Cent’anni in una notte, a Parigi, per raccontare agli appassionati la storia delle automobili e degli uomini che hanno animato e animano il sogno di André Citroën
Nella notte tra giovedì 13 e venerdì 14 giugno cento automobili con il marchio del Double Chevron, dalla Type A del 1919 sino alla futuristica 19_19 Concept del 2019, anticipatrice della mobilità elettrica di domani, si sono portate in rue Linois a Parigi, a pochi passi dalla fermata della Metro Javel-André Citroën, per essere parcheggiate in fila indiana sui due lati della strada. Al mattino successivo lo spettacolo era straordinario e ha stupito i tantissimi passanti che ogni giorno affollano questa zona, ricca com’è di negozi, uffici e ristoranti.
Aria di casa. La pacifica invasione a quattro ruote, denominata Born Paris XV, ovvero “nate nel quindicesimo arrondissement”, si è svolta volutamente nel quartiere dove, per oltre cinquant’anni, è rimasto in attività Javel, il primo grande stabilimento realizzato da André Citroën, ed ha coinvolto sia le automobili della collezione del Conservatoire della Marca ad Aulnay sia quelle dei collezionisti. Born Paris XV è uno dei tanti eventi che la Casa francese ha in programma nel corso del 2019 per celebrare il suo primo secolo di vita e proprio perché si è svolto all’aperto, nel cuore della capitale francese, ha avuto un effetto del tutto particolare.
Un parco auto da sogno. La doppia e colorata fila di automobili, ma anche di furgoni, autobus, vetture da corsa, con tanto di figuranti in costume dell’epoca, è stato un autentico viaggio nel tempo che ha permesso a cittadini, turisti ed appassionati di scoprire in poco meno di cinquecento metri i modelli più iconici della Marca. Si sono così viste le berline e le torpedo degli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, come la 5 HP o la C4 (quest’ultima in una rarissima e conservata versione carro-attrezzi), ma anche la Traction Avant, la trazione anteriore presentata nel 1934 fortemente voluta dallo stesso André Citroen o la B2 Landaulet.
I capolavori di Bertoni. E poi alcune 2CV, tra cui quella originale utilizzata nel film di 007 “Solo per i tuoi occhi”, oltre a un esemplare della prima serie speciale realizzata da Citroën nel 1976, la Spot , e a una rara 2CV6 di provenienza irlandese con tanto di volante a destra. E poi diversi modelli degli anni Cinquanta e Sessanta, da una delle primissime DS 19 all’AMI 6, entrambe frutto della matita di Flaminio Bertoni, lo stilista varesino al servizio della Citroën per moltissimi anni. C’era persino il camion soprannominato Belfagor per la curiosa forma del suo frontale e appartenente al corpo dei pompieri.
Motori che fanno la differenza. Del decennio successivo ricordiamo la GS, che nel 2020 compirà cinquant’anni, qui esposta anche nella rara versione con motore Wankel, poco distante dal prototipo M35, anch’esso dotato di questo stesso tipo di propulsore. Non potevano mancare l’ammiraglia CX, la stupefacente SM con motore Maserati, della quale è stato possibile ammirare un esemplare color azzurro metallizzato assegnato all’epoca alla Gendarmerie per il pattugliamento veloce sulle autostrade.
Salto indietro nel tempo. Meravigliosa la perfetta replica del cingolato “Scarabée d’Or”, primo veicolo al mondo ad aver attraversato il Sahara nel 1922, realizzata dalla stessa Citroën in occasione del centenario. Ammiratissimi poi i modelli da competizione, come la SM a passo corto che nel 1973 ha corso al rally del Bandama, quelli da record, come la Petit Rosalie del 1933 che stabilì nel 1933 una lunga serie di primati e quelli dei grandi raid, come la 2CV che prese parte al raid Afrique del 1973.
Youngtimer e moderne. La passeggiata nella storia proseguiva poi con le auto più recenti, AX, Xsara, XM, per arrivare sino alla gamma attualmente in produzione. Insomma, un vero e proprio museo a cielo aperto che ha incantato passanti, turisti e appassionati in attesa dle grande raduno a La Ferté Vidame che coinvolgerà cinquemila Citroën storiche dal 19 al 21 luglio e denominato giustamente “Le Rassemblement du Siècle”.