Cinque modelli di LMX Sirex, la Gran Turismo “dimenticata”, pensata a Milano e realizzata a Torino, sono in mostra al Museo Nazionale dell’Automobile fino a domenica 20 novembre.
La LMX Sirex è stata l’avventura imprenditoriale di Gianni Mandelli e Michel Liprandi che finì e nei primi anni 70, dopo che erano state prodotte 42 vetture (37 coupé e 5 versioni aperte), delle quali oggi sopravvivono pochissimi esemplari. Un’avventura, spesso dimenticata, caratterizzata da genialità, coraggio e grande imprenditorialità, ma con scarsi mezzi economici, che ci ha lasciato un’auto disegnata con un occhio all’America e alle nuove suggestioni stilistiche della fine degli anni 60 e con l’altro all’Italia, maestra di stile.
Sportiva d’autore. La mostra “LMX Sirex, un Sogno Italiano degli Anni Sessanta” è un percorso, tra auto e video, che si sviluppa lungo sette aree tematiche: Intro, La Storia, Lo Spider, Il Coupé, Il Telaio, La Scocca, La Tecnica, La Sovralimentazione Turbo. È un omaggio a questa sportiva d’autore, un’avventura pensata a Milano e realizzata a Torino, straordinaria nel successo e nel fallimento. Le cinque vetture esposte (4 coupé e una spider), oltre a un telaio e una scocca, sono state riunite per la prima volta dopo 50 anni. Provengono dalla collezione privata di Renato Montalbano e di suo figlio Giorgio, e sono tra i pochissimi esemplari rimasti al mondo. La mostra, curata da Raffaello Porro, è illustrata da pannelli descrittivi di una storia che Renato Montalbano ha raccolto negli anni per poter testimoniare e tutelare l’importanza tecnica e storica di queste affascinanti vetture.
L’esposizione. Il “viaggio” inizia nel 1969, si apre con la LMX Sirex High Compression Sport Coupé, motore V6 (2300 cc, 126 CV, modello 1971 Sedili Alti). Venduta da Eurostyle in Italia nel 1971. Eurostyle era un’azienda torinese; negli anni 60 a Torino si era creata una straordinaria concentrazione di aziende specializzate nel design e nella produzione automobilistica. E proprio in questo contesto nacque la nuova vettura LMX Sirex, concepita in due configurazioni, coupé e spider, con una linea elegante creata dal maestro del design Franco Scaglione. La mostra prosegue con la LMX Sirex High Compression Sport spider, con motore V6 (2300 cc, 126 CV, modello 1969). Venduta dalla concessionaria Ferrari di Barcellona (Spagna) nel 1970 (esemplari costruiti: cinque). È quindi uno dei pochissimi esemplari al mondo di quest’auto nata in Italia nel 1969, figlia del sogno di Gianni Mandelli, imprenditore, e di Michel Liprandi, progettista. I due avevano creato a Milano la Limaplas e vollero realizzare una sportiva che fosse un concentrato di innovazioni tecniche, a partire da un telaio creato dall’ingegner Liprandi derivato da un progetto dell’ingegner Gioachino Colombo. A questo scopo si rivolsero all’Eurostyle di Torino, un “atelier” diretto da Ivo Barison e specializzato nella costruzione di prototipi su misura e auto esclusive, realizzate su richiesta di facoltosi committenti. Segue la LMX Sirex High Compression Sport COUPÉ con motore V6 (2300 cc, 126 CV, Modello 1969 Sedili Bassi). Venduta dalla concessionaria Ford Plasman di Bruxelles e consegnata nel Granducato del Lussemburgo nel 1970.
Il percorso continua. C’è poi il telaio leggerissimo di una LMX Sirex High Compression Sport Coupé che segna metà del percorso della mostra. Il telaio è completo di motore V6 (2300 cc, 126 CV, modello 1971 con organi meccanici di vettura in restauro). E ancora: ecco la LMX Sirex High Compression Sport Coupé. La struttura interna è in fibra di vetro. Il colore azzurro esterno è tipico del gelcoat della vetroresina impiegata all’epoca. Fra le innovazioni più importanti fu il corpo leggerissimo della carrozzeria in poliestere rinforzato con fibra di vetro. Per la tecnica è stata esposta la LMX Sirex High Compression Sport Coupé. Motore V6, preparata “corsa”, modello 1970, con allestimento alleggerito per le competizioni. Il progetto LMX prevedeva infatti la realizzazione di una carrozzeria estremamente leggera che col motore sei cilindri Ford, garantiva ottime prestazioni. In chiusura la LMX Sirex High Compression Sport Coupé Turbo, con motore V6 (2300 cc, 210 CV, modello 1971 Sedili Alti), venduta da Samas nel 1973. Furono allestite vetture potenziate attraverso un sistema di sovralimentazione sviluppato dal pilota di Formula 1 ed ex tecnico Ferrari, l’ingegnere svizzero Michel May. Una scelta, quella dell’adozione del turbo, che anticipò lo sviluppo frenetico della sovralimentazione tramite turbina degli anni 80 e divenuta oggi di uso comune.
Renato Montalbano racconta. “È una rassegna che si propone di ricordare attraverso queste autovetture gli uomini che le idearono”, ha raccontato il collezionista Renato Montalbano alla presentazione della mostra. “Perché quella della LMX è soprattutto una storia di personaggi di eccezionale professionalità che, nonostante avessero dato vita a un’avventura caratterizzata da genialità, coraggio e grande spirito imprenditoriale, sono stati dimenticati come le auto che avevano creato. Della storia di questa macchina si è sempre saputo pochissimo. Nel corso degli anni me ne sono appassionato e poco per volta ho iniziato a conoscere le persone che ne hanno fatto parte. Ognuno di loro mi ha raccontato un piccolo pezzo. E l’insieme di questi puzzle ha composto un mosaico che ha dato vita a una storia affascinante che purtroppo è finita come tante vicende italiane. Con tante genialità e creatività, ma scarsi mezzi economici”.
Tutte le info sulla LMX sul sito del registro.