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Ermini show a Firenze fra auto e memorabilia

Appartengono al periodo d’oro delle corse le Ermini esposte fino al 26 settembre a Firenze, nella mostra “Firenze da competizione” del Camet – Club Auto Moto d’Epoca Toscano

Per la prima volta ben otto vetture di rosso vestite dell’artigiano fiorentino Ermini sono state riunite in una mostra che rende loro omaggio nella città dove hanno visto la luce. Un numero considerevole, specie se si considera che l’intera produzione dell’officina di Pasquino Ermini, uno dei più rappresentativi costruttori di auto sportive italiane degli anni Quaranta e Cinquanta, si aggira intorno alle 20 vetture, di cui solo undici risiedono attualmente in Italia.

Buoni risultati. Realizzate negli anni dal 1949 al 1955, i “piccoli-grandi” gioielli a quattro ruote esposti sono costruzioni artigianali con propulsori Ermini 1100 e 1500, che hanno motorizzato diversi gentleman driver del periodo e hanno preso parte, negli anni, a competizioni celebri fuori e dentro i confini nazionali. Anche direttamente con i colori della Squadra Corse Ermini.

Glorie locali, prestigio internazionale. Organizzata dal Camet – Club Auto Moto d’Epoca Toscano, la mostra è stata inaugurata ieri a Palazzo Medici Riccardi, nel centro storico del capoluogo, a pochi passi dalla cupola del Brunelleschi e dal campanile di Giotto. Un interessante connubio di “cultura motoristica, bellezza e legame con il territorio”, come l’ha definita il presidente Asi – Automotoclub Storico Italiano Alberto Scuro, presente alla cerimonia di apertura.

Invenzioni e sviluppi. Nel palazzo-simbolo della famiglia Medici, il percorso espositivo è articolato al pian terreno e presenta, oltre alle auto da corsa Ermini e ad alcuni reperti di memorabilia collegati, altri emblemi storici della Toscana dell’automobilismo, a cominciare da una ricostruzione del primo motore a scoppio dei locali Barsanti e Matteucci (1854). Sono inoltre in esposizione l’unico esemplare di Florentia sopravvissuto tra quelli prodotti dalla Fabbrica Toscana di Automobili (1901- 1910) e una selezione di moto costruite da aziende del territorio quali Beta, Motopiana, Segono, Gori, Bartali e Ancillotti.

Eccellenze di oggi. Nell’intento di riunire i mezzi più rappresentativi di quanto sviluppato in ambito motoristico a Firenze e in Toscana, non poteva mancare uno sguardo al presente, con una Ermini dei nostri giorni. Stiamo parlando della Seiottosei, con motore da 2000 cc, progettata da Enzo Osella e messa a punto nel 2014 con l’obiettivo di rilanciare il marchio. Ma non è tutto. Accanto a un importante artigiano toscano del passato, il Camet ha voluto presentarne anche uno di oggi, mettendo in mostra un’altra splendida rossa: la 268A realizzata da Vincenzo Marciano alla fine degli anni Novanta con telaio auto prodotto e motore Alfa Romeo Montreal.

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