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Delta Futurista, superstar a Grand Basel

L’obiettivo di Automobili Amos è far riaffiorare le ragioni alla base di un grande amore per le automobili, nello specifico quello per la Lancia Delta Integrale. Un mito indimenticato dei rally che fa battere ancora il cuore degli appassionati di tutto il mondo.

Più di mille pezzi nuovi. L’esercizio del restomod consiste nell’aggiornare, ammodernandolo e migliorandolo, una vettura iconica del passato. Singer lo fa con la Porsche 911, E-Type UK con la Jaguar E e Automobili Amos con la regina italiana dei rally. Torna così sotto i riflettori il mitico Deltone, in tutto e per tutto simile al modello originale anche se, fanno sapere i responsabili dell’operazione, “i pezzi nuovi sono più di mille”.

Edizione limitata. Il numero uno di Automobili Amos, Eugenio Amos, pilota e collezionista d’auto italiano, ha scommesso tutto sul Made in Italy e si è impegnato a costruire 20 esemplari della Delta Futurista, oltre al suo personale – si capisce. Nessuna numerazione, ogni modello avrà un nome di battesimo diverso. Fondamentali, per la riuscita del progetto, le collaborazioni con lo studio di design milanese BorromeodeSilva e con la torinese Podium Advanced Technologies.

Tra passato e futuro. La base di partenza, trattandosi di un restomod, non poteva che quella della Delta dell’epoca. Per il telaio sono stati sviluppati dei rinforzi derivati da quelli utilizzati negli anni 80 per le vetture da corsa del Gruppo A, mentre l’architettura MacPherson delle sospensioni ha lasciato spazio a un più raffinato doppio quadrilatero, che permetterà di migliorare la guidabilità della sportiva insieme all’unico tocco di modernità della vettura: gli ammortizzatori Bilstein a controllo elettronico, che si regolano attraverso un’App. Nuovi anche i cerchi, forgiati, e l’impianto frenante, così come gli interni, totalmente modificati con materiali più raffinati e finiture più accurate.

Leggera grazie ad alluminio e carbonio. Il quattro cilindri Turbo della Lancia è aggiornato con nuove componenti che consentono un netto incremento delle prestazioni, mentre il corpo vettura perde peso grazie all’adozione di svariate parti in fibra di carbonio. Tra queste il portellone posteriore, le minigonne, il nuovo cofano motore, i passaruota anteriori e i paraurti, anch’essi di nuovo disegno. Le portiere posteriori sono saldate alla scocca, e il pannello posteriore della vettura realizzato in alluminio e battuto a mano: un ulteriore tocco d’artigianalità italiana che renderà unico ogni esemplare.

Il prezzo dell’esclusività. La Delta di Automobili Amos (che pesa 1250 kg e sviluppa una potenza di circa 330 CV) costa 300.000 euro. Non una cifra folle, se consideriamo il fatto che per una Delta Integrale ben conservata oggi si arrivano a spendere anche più di 70.000 euro (almeno per la versione Evoluzione). Ma alla fine… originale o restomod? A voi l’ardua sentenza.

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