché l’Asc è pronto a intervenire per mettere una pezza a eventuali errori commessi dal conducente. La 850i s’inserisce in maniera praticamente automatica nelle traiettorie, con un sottosterzo leggermente accennato. Nonostante il molleggio, definito fin troppo morbido, la tenuta di strada sella Serie 8 è più che soddisfacente. L’impianto frenante conquista il massimo punteggio (cinque stelle) mentre gli appunti vanno allo sterzo: la sua leggerezza viene penalizzata dalla scarsa precisione e dalla modesta progressività. La 850i sorprende anche Ivan Capelli, pilota impegnato in F1 con la Leyton House, che parlando delle sue peculiarità sostiene che “si comporta allo stesso modo su strada come su pista, rendendo facili curve, controcurve ed eventuali manovre di correzione. Le sportive del prossimo futuro saranno così”.
La quotazione attuale. Partiamo col dirvi che la versione maggiormente abbordabile è la 840 Ci V8, con prezzi compresi tra 7000 e 21000 euro. Il range riservato alle 850i e 850 Ci varia invece da 8500 a 25500 euro. Valori che salgono rispettivamente a 19000 e 57000 per la più sportiva ed esclusiva 850 CSi.
Diteci la vostra. E voi, quale scegliereste? Preferireste guidare una classica 850i o una sportiveggiante 850 CSi? Ancora: avendo la possibilità di acquistare un’auto storica di questa tipologia, scegliereste proprio la BMW oppure optereste per un modello di un altro marchio? Fatecelo sapere attraverso i commenti qui sotto. Inoltre, se avete dei ricordi particolari legati alla vettura tedesca potete scriveteci la vostra storia all’indirizzo redazione@ruoteclassiche.it.