Alla sportiva del Cavallino il carrozziere milanese applicò il suo marchio di fabbrica: le due gobbe sul tetto. Non era solo un vezzo, ma un tema ispirato dalle corse. Risultato: due berlinette, allestite in pochissimo tempo, che brillavano per bellezza e qualità aerodinamiche.
Ugo Zagato ed Enzo Ferrari si conoscevano bene ma non si frequentavano mai. Eppure nel 1956 fu chiesto a Zagato di vestire ben due “250 GT”. Ferrari, che privilegiava Touring e Pinin Farina, non voleva deludere due ottimi clienti che gli avevano chiesto specificamente un telaio a testa per il carrozziere milanese: erano Vladimiro Galluzzi e Camillo Luglio.
La nostra “regina” è proprio la Ferrari di Galluzzi. Le due auto erano strutturalmente uguali, ma ebbero storie e utilizzi diversi. La “250 GT” di Galluzzi, in un bel colore blu Lancia abbinato a un bianco panna, fu ordinata per assecondare un pilota che correva per puro divertimento, alternando gare a romantiche passeggiate nelle località marinare più in voga. Quella di Luglio fu fatta invece cattiva e spartana.
Furono allestite in poco più di due mesi: questa celerità fu possibile perché Zagato utilizzò come traccia un altro prototipo al quale stava lavorando, la Lancia “Appia Sport”. Fu quindi una “sfornata” trigemellare, il cui tratto in comune era il montante posteriore a forma di “Zeta”.
Queste due Ferrari furono per la piccola carrozzeria di via Giorgini un colpo di fortuna: innanzitutto perché per ogni lavorazione vennero incassate 900 mila lire (l’autotelaio era costato 3 milioni); ma ancora di più perché il vecchio Ugo poté dimostrare a Ferrari che era ancora lui il migliore. L’auto di Luglio si aggiudicò il campionato italiano, mentre quella di Galluzzi vinse in molti concorsi d’eleganza.
Passata al pilota Paolo Lena e al gentleman driver Luigi Taramazzo, la “250 GT” di Galluzzi volò poi negli Stati Uniti presso un collezionista di Beverly Hills. Lo scorso aprile è tornata in Italia per mostrarsi al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, poi è stata portata a Brescia per correre, con Maura Zagato al volante, la Mille Miglia storica. Purtroppo un’incidente non le ha consentito di terminare la gara, ma i lavori di ripristino della carrozzeria sono iniziati subito.